ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca
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isparmiate e investite in capitale fisico rinnovabile (man-made-capital), allora, a certe<br />
con<strong>di</strong>zioni, i livelli <strong>di</strong> produzione e consumo rimangono costanti nel tempo. Livelli <strong>di</strong><br />
consumo non decrescenti nel tempo sono dunque possibili se lo stock <strong>di</strong> capitale totale<br />
resta inalterato nel tempo, anche se i processi produttivi utilizzano risorse non<br />
rinnovabili.<br />
L’ipotesi cruciale alla base <strong>di</strong> questi modelli è dunque quella della perfetta<br />
sostituibilità tra capitale naturale (che include sia le risorse non rinnovabili sia le risorse<br />
rinnovabili) e le altre forme <strong>di</strong> capitale (sia capitale fisico sia capitale umano). Viene<br />
infatti utilizzata una funzione <strong>di</strong> produzione aggregata (<strong>di</strong> tipo Cobb-Douglas o <strong>di</strong> tipo<br />
CES, constant elaticity of substitution), che ha la caratteristica <strong>di</strong> un’elasticità <strong>di</strong><br />
sostituzione tra capitale naturale e capitale fisico rinnovabile maggiore <strong>di</strong> 1, per cui<br />
<strong>di</strong>venta quasi irrilevante il fatto che sia limitata la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorse naturali, anche<br />
non rinnovabili.<br />
Due sono le principali critiche rivolte al modello <strong>di</strong> Hartwick-Solow.<br />
La prima concerne l’ipotesi <strong>di</strong> sostituibilità tra le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> capitale, che<br />
viene eliminata o mo<strong>di</strong>ficata in gran parte della letteratura sviluppatasi sul problema<br />
dello sviluppo sostenibile, soprattutto all’interno del filone cosiddetto ecologista.<br />
La seconda obiezione riguarda l’enfasi posta esclusivamente sugli aspetti<br />
economici della crescita, trascurando le questioni <strong>di</strong> equità e tutte le altre variabili <strong>di</strong><br />
natura sociale. In altri termini, la crescita non è un fenomeno <strong>di</strong> natura puramente<br />
economica. Anzi crescita e sviluppo possono essere obiettivi contrastanti. Il fatto che il<br />
livello <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to o <strong>di</strong> consumo pro-capite resti inalterato o cresca nel tempo non<br />
significa che la qualità della vita o il livello <strong>di</strong> benessere restino inalterati o crescano<br />
parallelamente.<br />
1.2.1 Crescita economica e sostenibilità ambientale<br />
A seconda della definizione dello stock <strong>di</strong> capitale <strong>di</strong>sponibile in un sistema<br />
economico e delle ipotesi sul grado <strong>di</strong> sostituibilità tra le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> capitale, la<br />
letteratura in materia propone almeno quattro concetti e definizioni <strong>di</strong> sostenibilità.<br />
Lo stock <strong>di</strong> capitale totale <strong>di</strong>sponibile può essere costituito da <strong>di</strong>versi elementi,<br />
<strong>di</strong> natura molto eterogenea. Il capitale economico rappresenta la capacità produttiva <strong>di</strong><br />
un sistema economico e comprende sia il capitale fisico (cosiddetto, man-made capital)<br />
sia le risorse naturali (rinnovabili e non rinnovabili) utilizzate come fattori <strong>di</strong><br />
produzione, ma non comprende risorse naturali e fattori ecologici non usati a scopi<br />
produttivi; il capitale naturale include tutte le risorse naturali rinnovabili e non<br />
rinnovabili, anche se non destinate a scopi produttivi, ed i fattori ecologici (come<br />
qualità dell’ambiente, con<strong>di</strong>zioni climatiche, ecc.); il capitale totale include il manmade<br />
capital, le risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili ed anche il capitale<br />
umano e il capitale etico (moral-ethical capital).<br />
Ciò premesso, è possibile definire la sostenibilità molto debole, debole, forte,<br />
molto forte (Ayres e al. [1996], Malaska e al. [1999], He<strong>di</strong>ger [2000]) 2 .<br />
Il primo caso – very weak sustainability – è quello sopra <strong>di</strong>scusso <strong>di</strong> perfetta<br />
sostituibilità tra le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> capitale. Un sistema è sostenibile se lo stock <strong>di</strong><br />
2<br />
A volte in letteratura, si <strong>di</strong>stingue solo tra sostenibilità debole e forte, considerando gli altri casi come<br />
casi particolari.<br />
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