ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

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TIPOLOGIA RIFERIMENTI LEGISLATIVI Programma di L. 493/93 (art. 11) di Recupero Urbano conversione del D.M. 1° (PreU) dicembre 1994 Contratto di Quartiere (CdQ) TAVOLA 4.5 - PreU eCdQ: aspetti istituzionali - D.M. 1071 e 1072 del 1° dicembre 1994 - Delibera CER ex Ministero dei Lavori pubblici del 5 giugno 1997 SOGGETTI COINVOLTI CONTENUTI Promotori sono i Comuni che rispondono ai requisiti richiesti dal bando per beneficiare dei finanziamenti dei programmi quadriennali per l'edilizia residenziale pubblica delle Regioni. Soggetti pubblici e privati con la disponibilità di immobili da riqualificare. I Comuni, ai fini dell'assegnazione dei fondi, individuano: 4.6 Gli accordi volontari e la tutela ambientale - zone di recupero (ai sensi della L. 457/78) - comparti di edifici degradati - aree assoggettate a recupero urbanistico - PEEP con valore di Piani di recupero (ai sensi della L. 457/78). Programmi finalizzati alla riqualificazione di insediamenti di edilizia residenziale pubblica (fondi ex Gescal) attraverso la diversificazione di usi e funzioni nell'area di intervento e la sinergia tra soggetti pubblici e privati. Interventi sperimentali nel settore dell'edilizia residenziale sovvenzionata e annesse urbanizzazioni articolati in: - Recupero del patrimonio edilizio - Ristrutturazione urbanistica (demolizione, ricostruzione e nuove costruzioni) - Opere infrastrutturali ed interventi, residenziali e non, finanziati con risorse private. Nella ricerca di uno sviluppo sostenibile, gli accordi volontari assumono una valenza molto rilevante, non tanto per la dimensione finanziaria, quanto per la funzione educativa verso i cittadini e le imprese, nel rispetto e nella tutela del sistema ambientale prima e sociale poi indirettamente. Con la riforma Bassanini, oltre a maggiore flessibilità e semplificazione all'interno della Pubblica Amministrazione, si sono poste basi solide per una maggiore cooperazione pubblico-privata, per una maggiore condivisione delle responsabilità tra gli attori socio-economici, favorita anche dalla diffusione degli accordi volontari a livello locale e regionale. Gli accordi volontari hanno trovato impulso nel Quinto Programma d'Azione Ambientale della Commissione Europea e in una serie di strumenti normativi comunitari, tra cui la Comunicazione della Commissione Europea al Consiglio Europeo sugli Accordi Ambientali, COM (96) 561 del 27.11.96 e la Raccomandazione agli Stati membri n. 96/733 del 9.12.96. Essi sono strumenti volontari di natura negoziale, sottoscritti tra soggetti pubblici e imprese/associazioni private, posti in essere per la 53
iduzione dell'inquinamento (acustico, atmosferico, …), per lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti, per sistemi di gestione e certificazione ambientale. Possono assumere denominazioni e forme giuridiche varie: accordi di programma, protocolli d'intesa, dichiarazioni d'intenti, convenzioni, contratti di programma, protocolli di collaborazione. Si compongono di una serie di impegni reciproci più o meno formalmente strutturati attraverso i quali raggiungere gli obiettivi prefissati. Possono indicare le modalità attraverso le quali adempiere agli obblighi sottoscritti, non hanno valenza coercitiva, possono prevedere (ma è discrezionale) sanzioni in caso di inadempienza. TAV 4.6 – PRUSST e STU: aspetti istituzionali TIPOLOGIA RIFERIMENTI SOGGETTI CONTENUTI LEGISLATIVI COINVOLTI Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST ) Società di Trasformazio ne Urbana (STU) D.M. dell’8 ottobre 1998, contenente il dispositivo generale ed il bando con le norme ed i criteri di selezione e finanziamento dei programmi. - D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 (art. 120), per la costituzione da parte dei Comuni di SpA per progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana, come previsto dalla L. 127/97 ("Bassanini 2", art. 17, comma 59) - L. 21/01 per il finanziamento degli studi di fattibilità e indagini conoscitive per incentivare la costituzione delle STU. Oltre ai Comuni, le Regioni e le Province, per interventi a scala sovracomunale. Comuni e Città metropolitane (anche con la partecipazione di Province e Regioni) con il coinvolgimento di azionisti privati scelti tramite procedura di evidenza pubblica. 1. realizzazione, adeguamento e completamento di attrezzature a livello territoriale e urbano, per promuovere occasioni di sviluppo sostenibile, sotto il profilo economico, ambientale e sociale 2. realizzazione di un sistema integrato di attività finalizzate all'ampliamento e alla realizzazione di insediamenti industriali, commerciali e artigianali, alla promozione turistico-ricettiva e alla riqualificazione di zone urbane centrali e periferiche interessate da fenomeni di degrado. Preventiva acquisizione delle aree interessate dall’intervento (individuate con delibera del Consiglio comunale che equivale a dichiarazione di pubblica utilità) e alla trasformazione e commercializzazione delle stesse. Le acquisizioni possono, quindi, avvenire consensualmente o tramite ricorso alle procedure di esproprio. Nel 1996 la Commissione Europea, con l'intento di rafforzare questi strumenti, ha elaborato una check-list degli elementi e dei contenuti possibili di un accordo 54
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