ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

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Per ciò che concerne le entrate complessive pro-capite, al netto di quelle derivanti dall’assunzione di mutui, la figura 5.1 e le tabelle 5.2 e 5.3 illustrano il trend in funzione della popolazione, nonché la disuguaglianza verticale, orizzontale e territoriale. Il trend e le diverse forme di disuguaglianza riflettono sostanzialmente quelli delle entrate correnti, sulle quali conviene pertanto soffermare l’attenzione. 5.1.1 Le entrate correnti La figura 5.2 illustra le entrate correnti (dei primi tre titoli del bilancio, ovvero le entrate tributarie, le entrate extra-tributarie e le entrate derivanti da contributi e trasferimenti) medie pro-capite dei singoli Comuni considerati. Informazioni di maggiore dettaglio si traggono dalle tabelle 5.4 e 5.5, che illustrano la disuguaglianza verticale, orizzontale e territoriale. Per quanto riguarda la disuguaglianza verticale, le entrate medie pro-capite mostrano un andamento crescente in funzione della dimensione demografica: si parte da una media di 827 euro per la classe di comuni fino a 50.000 abitanti per arrivare ai 1.071 euro per i sei comuni con popolazione superiore ai 500.000 abitanti. Ci si trova sulla parte crescente della curva ad U, che si otterrebbe se si considerassero tutti i comuni italiani (il Comune più piccolo del campione è Isernia, con una popolazione di circa 21.000 abitanti). È opportuno ricordare che le maggiori entrate dei Comuni di maggiore dimensione sono spiegate in parte dai più elevati trasferimenti statali, rispetto agli enti di medie dimensioni; in parte, dalla maggiore ampiezza delle basi imponibili dei tributi più rilevanti e dei proventi legati alla fornitura dei servizi pubblici a domanda individuale. 1100 1050 1000 950 900 850 800 750 FIGURA 5.2 – Trend delle entrate correnti (euro pro-capite) classi di popolazione 59
TABELLA 5.4 – Entrate correnti per classi di popolazione (euro pro-capite) Classi di popolazione Comuni µ Me Min Max σ Cv meno di 50.000 18 827 786 498 1276 212 0,3 da 50.000 a 70.000 17 759 728 532 1144 157 0,2 da 70.000 a 100.000 24 869 832 452 2165 328 0,4 da 100.000 a 200.000 22 893 848 661 1543 205 0,2 da 200.000 a 500.000 10 1007 1003 685 1457 226 0,2 oltre 500000 6 1071 1029 873 1400 183 0,2 97 874 846 452 2165 246 0,3 Per ciò che concerne la disuguaglianza orizzontale, si osserva che la distribuzione delle entrate all’interno delle singole classi di popolazione è leggermente asimmetrica, nel senso che all’interno di ciascuna classe, più del 50% dei comuni ha un livello di entrate inferiore alla media (infatti la mediana, Me, è inferiore alla media, µ). Il grado di disuguaglianza orizzontale è quasi lo stesso per tutte la classi di popolazione ed è abbastanza basso, come mostra il coefficiente di variazione. In relazione alla disuguaglianza territoriale, le entrate correnti pro-capite sono decrescenti da Nord a Sud. Il dato del Nord-Est è influenzato dalla presenza di Trento e Bolzano, che rappresentano realtà diverse da quelle dei comuni delle Regioni a statuto ordinario (tabella 5.5). TABELLA 5.5 – Entrate correnti per aree geografiche (euro pro-capite) Aree geografiche Comuni µ Me Min Max σ Cv Nord ovest 22 957 936 734 1400 170 0,2 Nord est 21 1052 1000 683 2165 339 0,3 Nord 43 1003 951 683 2165 268 0,3 Centro 19 849 831 498 1194 183 0,2 Sud 21 703 685 452 1124 148 0,2 Isole 14 770 783 474 990 147 0,2 Sud e Isole 35 729 723 452 1124 149 0,2 97 874 846 452 2165 246 0,3 Infine la tabella 5.6 ordina i comuni considerati per livello decrescente di entrate correnti pro-capite. Tralasciando Trento e Bolzano, le prime della lista sono Milano e Venezia. Caserta è il fanalino di coda. 60
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