ENTI LOCALI E SVILUPPO SOSTENIBILE - Centri di Ricerca

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dimensione del Comune abbia effetto sull’indicatore ambientale, di per sé un risultato di qualche interesse, la popolazione resta significativamente associata con l’indicatore sociale. Comuni più grandi hanno maggiore dotazione di capitale sociale. Le stime, spesso riportate dalla stampa, che generalmente suggeriscono una più alta qualità della vita nei Comuni di medio-piccole dimensioni, non sono confermate dalla nostra ricerca, eccetto che per l’indicatore economico. “Piccolo è bello” dunque, ma solo per i livelli di attività economica, non per gli altri indicatori di sviluppo sostenibile. Per ciò che riguarda i comportamenti dei Comuni, non c’è evidenza che la spesa comunale ambientale pro-capite dipenda in alcun modo da indicatori di bisogno o di reddito. In particolare, nonostante che la qualità dell’ambiente deteriori con l’attività economica, non c’è evidenza che la quota della spesa ambientale sul totale cresca al crescere dell’attività economica. D’altra parte, non c’è neppure evidenza che la qualità dell’ambiente dipenda dalla spesa comunale ambientale, così come da noi definita. Possibili spiegazioni vanno cercate, oltre che nei limiti della banca dati, nell’impatto limitato che la spesa in quanto tale può avere sull’ambiente, a differenza, per esempio, dell’attività di regolamentazione. Invece, c’è qualche evidenza che l’impatto della spesa sociale comunale sull’indicatore sociale sia significativa. Inoltre, la spesa sociale sia in livello che in quota risulta fortemente associata ai livelli di attività economica e alla area geografica; Comuni più ricchi spendono più per il sociale, e a parità di ricchezza, i Comuni del Sud spendono proporzionalmente di meno per il sociale. Infine, c’è qualche evidenza, che gli aspetti relativi al finanziamento influenzino sia il livello che la composizione della spesa dei Comuni. Per il primo, non solo come da attendersi a entrate più elevate corrispondono spese più elevate, ma i comuni che ricevono più trasferimenti hanno un’elasticità della spesa al reddito più alta per tutte le componenti, segno dell’esistenza di un probabile “effetto carta moschicida”. Per il secondo, risulta che i comuni più dotati di risorse proprie, a parità di altre condizioni, spendano proporzionalmente di più sull’ambiente di altri. Se confermata da altre ricerche, questo aspetto può indurre qualche preoccupazione, data la tendenza recente a sostituire trasferimenti con risorse proprie a seguito del processo di decentramento. In conclusione, la ricerca ha fatto il punto sulla situazione degli studi e degli interventi in materia di sviluppo sostenibile, analizzando le esperienze italiane e straniere con particolare attenzione al ruolo degli enti locali. La ricerca ha messo in luce una situazione in Italia non troppo dissimile da quella di altri patners europei; restano comunque problemi di attuazione dei progetti e di reperimento delle riscorse finanziarie necessarie, soprattutto per quanto riguarda Agenda 21 locale e le politiche di riqualificazione urbana e rurale. Questi problemi sono aggravati da problemi tipici della realtà locale italiana: l’eccessiva frammentazione e la sovrapposizione delle competenze. Questo suggerisce un ruolo importante per gli enti di livello superiore, Stato e Regioni nel guidare e gestire il processo di decentramento in corso, attraverso guidelines e co-finanziamenti. L’analisi empirica ha costituito il primo tentativo in Italia di analizzare i comportamenti di spesa di Province e Comuni capoluogo sul fronte dello sviluppo sostenibile e il primo tentativo di costruire indicatori sintetici di sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni a livello comunale e provinciale. E’ stato anche il primo tentativo di collegare i flussi di bilancio con gli indicatori di sviluppo sostenibile. Nei limiti delle banche dati disponibili, la ricerca ha messo in luce aspetti di rilievo. In primo luogo si conferma l’esistenza di un divario Nord-Sud non solo sul piano XII
economico ma anche ambientale, mentre questa differenza è molto più sfumata sul piano sociale. La spesa dei Comuni nelle sue tre articolazioni tiene conto solo in parte delle esigenze avanzate dal territorio; mentre la spesa sociale è in qualche misura correlata all’indicatore di sviluppo sociale, quella ambientale non risponde in alcun modo agli indicatori di degrado ambientale da noi individuati. Infine, mentre non pare che i processi di decentramento abbiano finora influenzato in modo rilevante i modelli di spesa dei comuni sul territorio, c’è qualche evidenza che la composizione delle entrate influenzi anche la composizione della spesa. La spesa pro-capite è più elevata al Nord, dove più elevate sono anche le entrate pro-capite, e livello e quota della spesa ambientale sono più basse per i comuni meno forniti di risorse proprie. XIII
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