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Le esternalizzazioni nelle amministrazioni pubbliche

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Nel complesso, dunque, la rilevazione conferma l’iniziale percezione,secondo la quale presso le <strong>amministrazioni</strong> sono diffuse forme diesternalizzazione, utilizzate secondo vari indirizzi, collaborando conorganizzazioni le più variegate e facendo ricorso a modalità operativepiuttosto diversificate. Un panorama, insomma, non uniforme mavitale.In parte tale varietà dipende dalla conformazione generale delmondo della pubblica amministrazione italiana e, in particolare, delladistribuzione e della strutturazione delle competenze attribuite aidiversi livelli di governo. Ma tale varietà è solo in parte spiegata daquesta differenziazione istituzionale. Inoltre, si nota che l’attivismoamministrativo nel campo delle <strong>esternalizzazioni</strong>, che in generalerisulta piuttosto alto, non è connotato in modo omogeneo in tutte learee del paese.Ciò detto, però, considerando alcuni dei dati rilevati, è opportunoaccennare ai limiti dell’approccio amministrativo all’esternalizzazioneconsolidatosi nel corso degli anni nel settore pubblico.Colpisce innanzitutto che le iniziative di esternalizzazione venganogestite prevalentemente per risolvere problemi ricorrenti di finalizzazionedelle attività delle <strong>amministrazioni</strong>, si tratti di esecuzionedi servizi interni come di servizi da erogare a utenti esterni.Parallelamente, si è constatato che il criterio di aggiudicazione piùdiffuso è quello del minor prezzo (criterio particolarmente diffuso trale <strong>amministrazioni</strong> localizzate nel Mezzogiorno del paese). Infine, perquel che riguarda la valutazione della qualità delle attività svolte,risultano adottate solo in forma marginale tecniche di misurazioneche mettano a confronto stati di funzionamento, efficienza ed efficaciadelle prestazioni erogate ex-ante ed ex-post rispetto alla esternalizzazionee, inoltre, altrettanto marginale sia il ricorso a tecniche diprogrammazione negoziata degli standard di servizio o di analisi dellasoddisfazione degli utenti per le attività e/o i servizi erogati dalle<strong>amministrazioni</strong>.Questi tre fattori, se considerati congiuntamente, fanno emergereun quadro inferiore all’attesa rispetto alla raffinatezza ed alla maturitàdell’approccio all’esternalizzazione attualmente ricorrente. In effetti,troppo spesso <strong>nelle</strong> <strong>pubbliche</strong> <strong>amministrazioni</strong> si esternalizza ciò chenon si sa fare o non si può fare, si cerca di pagarlo il meno possibile(a prescindere molto spesso dalla qualità), si ricorre a fornitori consolidatio comunque noti e, attraverso lo strumento della licitazioneprivata, agendo spesso al di fuori di meccanismi di mercato più pregnanti,peraltro senza sapere o curarsi di sapere se la esternalizzazionemigliora il funzionamento dell’amministrazione e/o il benessere dicittadini e imprese servite.In relazione a tale bozzetto, che emerge con una certa chiarezzadai dati aggregati, si può legittimamente concludere che l’esternalizzazionenon sembra tanto necessitare di ulteriore diffusione, quantodi un profondo cambiamento nel modo in cui viene gestita nellapratica.114 LE ESTERNALIZZAZIONI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

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