Tavola 2.3.b Amministrazioni <strong>pubbliche</strong> con almeno una esternalizzazione in corso nel 2003, per tipologia di fornitore e per sottosettore istituzionale,ripartizione territoriale e classe dimensionaleSottosettore ripartizione Nessuna Almeno una esternalizzazione Totale generaleesternalizzazioneImprese private Imprese private Istituzioni Istituzioni Istituzioni Totale(sotto controllo (sotto controllo <strong>pubbliche</strong> nonprofit nonprofitprivato) pubblico) (sotto controllo (sotto controlloprivato) pubblico)Valori percentualiAmministrazione centrale 5,2 92,2 28,6 29,9 13,0 14,3 94,8 100,0Amministrazione locale 12,7 79,2 38,3 23,6 33,1 9,2 87,3 100,0Nord 9,0 83,9 43,2 27,3 41,5 12,2 91,0 100,0Centro 14,4 80,2 38,5 25,7 26,8 9,7 85,6 100,0Mezzogiorno 14,1 76,1 30,7 19,3 23,9 6,5 85,9 100,0Da 150 a 249 14,9 76,2 41,5 23,4 31,6 7,1 85,1 100,0Da 250 a 499 23,0 66,4 44,2 19,8 25,3 12,4 77,0 100,0Da 500 a 1.999 7,1 85,2 33,1 25,4 32,5 8,9 93,2 100,02.000 e oltre 5,1 92,4 32,3 27,3 36,9 11,1 94,4 100,0Totale 12,2 80,2 37,6 24,1 31,6 9,6 87,8 100,054 LE ESTERNALIZZAZIONI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Anche in questo caso si può ipotizzare che tale inversione negliordini di preferenza sia imputabile alla inclusione nella classe delle<strong>amministrazioni</strong> centrali, maggiormente propense a esternalizzareattività amministrative rispetto ai servizi finali.Per quanto riguarda, infine, gli scostamenti tra le quote di <strong>amministrazioni</strong>che hanno <strong>esternalizzazioni</strong> in corso nel 2003 e le rispettivequote registrate per le unità che hanno stipulato contratti peresternalizzare attività e/o servizi nel 2003, raggiungono il valore minimo(-13,1 punti percentuali) per le <strong>amministrazioni</strong> con un numerodi dipendenti compreso tra 500 e 1.999 unità che esternalizzano serviziinterni e il valore massimo (-26,7 punti percentuali) per le <strong>amministrazioni</strong>con 2.000 e più dipendenti, sempre per le <strong>esternalizzazioni</strong>di servizi interni.L’analisi dei fornitori scelti dalle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> persvolgere le attività e/o rendere i servizi in corso di esternalizzazionenel 2003 mostra una evidente prevalenza all’affidamento a impreseprivate (80,2%). Seguono le imprese private sotto controllo pubblico(37,6%), le istituzioni nonprofit sotto controllo privato (31,6%), leistituzioni <strong>pubbliche</strong> (24,1%) e, ultime, le istituzioni nonprofit sottocontrollo pubblico (9,6%) (figura 2.3 e tavola 2.3).La distinzione istituzionale mostra quote più elevate, rispetto aquelle generali, soprattutto per le <strong>amministrazioni</strong> centrali che hannoscelto una impresa privata sotto controllo privato per l’esecuzionedelle attività e/o servizi esternalizzati (92,2%, +12,0 punti percentuali);al contrario, la differenza più consistente in termini negativi siregistra per le <strong>amministrazioni</strong> che affidano lo svolgimento delle attivitàesternalizzate a istituzioni nonprofit private sotto controllo privato(13,0%, -18,6 punti percentuali). <strong>Le</strong> <strong>amministrazioni</strong> localimostrano lo stesso comportamento osservato in generale.<strong>Le</strong> <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> localizzate nel Nord mostranoquote sempre più elevate rispetto a quelle generali per tutte le tipologiedi fornitori; in particolare, lo scostamento più ingente si osservaper le unità che stipulano contratti di esternalizzazione con istituzioninonprofit private sotto controllo privato (+9,9 punti percentuali). Alcontrario, le quote registrate per le <strong>amministrazioni</strong> del Mezzogiornomostrano valori sempre inferiori a quelli generali, e la differenza piùconsistente in termini negativi si osserva per le imprese private nonprofitsotto controllo privato (-7,7 punti percentuali). <strong>Le</strong> <strong>amministrazioni</strong>localizzate nel Centro, invece, mostrano un comportamentoanalogo a quello osservato in generale.Infine, la distinzione delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> in base allanumerosità di personale registra gli scostamenti più evidenti dai valorimedi per le imprese private sotto controllo privato, utilizzate inmisura minore dalle unità con 250-499 dipendenti (66,4%, -13,8punti percentuali) e in misura maggiore dalle unità di dimensioni piùgrandi, con almeno 2.000 dipendenti (92,4%, +12,2 punti percentuali).Per le altre tipologie non si osservano mai scostamenti superiori ai6,6 punti percentuali.I RISULTATI DELLA RICERCA: UN QUADRO GENERALE 55
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In altre parole, sembra necessario
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