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Le esternalizzazioni nelle amministrazioni pubbliche

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Anche in questo caso si può ipotizzare che tale inversione negliordini di preferenza sia imputabile alla inclusione nella classe delle<strong>amministrazioni</strong> centrali, maggiormente propense a esternalizzareattività amministrative rispetto ai servizi finali.Per quanto riguarda, infine, gli scostamenti tra le quote di <strong>amministrazioni</strong>che hanno <strong>esternalizzazioni</strong> in corso nel 2003 e le rispettivequote registrate per le unità che hanno stipulato contratti peresternalizzare attività e/o servizi nel 2003, raggiungono il valore minimo(-13,1 punti percentuali) per le <strong>amministrazioni</strong> con un numerodi dipendenti compreso tra 500 e 1.999 unità che esternalizzano serviziinterni e il valore massimo (-26,7 punti percentuali) per le <strong>amministrazioni</strong>con 2.000 e più dipendenti, sempre per le <strong>esternalizzazioni</strong>di servizi interni.L’analisi dei fornitori scelti dalle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> persvolgere le attività e/o rendere i servizi in corso di esternalizzazionenel 2003 mostra una evidente prevalenza all’affidamento a impreseprivate (80,2%). Seguono le imprese private sotto controllo pubblico(37,6%), le istituzioni nonprofit sotto controllo privato (31,6%), leistituzioni <strong>pubbliche</strong> (24,1%) e, ultime, le istituzioni nonprofit sottocontrollo pubblico (9,6%) (figura 2.3 e tavola 2.3).La distinzione istituzionale mostra quote più elevate, rispetto aquelle generali, soprattutto per le <strong>amministrazioni</strong> centrali che hannoscelto una impresa privata sotto controllo privato per l’esecuzionedelle attività e/o servizi esternalizzati (92,2%, +12,0 punti percentuali);al contrario, la differenza più consistente in termini negativi siregistra per le <strong>amministrazioni</strong> che affidano lo svolgimento delle attivitàesternalizzate a istituzioni nonprofit private sotto controllo privato(13,0%, -18,6 punti percentuali). <strong>Le</strong> <strong>amministrazioni</strong> localimostrano lo stesso comportamento osservato in generale.<strong>Le</strong> <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> localizzate nel Nord mostranoquote sempre più elevate rispetto a quelle generali per tutte le tipologiedi fornitori; in particolare, lo scostamento più ingente si osservaper le unità che stipulano contratti di esternalizzazione con istituzioninonprofit private sotto controllo privato (+9,9 punti percentuali). Alcontrario, le quote registrate per le <strong>amministrazioni</strong> del Mezzogiornomostrano valori sempre inferiori a quelli generali, e la differenza piùconsistente in termini negativi si osserva per le imprese private nonprofitsotto controllo privato (-7,7 punti percentuali). <strong>Le</strong> <strong>amministrazioni</strong>localizzate nel Centro, invece, mostrano un comportamentoanalogo a quello osservato in generale.Infine, la distinzione delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> in base allanumerosità di personale registra gli scostamenti più evidenti dai valorimedi per le imprese private sotto controllo privato, utilizzate inmisura minore dalle unità con 250-499 dipendenti (66,4%, -13,8punti percentuali) e in misura maggiore dalle unità di dimensioni piùgrandi, con almeno 2.000 dipendenti (92,4%, +12,2 punti percentuali).Per le altre tipologie non si osservano mai scostamenti superiori ai6,6 punti percentuali.I RISULTATI DELLA RICERCA: UN QUADRO GENERALE 55

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