3. I risultati dell’indagine:diffusione dell’esternalizzazioneed effetti rilevati1. Per alleggerire l’esposizionedei risultati le tavolestatistiche sono stateincluse nell’Allegato statisticoin Appendice, mentrenel testo sono stateinserite solo figure cherappresentano sinteticamentei risultati dell’indagine.Come evidenziato nei capitoli precedenti, l’evoluzione dei sistemisocio-economici ha portato ogni organizzazione, incluse le <strong>amministrazioni</strong><strong>pubbliche</strong>, a rendere più profonde le relazioni con i soggettiesterni.In parallelo con l’esigenza di rafforzare la presenza degli stakeholdernella governance delle aziende, <strong>pubbliche</strong> come private, si è accresciutaper le <strong>amministrazioni</strong> l’attitudine ad operare grazie a relazionieconomiche di mercato con soggetti esterni, in cui l’ente pubblicoagisce come cliente. In questo quadro, l’affidamento all’esterno o inoutsourcing assume nuovi significati, solo in parte riconducibili allascelta di far svolgere ad altre unità produttive un’attività che, in precedenza,era svolta al proprio interno, cioè utilizzando risorse materialie immateriali proprie.Il ricorso alle <strong>esternalizzazioni</strong> da parte delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>porta infatti con se numerose conseguenze, modificando i rapportifra <strong>amministrazioni</strong>, imprese e cittadini. La lettura di questofenomeno, complesso proprio in virtù delle differenti scelte operativee strategiche che conseguono alle decisioni di esternalizzazione, costituiscel’oggetto del presente capitolo, nel quale sono illustrati i risultatidell’indagine svolta.La suddivisione per paragrafi è finalizzata a rendere conto nonsolo della consistenza, ma anche dell’evoluzione della scelta di esternalizzareattività e servizi, analizzando ambiti di applicazione, modalitàdi gestione ed esiti delle scelte effettuate dalle <strong>amministrazioni</strong> 1 .Il primo paragrafo è per questo dedicato ad evidenziare la dimensionedel fenomeno <strong>esternalizzazioni</strong>, precedentemente e successivamenteal 2003, anno su cui si è concentrata la rilevazione statistica.Suo scopo è mettere in luce quanto questa scelta sia diffusa <strong>nelle</strong><strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>, evidenziando ove presenti differenze fra<strong>amministrazioni</strong> locali e centrali, come fra <strong>amministrazioni</strong> localizzate<strong>nelle</strong> diverse aggregazioni territoriali.Il secondo paragrafo è dedicato all’analisi di dettaglio delle tipologiedi servizi ed attività esternalizzate, con riferimento particolare allasuddivisione fra servizi di input (o strumentali) e di output (servizifinali), descritta nella prima parte del rapporto.56 LE ESTERNALIZZAZIONI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Nel terzo paragrafo verranno analizzate, in modo approfondito, lescelte di esternalizzazione, in particolare con riferimento alla numerositàed al valore dei contratti stipulati: scopo è quello di mettere inluce non solo la diffusione, ma anche l’intensità del fenomeno per le<strong>amministrazioni</strong> coinvolte nell’indagine.Da ultimo, nel quarto paragrafo, l’attenzione è rivolta alla gestionedelle attività esternalizzate, ed in particolare alle valutazioni ex anteed ex post,alla scelta dei fornitori, ai controlli di qualità, e soprattuttoagli effetti ed alle implicazioni, organizzative e strategiche, per le<strong>amministrazioni</strong>.3.1 La dinamica di diffusionedel fenomeno dell’esternalizzazioneUn quadro complessivo del fenomeno dell’esternalizzazione può esseredelineato osservando il comportamento adottato in proposito dalle<strong>amministrazioni</strong> nel tempo, soffermandosi ad analizzare il fenomenofino a comprendere l’anno 2003, osservando la tipologia delle attivitàesternalizzate e i tipi di fornitore utilizzati (§3.1.1, 3.1.2 e 3.1.3).Vengono, infine, fornite le stime per l’anno 2004 relative alle <strong>amministrazioni</strong>che hanno avviato o prevedono di avviare nell’anno <strong>esternalizzazioni</strong>delle tre tipologie considerate (§3.1.4).3.1.1 Esternalizzazioni avviate fino al 2003Nel complesso, si rileva che le <strong>amministrazioni</strong> che hanno avviatoalmeno un’esternalizzazione nel 2003 o negli anni precedenti sono998, ovvero il 96,4% del totale, mentre il restante 3,6% delle <strong>amministrazioni</strong>afferma di non avere avviato alcuna esternalizzazione né nel2003 né in precedenza (figura 3.1 e tavola 1.1). In particolare, sono977 (pari al 94,4%) le <strong>amministrazioni</strong> che dichiarano di avere avviato<strong>esternalizzazioni</strong> prima del 2003, mentre sono 821 (pari al 79,3%)le <strong>amministrazioni</strong> che hanno avviato almeno una esternalizzazionenel corso dell’anno 2003.La distinzione in base al profilo istituzionale indica per entrambi isottosettori quote alquanto simili a quella generale, sia se si consideranogli anni fino al 2003 complessivamente, sia se si consideranoseparatamente il solo anno 2003 e quelli precedenti.Si osserva, infatti, che le <strong>amministrazioni</strong> locali e centrali chehanno avviato <strong>esternalizzazioni</strong> negli anni fino al 2003 sono, rispettivamente,il 94,8% e il 96,6% del totale; le analoghe quote, relative aglianni prima del 2003, sono pari, rispettivamente, al 94,6% e al 92,2% equelle relative al solo anno 2003 sono pari all’84,4% per le <strong>amministrazioni</strong>centrali e al 78,9% per le <strong>amministrazioni</strong> locali.I RISULTATI DELLA RICERCA: DIFFUSIONE DELL’ESTERNALIZZAZIONE ED EFFETTI RILEVATI 57
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4. Brevi osservazioni conclusiveLa
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1. Appendice statisticaTavola 1.1 A
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1. Per convenzione, nelleAmministra
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2.5 Generalizzazione dei risultati
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R. Mussari (curatore e coautore), M
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