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Le esternalizzazioni nelle amministrazioni pubbliche

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A tal proposito è possibile ricordare, a livello europeo, l’esperienzadella Francia, in cui il processo di esternalizzazione a soggetti privatidi un bene collettivo quale la fornitura dell’acqua si è svolto in tempilunghi, raggiungendo, ad oggi, una particolare struttura di settore.La presenza di grandi compagnie private quali la SociétéLyonnaise e la Compagnie Générale des Eaux, infatti, non ha intaccatoil tradizionale ruolo delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> locali. Questeultime esercitano ancora forti influenze sulle decisioni relative all’erogazionedel servizio, grazie a strette forme di relationship instauratecon le società erogatrici (Barraquè, 1995).Sebbene diverso da quello francese, il modello di erogazione deiservizi pubblici tedesco presenta, anch’esso, peculiarità collegate alproprio sistema istituzionale. La Germania, infatti, si è da sempredistinta per l’imponente presenza di aziende municipalizzate. Allostato attuale, nonostante, esse siano numericamente diminuite dioltre un terzo, a seguito di una profonda ristrutturazione avvenutanel settore energetico, continuano a mantenere il loro potere graziealla presenza di rilevanti partecipazioni nella Verbund, leader nel settoreelettrico (Bennet, 1993).L’esternalizzazione implica, comunque, la definizione di un rapportocontrattuale fra <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> (buyer) e soggettoesterno (provider).<strong>Le</strong> condizioni minimali di successo affinché le relazioni contrattualidel tipo qui considerato si rivelino efficaci e cioè foriere deibenefici che il ricorso alla esternalizzazione potrebbe potenzialmentegenerare, sono:a. presenza di un mercato significativamente competitivo per il tipodi servizi che si intende affidare all’esterno (ciò vale in senso assoluto,ma anche relativo – si pensi alle piccole <strong>amministrazioni</strong> chegovernano territori economicamente poco sviluppati);b. capacità di definire e di specificare in modo adeguato nel contrattole prestazioni e le performance richieste;c. competenza delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> nel monitorare laperformance richiesta al soggetto esterno e che non può esseredefinita solo in termini di costo, efficienza, tariffe e volumi di attività,ma anche in termini di equità, qualità, efficacia ed impatto;d. esistenza di un sistema sanzionatorio chiaro e facilmente applicabilein caso di mancato rispetto dei vincoli contrattuali.La letteratura scientifica e quella operativa hanno messo bene inevidenza le potenzialità e limiti del ricorso alla esternalizzazione. Dinorma, i sostenitori dell’outsourcing come utile alternativa alla produzionediretta dei servizi pubblici da parte delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>ritengono che la competizione sia, in ogni caso, il modomigliore per raggiungere l’equilibrio sociale nei tempi lunghi e ritengonola esternalizzazione una soluzione auspicabile ogni qual voltanon è tecnicamente possibile (beni collettivi e monopolio naturale)fare ricorso alla privatizzazione vera e propria, intesa nel senso di affi-24 LE ESTERNALIZZAZIONI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

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