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Le esternalizzazioni nelle amministrazioni pubbliche

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In estrema sintesi e semplificando molto, possiamo affermare che iprocessi di riforma hanno contemporaneamente (anche se non semprecontestualmente sotto il profilo temporale) cercato di ridefinireper le <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>: a) compiti (che cosa fare) e b) tecnichemanageriali (come fare) (Pollitt e Bouckaert, 2002).In tale contesto, le scelte di outsourcing vengono spesso propostecome un tentativo di sostituire il paradigma organizzativo della strutturaverticale di tipo gerarchico e burocratico, propria della tradizioneorganizzativa delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>, con relazioni dinatura contrattuale e ciò a prescindere dalla circostanza che l’oggettodell’affidamento all’esterno sia un servizio finale o di supporto.Distinguere il committente dal fornitore, specie quando si fa riferimentoai servizi finali, ridistribuisce le responsabilità fra <strong>amministrazioni</strong><strong>pubbliche</strong> e soggetti esterni: alle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>resta la responsabilità di definire e controllare politiche e strategie e,conseguentemente, definire quanto deve essere prodotto, a vantaggiodi chi, quante risorse finanziarie sono spendibili, al fornitore esternoil compito di produrre in modo efficiente ed efficace così da rispettareil mandato delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>.La redistribuzione di responsabilità cui abbiamo fatto cennoimplica che si definiscano, contemporaneamente, meccanismi di controllodei risultati alternativi a quelli tradizionali che erano propri diuna struttura organizzativa complessa e vasta che, in ossequio a logichedi integrazione produttiva verticale, curava direttamente programmazioneed esecuzione ed esercitava una funzione di controllodi tipo più ispettivo e formalistico che manageriale.L’esercizio della funzione di trasferimento della funzione produttiva,ampiamente associata all’affermarsi del contratto come strumentodi regolazione dei rapporti fra <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong> e altri attoridello scenario socio-economico, richiede di tenere conto dell’aumentodel numero e della varietà di organizzazioni che non operanonel rispetto di metodologie tradizionali di controllo (diversa culturaaziendale) e il cui operato non può essere direttamente vagliatomediante il processo delle elezioni.Un primo livello di controllo e conseguente responsabilizzazionedeve quindi riguardare le azioni svolte dal soggetto gestore; oggettodel render conto è l’insieme delle attività di produzione degli outputconsiderate nei loro profili quantitativi e qualitativi (si veda anche ilparagrafo finale di questa parte del rapporto).Un secondo livello di controllo e di responsabilità riguarda il controllostrategico e la responsabilità politica, ricondotta alla capacità dicoordinare i vari soggetti che concorrono alla realizzazione delle politiche<strong>pubbliche</strong>; in tale prospettiva è l’impatto socio-economico dellepolitiche e dei programmi pubblici che diventa il principale obiettivorispetto al quale misurare la performance delle <strong>amministrazioni</strong> <strong>pubbliche</strong>(Behn, 2001).Operare in una logica di outsourcing significa, di fatto, modificareprofondamente le logiche e le relazioni di tipo organizzativo, passare22 LE ESTERNALIZZAZIONI NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

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