A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 1010 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Iquesto amore originario. Impegnatevi a conoscerlimeglio, affidatevi alla loro intercessione,cercate di vivere come loro. Mi limitoa citare Madre Teresa che, per affrettarsi arispondere al grido di Cristo “Ho sete”, gridoche l’aveva profondamente toccata, iniziòa raccogliere i moribondi nelle strade diCalcutta, in India. Da allora l’unico desideriodella sua vita divenne quello di estinguerela sete d’amore di Gesù non a parole, macon atti concreti, riconoscendone il volto sfigurato,assetato d’amore, nel viso dei piùpoveri tra i poveri. La Beata Teresa ha messoin pratica l’insegnamento del Signore:“Ogni volta che avete fatto queste cose auno solo di questi miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me” (cfr Mt 25,40). E il messaggiodi questa umile testimone dell’amoredivino si è diffuso nel mondo intero.Il segreto dell’amoreAd ognuno di noi, cari amici, è dato diraggiungere questo stesso grado di amore,ma solo ricorrendo all’indispensabile sostegnodella Grazia divina. Soltanto l’aiuto delSignore ci consente, infatti, di sfuggire allarassegnazione davanti all’enormità delcompito da svolgere e ci infonde il coraggiodi realizzare quanto è umanamente impensabile.Soprattutto l’Eucaristia è la grandescuola dell’amore. Quando si partecipa regolarmentee con devozione alla SantaMessa, quando si passano in compagnia diGesù eucaristico prolungate pause di adorazioneè più facile capire la lunghezza, la larghezza,l’altezza e la profondità del suoamore che sorpassa ogni conoscenza (cfr Ef3,17-18). Condividendo il Pane eucaristicocon i fratelli della comunità ecclesiale si èpoi spinti a tradurre “in fretta”, come fece laVergine con Elisabetta, l’amore di Cristo ingeneroso servizio ai fratelli.Verso l’incontro di SidneyIlluminante è al riguardo l’esortazionedell’apostolo Giovanni: “Figlioli, nonamiamo a parole, né con la lingua, ma coifatti e nella verità. Da questo conosceremoche siamo nati dalla verità” (1Gv 3, 18-19).Cari giovani, è con questo spirito che vi invitoa vivere la prossima Giornata Mondialedella Gioventù insieme con i vostri Vescovinelle vostre rispettive Diocesi. Essarappresenterà una tappa importante versol’incontro di Sydney, il cui tema sarà:“Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderàsu di voi e mi sarete testimoni” (At1,8). Maria, Madre di Cristo e della Chiesa,vi aiuti a far risuonare ovunque il grido cheha cambiato il mondo: “Dio è amore!”. Viaccompagno con la preghiera e di cuore vibenedico.Dal Vaticano, 27 Gennaio 2007BENEDICTUS PP. XVI[© Copyright 2007 - Libreria Editrice Vaticana]5 Discorso in occasione della GiornataMondiale della Vita consacrataBasilica Vaticana, 2 febbraio 2007Cari fratelli e sorelle,vi incontro volentieri al termine dellaCelebrazione eucaristica, che vi ha riuniti inquesta Basilica anche quest’anno, in un’occasionetanto significativa per voi che, appartenendoa Congregazioni, Istituti, Societàdi vita apostolica e Nuove Forme divita consacrata, costituite una componenteparticolarmente significativa del Corpo misticodi Cristo. L’odierna liturgia ricorda laPresentazione del Signore al Tempio, festascelta dal mio venerato predecessore, GiovanniPaolo II, come “Giornata della VitaConsacrata”. Con vivo piacere rivolgo aciascuno di voi, qui presenti, il mio cordialesaluto, a cominciare dal Signor CardinaleFranc Rodé, Prefetto del vostro Dicastero,al quale sono grato per le cordiali paroleche mi ha indirizzato a vostro nome. Salutopoi il Segretario e tutti i membri della Congregazione,che dedica la sua attenzione aun settore vitale della Chiesa. L’odierna ricorrenzaè quanto mai opportuna per chiedereinsieme al Signore il dono di una semprepiù consistente ed incisiva presenza deireligiosi, delle religiose e delle persone consacratenella Chiesa in cammino sulle stradedel mondo.
A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 11EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS11Cari fratelli e sorelle, la festa che oggicelebriamo ci ricorda che la vostra testimonianzaevangelica, perché sia veramente efficace,deve scaturire da una risposta senzariserve all’iniziativa di Dio che vi ha consacratia sé con uno speciale atto d’amore. Comegli anziani Simeone e Anna erano desiderosidi vedere il Messia prima della loromorte e parlavano di lui «a quanti aspettavanola redenzione di Gerusalemme» (cfrLc 2,26.38), così anche in questo nostrotempo è diffuso, soprattutto tra i giovani, ilbisogno di incontrare Dio. Coloro che sonoscelti da Dio per la vita consacrata fannoproprio in modo definitivo questo anelitospirituale. In essi abita infatti una sola attesa:quella del Regno di Dio: che Dio regninelle nostre volontà, nei nostri cuori, nelmondo. In essi brucia un’unica sete d’amore,che solo l’Eterno può appagare. Con illoro esempio proclamano a un mondo spessodisorientato, ma in realtà sempre più allaricerca d’un senso, che Dio è il Signore dell’esistenza,che la sua «grazia val più dellavita» (Sal 62,4). Scegliendo l’obbedienza,la povertà e la castità per il Regno dei cieli,mostrano che ogni attaccamento ed amorealle cose e alle persone è incapace di saziaredefinitivamente il cuore; che l’esistenzaterrena è un’attesa più o meno lunga dell’incontro“faccia a faccia” con lo Sposo divino,attesa da vivere con cuore sempre vigileper essere pronti a riconoscerlo e ad accoglierloquando verrà.Per natura sua, dunque, la vita consacratacostituisce una risposta a Dio totale e definitiva,incondizionata e appassionata (cfrVita consecrata, 17). E quando si rinuncia atutto per seguire Cristo, quando gli si dà ciòche si ha di più caro affrontando ogni sacrificio,allora, come è avvenuto per il divinMaestro, anche la persona consacrata chene segue le orme diventa necessariamente“segno di contraddizione”, perché il suomodo di pensare e di vivere è spesso in contrastocon la logica del mondo, come si presentanei mezzi di comunicazione sociale,quasi sempre. Si sceglie Cristo, anzi ci si lascia“conquistare” da Lui senza riserve. Dinanzia un simile coraggio, quanta gente assetatadi verità resta colpita ed è attratta dachi non esita a dare la vita, la propria vita,per ciò in cui crede. Non è questa la radicalefedeltà evangelica a cui é chiamata, anchein questo nostro tempo, ogni personaconsacrata? Rendiamo grazie al Signoreperché tanti religiosi e religiose, tante personeconsacrate, in ogni angolo della terra,continuano ad offrire una suprema e fedeletestimonianza di amore a Dio e ai fratelli,testimonianza che non raramente si tingedel sangue del martirio. Ringraziamo Dioanche perché questi esempi continuano asuscitare nell’animo di molti giovani il desideriodi seguire Cristo per sempre, in modointimo e totale.Cari fratelli e sorelle, non dimenticatemai che la vita consacrata è dono divino, eche è in primo luogo il Signore a condurla abuon fine secondo i suoi progetti. Questacertezza che il Signore ci conduce a buon fine,nonostante le nostre debolezze; questacertezza deve esservi di conforto, preservandovidalla tentazione dello scoraggiamentodinanzi alle inevitabili difficoltà dellavita e alle molteplici sfide dell’epoca moderna.In effetti, nei tempi difficili chestiamo vivendo non pochi Istituti possonoavvertire una sensazione di smarrimentoper le debolezze che ritrovano nel loro internoe per i molti ostacoli che incontranonel portare a compimento la loro missione.Quel Bambino Gesù, che oggi viene presentatoal Tempio, è vivo tra noi oggi e inmodo invisibile ci sostiene perché cooperiamofedelmente con Lui all’opera dellasalvezza e non ci abbandona.L’odierna liturgia è particolarmente suggestivaperché contrassegnata dal simbolodella luce. La solenne processione dei ceri,che avete compiuto all’inizio della celebrazione,sta a indicare Cristo, vera luce delmondo, che risplende nella notte della storiae che illumina ogni cercatore di verità.Cari consacrati e consacrate, ardete di questafiamma e fatela risplendere con la vostravita, perché dappertutto brilli un frammentodel fulgore irradiato da Gesù, splendoredi verità. Dedicandovi esclusivamente a Lui(cfr Vita consecrata, 15), voi testimoniate ilfascino della verità di Cristo e la gioia chescaturisce dall’amore per Lui. Nella con-
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