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acta ordinis fratrum minorum - OFM

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A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 65CAPITULUM GENERALE EXTRAORDINARIUM65ti: riunirsi; parlare di ciò che ci è successo;condividere il Vangelo, rileggere la Regola;pregare e lodare Dio per tutti i suoi doni; celebrarela comunione fraterna; e tornare aiFrati delle nostre Fraternità, ai nostri fratellie sorelle del mondo intero con la buonanotizia che ha trasformato le nostre vite”(Spc 45).Il documento si conclude con un invito:“Incoraggiamo i nostri fratelli ad accoglierequesto documento e a leggerlo come ilracconto di Emmaus che noi stessi abbiamovissuto tra noi durante questo Capitolo; forsepuò aiutare anche te nell’aprire una stradaverso il futuro. Continueremo insieme achiederci: “Cosa vuole da noi il Signore?”(Spc 47).Le prospettiveAl documento finale è annessa una speciedi appendice, intitolata Sentieri per il futuro,che contiene numerosi orientamentipratici: si tratta di proposte che sono emersenel corso del Capitolo e che possono aiutareogni Provincia o Entità.A tali proposte è premessa la constatazioneche “l’elemento più significativoemerso in questo Capitolo è la metodologiadi Emmaus” (Spc 49.1), cioè il metodo dellacondivisione nella fede; e si chiarisce subitoche le molte proposte riportate non sonoda realizzare tutte, ma che ogni entitàdell’Ordine dovrà selezionare quelle piùadatte alla propria realtà, sottoponendo averifica costante queste scelte.Le proposte, che hanno come titolo ricorrentel’espressione usata dal Ministrogenerale nella sua relazione, dal bene almeglio, riguardano i seguenti ambiti: le relazionifraterne, la cura della nostra vocazione,l’internazionalità e interculturalità ela missione. Non ci fermiamo ora a rileggeretali proposte, alcune delle quali moltosuggestive, altre un po’più scontate: rimandoalla lettura di ciascuno.Osservazioni sul DocumentoLa rifondazioneNella sua relazione sintetica al Capitolo,il Ministro generale poneva una appassio-nata domanda: “Avremo la forza di gettarcinella rifondazione con tutto ciò che questocammino comporta?”.Il vocabolo rifondazione, che si è diffusonegli ultimi anni nel linguaggio della vitaconsacrata, pur con tutte le sue ambiguità ei suoi limiti, legati soprattutto al suo radicamentotalvolta eccessivo in prospettive sociologichee psicologiche, costituisce unaprovocazione salutare per porre il problemadel rinnovamento in modo critico, radicalee realista (cf F. CIARDI, Rifondazione, inSupplemento al Dizionario della vita consacrata,Milano 2003, 315) e soprattuttoper aiutare a capire che non basta il restaurodella facciata, ma è necessario porre manoalle strutture fondanti, non basta un aggiornamentogenerico, ma è necessario ripensaredai fondamenti la nostra vita.Riflettendo sulla domanda del Ministro,mi pare si possa dire che il Capitolo generaleci ha fatto fare, forse senza che ce ne accorgessimo,un passo importante per la nostrarifondazione. Dico che forse non ce nesiamo accorti, perché il Documento finaledel Capitolo generale non ha usato la parolarifondazione, ma ha proposto un camminoche la permette.La scelta è stata quella di non proporredei contenuti unificanti per una rinascitaspirituale dell’Ordine, anche perché la nostradiffusione su scala mondiale e la diversitàdelle culture di appartenenza rendonomolto difficile, se non impossibile, individuaredei contenuti univoci che non sianosolo astratte dichiarazioni di principio; mala scelta è stata quella di indicare una metodologiache possa valere per tutti e permettereovunque un reale cammino di crescita.Ciò che può essere realmente condiviso, daNew York a Singapore, da San Pietroburgoa Città del Capo, è una metodologia, che poiin ogni diversa situazione produrrà dellescelte e dei contenuti diversi, adatti al luogoe alla situazione: le scelte concrete sarannodiverse, ma in ogni caso saranno prodottodi una condivisione nella fede che ègià una realizzazione fondamentale del nostrocarisma.In questo senso, la metodologia di Emmausè il primo passo (e forse più che un

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