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acta ordinis fratrum minorum - OFM

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A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 6262 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. Itons un trésor inestimable. Tout se joue surnotre disponibilité. L’an dernier, l’Ordre proposait“Seigneur, que veux-tu que je fasse?“comme refrain de discernement et fond dedémarche. Aujourd’hui, l’Ordre propose denous approprier la découverte que François afait sur sa forme de vie: “Voilà ce que je veux,voilà ce que je cherche, ce que du fond ducoeur, je brûle d’accomplir!“PIERRE BRUNETTE,frère ministre[«En Bref...», Bulletin des Franciscains, Octobre 2006, 35-35]3. Il Documento del Capitolo generale straordinarioL’esperienza del CapitoloPer parlare di questo Capitolo, una parolava detta anzitutto sull’esperienza vissutadai partecipanti, perché tale esperienza hadeterminato anche i contenuti proposti nelDocumento finale.I capitolari erano più di 150, provenientida circa 70 paesi del mondo: l’internazionalitàe le differenze di culture erano forse lacaratteristica più evidenteIl clima è stato molto cordiale e fraterno,forse anche favorito dall’assenza di elezioni;i capitolari “di lungo corso” affermavanoche nei capitoli elettivi, quasi inevitabilmente,si crea qualche momento di tensione,che in questo caso non si è verificato.Il ritmo delle giornate prevedeva normalmentequattro sessioni: nella prima siascoltava una relazione in aula, nella secondala si discuteva dividendosi in gruppi linguistici,nel pomeriggio si ritornava in aulasia per ascoltare una breve sintesi dei lavoridi gruppo, sia per interventi liberi sull’argomento,ed infine nell’ultima unità dellagiornata ci si divideva nuovamente per unmomento che merita attenzione, perché è risultatoparticolarmente significativo perl’esperienza del capitolo. Questa ultimaunità della giornata, infatti, era un momentodi condivisione nella fede a partire da untesto biblico: si trattava, in certo modo, diun esercizio di lectio divina. Soprattuttoquest’ultimo momento ha segnato l’esperienzadel Capitolo, perché si è trattato di unesercizio di quella “condivisione nella fede”di cui parla il documento finale, e chepuò diventare uno stile importante per“rifondare” la nostra vita.Una presenza significativa è stata quelladegli ex-ministri generali: erano presenti fr.John Vaughn, fr. Hermann Schalük e fr. GiacomoBini. Essi hanno anche presieduto alcunidei momenti di preghiera di tutta l’assemblea,dando così il senso di una generosacontinuità nella direzione dell’Ordine.La relazione del MinistroUn posto speciale ha naturalmente occupatola relazione del Ministro generale, cuisono state dedicate due mattine: egli ha presentatouna esposizione sintetica di quell’ampiotesto che già aveva inviato a tutti ifrati nei mesi precedenti ed ha messo a fuocola situazione attuale dell’Ordine, prospettandoi passaggi futuri, “dal bene al meglio”.La sua relazione ha suscitato numerosiinterventi da parte dei capitolari, che nehanno sottolineato soprattutto la volontà diuno sguardo vero, sincero, talvolta anche unpo’ “spietato” sulla attuale realtà dell’Ordine;sguardo però sempre sostenuto dalla fede,che permette di svolgere una lettura cristianadell’esistente. Tale atteggiamentoemerge bene nei passaggi “dal bene al meglio”,che hanno indicato la possibilità dileggere con verità la situazione, senza tuttaviafermarsi lì.Le relazioni degli invitatiPassando velocemente in rassegna le relazioniascoltate, segnaliamo anzitutto che iltema che ha aperto e chiuso gli interventi diinvitati esterni è stato quello della Regola: laprima relazione, di don Felice Accrocca, hamesso a fuoco una prospettiva storica, illustrandole diverse maniere di leggere e recepirela Regola nel corso della lunga storia delfrancescanesimo; e l’ultima relazione, delnostro confratello Cornelius Bohl, ha propostouna rilettura della Regola, secondo alcuneprospettive attuali dell’ermeneutica e delletecniche di analisi dei testi.La relazione di Dario Antiseri ha mo-

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