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acta ordinis fratrum minorum - OFM

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A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 9696 AN. CXXVI – IANUARII-APRILIS 2007 – FASC. IQuesto cammino è possibile proprio attraversouna formazione più integrale, nellaquale la dimensione esperienziale sia piùvisibile e praticata in modo organico (cfr.RFF 45-48). Dobbiamo riconoscere che lacomunicazione di contenuti e la trasmissionedi comportamenti prestabiliti è ancoradominante in molte nostre realtà formative.Un percorso estrinseco come questo nonconduce certamente ad una «profonda trasformazionee all’acquisizione di una nuovaidentità evangelica» (RFF 98), come richiestodalla logica di ogni cammino formativo.In questo senso, per esempio,crescono le Entità che durante il periododella professione semplice hanno introdottol’anno francescano, nel quale si insiste tantosulla formazione pratica (il vissuto deivalori) quanto su quella intellettuale (conoscenzadella nostra tradizione). Attendiamoanche altri itinerari che sostengano questaintegrazione (cfr. Con lucidità e audacia,91 e 95).Perché la formazione accompagni unrinnovamento e un approfondimento delladimensione propria del carisma, è necessariooperare scelte decise nelle Entità in favoredi una vita realmente fraterna, ancheattraverso il ridimensionamento di alcuniministeri o attività varie che la soffocano sinoa renderla scarsamente visibile: è importantedare messaggi reali ai nostri candidatisu dove vogliamo andare, su quale Fraternità-contemplativa-inmissione vogliamoessere. Il Capitolo Generale Straordinarioha riconosciuto che « la nostra Fraternità habisogno di una cura particolare da parte nostra.È davvero una priorità per la nostra vita,soprattutto oggi in un mondo laceratodalla frammentazione e dalle divisioni»(cfr. Spc 31). Spesso nelle stesse Case diformazione iniziale è difficile riconoscereche «al centro della vita francescana, comeappare evidente dagli scritti di Francesco eda altri testi, c’è un’esperienza di fede inDio, realizzata nell’incontro personale conGesù Cristo» (La vocazione dell’Ordine oggi,5) e che proprio dal dono di Dio accoltoe vissuto nasce la relazione fraterna (cfr.CCGG 40). Dall’esperienza fondante dellafede e della crescita nelle relazioni fraterneassumono ragion d’essere e capacità creativagli altri elementi essenziali del carisma,per servire l’avvento del Regno di Dio inquesto tempo.Fa parte integrante della formazionefrancescana la questione dell’identità fondativadell’Ordine come Fraternità di ugualinella stessa vocazione. Si tratta di continuarela riflessione e l’approfondimentodell’unica vocazione dei frati minori vissutain stile di minorità nelle vocazioni differentidi tipo laicale e presbiterale. La questionetocca il cuore della nostra identità costitutivaed esige cambi strutturali dimentalità e di vita che iniziano proprio dallaformazione. Se in diverse aree dell’Ordinela questione è ormai pacifica, in altre ilcammino da fare resta lungo, soprattuttoper «offrire ai Frati laici e chierici una formazionecomune che, tenendo presente leattitudini di ciascun candidato e la diversitàdei ministeri, assicuri, realmente, la “verauguaglianza” tra tutti coloro che sono partedella Fraternità» (Con lucidità e audacia,91 e 99). Per tutti vale che solo una opzionedecisa in favore di una formazione francescanasolida e organica che rinnovi realmentela nostra vita e missione e le strutturenelle quali essa si incarna ci aiuterà a farepassi decisivi in questa materia.In stretto rapporto con la formazionefrancescana troviamo la necessità di curarela dimensione intellettuale. Sono presentinell’Ordine lodevoli iniziative per l’approfondimentodella nostra tradizione culturalee intellettuale e alcuni Centri di Studiolavorano attivamente in questo senso.Molte Entità fanno molti sforzi per consentireagli studenti di Filosofia e di Teologia diintegrare i loro studi con l’aspetto francescano.Lo stesso si dica per i programmidella formazione iniziale e in alcune partidella permanente. Nello stesso tempo si develamentare la scarsità di frati che sono avviatia studi superiori francescani in modosistematico: ci sembra che bisogna favorirela preparazione di almeno due frati per Entitàin quest’area, oltre a cercare forme dicollaborazione interprovinciale e a livellodi Conferenza. Nella sua Relazione al CapitoloGenerale Straordinario il Ministro ha

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