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acta ordinis fratrum minorum - OFM

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A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:37 Page 187AD CHRONICAM ORDINIS187misericordia verso i poveri e i malati, l’attenzioneprivilegiata verso i lebbrosi comeil Poverello di Assisi.Il Papa Gregorio IX (1227-1241), giàCardinale Ugolino, ebbe il privilegio di canonizzareil primo trittico francescano:Francesco di Assisi (Assisi, 16 luglio1228), Antonio di Padova (Spoleto, 30maggio 1232), Elisabetta d’Ungheria (Perugia,27 maggio 1235). Questi primi tresanti figurano già nel «Martirologio per ilcorso dell’anno», libro liturgico francescano,redatto prima del 1250. Chiara di Assisisarà canonizzata da Alessandro IV (15 agosto1255) e il suo nome verrà aggiunto sulmargine del calendario.L’Anonimo Francescano azzarda un paragonetra Francesco di Assisi ed Elisabettad’Ungheria, principessa di Turingia, perquanto riguarda il transito, che segna laconclusione di una esperienza evangelicanel segno della carità. Anche il canto festosodegli uccelli e il gemito dei frati sottolineanol’intensità emotiva e spirituale dell’evento.Il motivo è identico: Francesco erail padre dei Frati minori, Elisabetta era la loromadre (Anonimo Francescano, 129).Come s. Francesco di Assisi e s. Antoniodi Padova, così anche Elisabetta fu una figuraemergente nel suo tempo. Verso il suosepolcro accorrevano folle di devoti per lodareDio e per implorare soccorso nelle difficoltàdella vita. La sua breve e intensa esistenzaterrena ha richiamato l’attenzionedei predicatori e degli studiosi. Subito dopola canonizzazione, sono fiorite graziosebiografie, che si completano a vicenda nelfornirci tante informazioni. Ma Elisabetta èuna privilegiata anche perché sono sopravvissutigli atti processuali per la canonizzazione,che ci offrono notizie fresche e vive,di testimoni oculari e contemporanei. Il suoritratto storico e spirituale è quanto mai garantitodella migliore veridicità.Nella Mostra Iconografica, allestita nelchiostro della Basilica dei Ss. Cosma e Damiano,nel cuore di Roma storica e archeologica,la prof.ssa Maria Prokopp OFS havoluto offrire un saggio della immensa documentazioneiconografica che celebra lavita meravigliosa di santa Elisabetta.Già in sede di Convegno, il Padre SavadorCabot Rosselló e il prof. Pasquale Magroci avevano accompagnato in un percorsodi lettura iconografica attraverso una sequenzadi immagini selezionate. Ma laMostra è stata concepita in un orizzonte piùvasto, anche se non esaustivo per l’impossibilitàdi collezionare tanto materiale. Laprof.ssa Prokopp, nella presentazione dellaMostra, ha introdotto i visitatori alla letturadei simboli che spesso compaiono nelle varieraffigurazioni e ha rievocato i dati storicipiù rilevanti.La Mostra inizia con il pannello che evidenziai parenti più stretti di Elisabetta eLodovico. Tante personalità politiche e soprattuttotanti Beati e Santi. Fra questi, ricordola cugina Agnese di Boemia, clarissadella prima ora.Nel secondo pannello figura l’albero genealogicodella famiglia francescana donatodal Papa Sisto IV (1471-1484) e conservalonel Museo Francescano di Assisi. SantaElisabetta indossa l’abito grigio deipenitenti e cinge il cordone francescano.I pannelli seguenti presentano un excursusattraverso l’Europa: una Pala votiva diVenezia (1339); tavole dell’altare maggiorea Kassa in Ungheria (‘400); vetrata con 32scene nel Castello di Budapest; raffigurazionivariegate in Ulm (Germania) del1474; arazzo nel Museo del Castello diWartburg (1480-1490); dipinto a Disentis(Svizzera); figurazione a Praga (Cecoslovacchia),a Esztergom (Ungheria), a Menziken(Svizzera), a Subotica-Szabadka(Serbia), Budapest (Ungheria), Mélykut(Ungheria).Nel pannello VI figurano opere conservatein Walchwil (Svizzera), Tallinn (Estonia),Siviglia (Spagna), Padova (Italia), Zurigo(Svizzera), Graz (Austria). Segnalo ildipinto di Fritz Kunz (1920): s. Elisabettariceve l’abito dei penitenti dalle mani di s.Francesco.Nel pannello VII sono opere varie, conservatea Vienna (Austria), a Vàc (Ungheria),a Eger (Ungheria). Nel pannello VIII appareil miracolo delle rose (Assisi, bassorilievonel portone della facciata in S. Maria degliAngeli). Vi sono poi opere esistenti a Henley

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