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acta ordinis fratrum minorum - OFM

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A07nterno:ACTAORDINIS 16/5/07 16:36 Page 15EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS15Sono particolarmente lieto di ricevervicosì numerosi in questa Udienza, che sisvolge alla vigilia del cinquantesimo anniversariodella firma dei Trattati di Roma,avvenuta il 25 marzo 1957. Si compiva allorauna tappa importante per l’Europa,uscita stremata dal secondo conflitto mondialee desiderosa di costruire un futuro dipace e di maggiore benessere economico esociale, senza dissolvere o negare le diverseidentità nazionali. Saluto Mons. Adriavonola fede e cercano nuove forme di vitaper trovare una giusta collocazione missionarianella Chiesa. Al Papa il religioso hachiesto un consiglio su come inserirsi persviluppare realmente un ministero di unitànella Chiesa universale.Dunque, vedo che devo essere più breve.Grazie per questa domanda. Mi sembra cheLei abbia citato le fonti essenziali di quantoposso dire sui Movimenti. In questo sensola sua domanda è anche una risposta.Vorrei subito precisare che in questi mesiricevo i Vescovi italiani in visita «ad limina»e così posso un po’ meglio impararela geografia della fede in Italia. Vedo tantebelle cose insieme con i problemi che conosciamotutti. Vedo soprattutto come la fedesia ancora profondamente radicata nel cuoreitaliano, anche se, naturalmente, in moltimodi è minacciata nelle odierne situazioni.I Movimenti accettano anche bene la miafunzione paterna di Pastore. Altri sono piùcritici e dicono che i Movimenti non si inseriscono.Penso che realmente le situazionisono diverse, dipende tutto dalle personein questione.Mi sembra che abbiamo due regole fondamentali,delle quali Lei ha parlato. La primaregola ce l’ha dato San Paolo nella PrimaLettera ai Tessalonicesi: non spegnere icarismi. Se il Signore ci da nuovi doni dobbiamoessere grati, anche se a volte sonoscomodi. Ed è una bella cosa che, senza iniziativadella gerarchia, con una iniziativadal basso, come si dice, ma con una iniziativaanche realmente dall’Alto, cioè comedono dello Spirito Santo, nascono nuoveforme di vita nella Chiesa, come del restosono nate in tutti i secoli.Inizialmente erano sempre scomode: ancheSan Francesco era molto scomodo e peril Papa era molto difficile dare, finalmente,una forma canonica ad una realtà che eramolto più grande dei regolamenti giuridici.Per San Francesco era un grandissimo sacrificiolasciarsi incastrare in questo scheletrogiuridico, ma alla fine è nata così unarealtà che vive ancor oggi e che vivrà in futuro:essa da forza e nuovi elementi alla vitadella Chiesa.Voglio solo dire questo: in tutti i secolisono nati Movimenti. Anche San Benedetto,inizialmente, era un Movimento. Si inseriscononella vita della Chiesa non senzasofferenze, non senza difficoltà. San Benedettostesso ha dovuto correggere l’inizialedirezione del monachesimo. E così anchenel nostro secolo il Signore, lo Spinto Santo,ci ha dato nuove iniziative con nuoviaspetti della vita cristiana: vissuti da personeumane con i loro limiti, esse creano anchedifficoltà.Prima regola dunque: non spegnere i carismi,essere grati anche se sono scomodi.La seconda regola è questa: la Chiesa è una;se i Movimenti sono realmente doni delloSpirito Santo si inseriscono e servono laChiesa e nel dialogo paziente tra Pastori eMovimenti nasce una forma feconda dovequesti elementi diventano elementi edificantiper la Chiesa di oggi e di domani.[...][L’Osservatore Romano, 24 febbraio 2007, pp. 6-7]9. Discorso ai partecipanti al Congressopromosso dalla Commissione degliEpiscopati della Comunità Europea(COMECE)Città del Vaticano, Sala Clementina,24 marzo 2007EDIFICATE UNA NUOVA EUROPASignori Cardinali,Venerati Fratelli nell’Episcopato,Onorevoli Parlamentari,Gentili Signore e Signori!

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