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RELAZIONE ANNUALE - Salute

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Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialedall‟assunzione dei livelli sovracomunali ed elaborando in modo partecipato (con cittadini maanche con gli enti a vario titolo coinvolti, tra i quali i comuni contermini) il proprio sistema diriferimento da trasporre nelle determinazioni dei tre atti del Pgt. Nella prassi non sempre ciòavviene, parte anche probabilmente per l‟effettiva difficoltà dei comuni più piccoli dicontestualizzare visioni di scala vasta. L‟attenzione agli spunti e alle proposte di Ptr e Ptcp ècomunque crescente, sia per il maggiore livello di cogenza e di indirizzo assunto dal Ptr e daiPtcp, sia per una più intensa sensibilità dei comuni, sviluppatasi anche grazie alla verifica dicoerenza esterna richiesta dalla procedura di Vas.Tale crescente attenzione è testimoniata nei piani analizzati dal richiamo, presente sia nelquadro conoscitivo che nell‟insieme delle determinazioni, ai temi e agli elementi definiti neipiani sovracomunali, con particolare riguardo alle infrastrutture, al paesaggio e all‟ambiente.Da approfondire invece sembra essere il legame fra obiettivi: rari sono infatti i casi di esplicitaverifica, contestualizzazione e rettifica degli obiettivi regionali, come indicato all‟art. 20 comma2 della L.r. 12/2005, e in particolare di quelli afferenti ai sistemi territoriali.Pianificazione intercomunaleLa pianificazione intercomunale, ovvero la costruzione di Pgt condivisa fra più comuni èun‟opportunità sempre più perseguita. Essa, pur non prevista in normativa fatta eccezione perquanto attiene il Piano dei servizi, è di fatto promossa dalla Regione che ha legato laconcessione di finanziamenti ai comuni che affrontano la formazione del piano in modointercomunale.L‟analisi dei Pgt ha mostrato due modalità prevalenti di trattazione dei piani intercomunali: laprima è costituita dall‟attivazione di una fase negoziale fra comuni volta a migliorare la qualitàcomplessiva del territorio e del suo strumento di governo nonché l‟efficienza e l‟efficacia dellescelte; la seconda, rilevata soprattutto in caso di unioni di comuni di lunga tradizione, è invececonnessa alla definizione di un unico Pgt, ovvero di un piano in cui risulta difficile leggere leistanze e le singolarità delle differenti Amministrazioni. Entrambi i modelli presentano limiti epotenzialità, principalmente associati alle capacità di gestione, nei fatti, del processopianificatorio da parte di Amministratori e progettisti.Il primo caso infatti, se correttamente coordinato come processo negoziale fondato su unsistema di obiettivi, criteri e limiti di sostenibilità definito e condiviso, può portare a unanotevole responsabilizzazione e consapevolezza delle Amministrazioni delle conseguenze delledeterminazioni, della ricchezza delle sinergie attivabili, dei benefici cui tutti possono godere neitempi lunghi conseguenti a scelte localizzative efficaci e razionalizzate. Garantire l‟efficacia,localizzativa e temporale, delle programmazioni territoriali significa infatti limitare gli impattidegli insediamenti sull‟ambiente e sulle comunità in termini di uso delle risorse, di perdita diaree sensibili dal punto di vista ambientale, di effetti sulla qualità urbana legati al trafficogenerato, alla inadeguatezza delle funzioni rispetto al contesto e alla corretta dotazione di100

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