Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010compresi tra 2 e 5%, 33 comuni valori compresi tra 5 e 10%, 9 comuni valori compresi tra 10e 17% e il comune di Monza un rapporto pari a 29,88%.Tra i comuni con valori AE/SL più alti: Colere che, anche alla luce del rapporto AE/SU pari a 507%, rappresenta il comune conpeso maggiore della trasformazione rispetto all‟esistente; Sesto San Giovanni che rappresenta uno dei comuni con valori di crescita urbana alti, maderivanti unicamente dalla riqualificazione dell‟esistente e non dall‟espansione (AE/SUmeno di 1%); Basiano, Borgarello e Lazzate ampliano la superficie urbanizzata di oltre il 20%utilizzando suoli liberi; tale comportamento nei comuni di piccole dimensioni può essereconseguente alla previsione di insediamento di attività produttive o grandi impianti; Monza presenta il valore più alto di AE/SL conseguente al fatto che, essendo il parcoconsiderato come verde urbano, la quota di suolo libero sul totale del territorio comunaleè molto bassa.Strettamente correlato all‟indicatore appena descritto, è il rapporto percentuale tra superficiedelle aree di trasformazione in espansione e suolo urbanizzato (AE/SU), che definiscel‟andamento della crescita urbana in riferimento all‟esistente. I valori registrati: 38 comunivalori minori a 2%, 71 comuni valori compresi tra 2 e 5%, 91 comuni valori compresi tra 5 e10%, 68 comuni valori compresi tra 10 e 20%, 20 comuni valori compresi tra 20 e 30%, 4comuni valori compresi tra 30 e 40%, 5 comuni valori compresi tra 40 e 50, 5 comuni valorisuperiori al 50%.In particolare sono da notare i valori dei comuni di Valtorta (88,13%) e di Colere (507,05%)che ancora una volta sottolineano la peculiarità della trasformazione per ampliamento delcomprensorio sciistico.Infine, valutando l‟incidenza dell‟espansione (AE/AT) e del riuso (AR/AT), risulta significativoevidenziare la composizione della trasformazione secondo le casistiche analizzate. I valoririportati si riferiscono alla percentuale di espansione, complementare al valore relativo al riuso:4 comuni presentano valori minori a 10%, 5 comuni valori compresi tra 10 e 20%, 11 comunivalori compresi tra 20 e 30%, 8 comuni valori compresi tra 30 e 40%, 46 comuni valoricompresi tra 40 e 60%, 29 comuni valori compresi tra 60 e 70%, 44 comuni valori compresitra 70 e 80%, 64 comuni valori compresi tra 80 e 90% e 84 comuni valori maggiori a 90%.A partire dalla lettura di questi dati è possibile produrre alcune considerazioni: la maggior parte dei comuni analizzati prevede di trasformare il proprio territorioprevalentemente espandendo l‟area urbana su suoli liberi; tra i comuni che fanno maggiore uso della riqualificazione e sostituzione del patrimoniourbano esistente minimizzando l‟espansione urbana troviamo due principali casistiche: icomuni di piccola dimensione che non hanno particolari pressioni in direzione dello222
Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010sviluppo, come Cervignano d‟Adda e Carpiano, e i comuni di grandi dimensioni che,avendo un ampio patrimonio produttivo ormai in disuso, scommettono sullariconversione, come Sesto San Giovanni e Bresso;i comuni che prevedono di trasformare il proprio territorio unicamente espandendo lasuperficie urbanizzata sono prevalentemente di piccola dimensione, privi di capacitàattrattive e scarsamente accessibili; in particolare in questa casistica troviamo CassinaValsassina, Agnosine e Grandate.Dalla lettura della tabella 4, riportata nella pagina seguente, che contiene i dati mediprovinciali e regionali in riferimento ai cinque indicatori calcolati e descritti, risulta evidenteche: il rapporto tra superficie delle aree di trasformazione e superficie comunale più elevato èregistrato nella provincia di Monza e della Brianza, così come il rapporto tra espansione esuoli liberi, mentre tali indicatori assumono i valori più bassi per la provincia di Sondrio;tali valori devono essere però valutati (e quindi ridimensionati) in relazione conl‟estensione media comunale (ridotta nel primo caso e ampia nel secondo) e con ladimensione delle aree libere esistenti (scarse nel primo caso e abbondanti nel secondo); il rapporto tra espansione e suolo urbanizzato, sintomo di crescita urbana, è maggiorenella provincia di Bergamo e, a seguire, in quella di Pavia, mentre è minore in provinciadi Lecco; la componente di espansione rispetto al totale delle trasformazioni è massima nellaprovincia di Pavia, mentre nella provincia di Lecco è massima la componente di riuso. Inentrambi i casi la proporzione tra espansione e riuso è sbilanciata verso la primacomponente.MEDIE PROVINCIALI AT/AC (%) AE/SL (%) AE/SU (%) AE/AT (%) AR/AT (%)BERGAMO 3,38 3,23 26,61 76,67 23,33BRESCIA 1,35 1,46 7,38 77,81 22,19COMO 2,31 2,16 5,44 61,69 38,31CREMONA 1,62 1,52 11,58 79,64 20,36LECCO 1,24 1,05 2,51 58,15 41,85LODI 1,44 1,36 9,87 74,11 25,89MONZA E DELLABRIANZA 6,56 8,33 8,21 68,92 31,08MILANO 3,90 3,89 8,67 63,21 36,79MANTOVA 1,77 1,56 9,91 76,95 23,05PAVIA 2,41 2,51 20,33 88,83 11,17SONDRIO 0,57 0,48 3,25 75,85 24,16223