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penso infine a Robert Gates, direttore della Cia durante la presidenza<br />
repubblicana di Bush sr e segretario della Difesa negli ultimi<br />
due anni della presidenza di Bush jr, ma confermato nello stesso<br />
incarico da Barack Obama. Questi passaggi da un partito all’altro<br />
non appartengono esclusivamente allo stile politico degli Stati Uniti.<br />
Più recentemente, in Francia, Nicolas Sarkozy è stato pubblicamente<br />
sostenuto da parecchi esponenti del partito socialista e ha<br />
offerto ad alcuni di essi un posto nella sua squadra. Il caso più interessante<br />
e più discusso è stato quello di Jacques Attali, consigliere<br />
per molti anni del presidente François Mitterrand, a cui Sarkozy ha<br />
conferito la presidenza di una commissione per le riforme di cui<br />
hanno fatto parte anche due italiani (Mario Monti e Franco<br />
Bassanini). Vi sono in Italia esempi del genere? Sono così numerosi,<br />
caro Taliani, che correrei il rischio di trasformare questa risposta in<br />
un elenco di nomi. Ma le stesse persone che guardano con ammirazione<br />
agli esempi americano e francese, preferiscono definire i<br />
nostri transfughi trasformisti, banderuole o «voltagabbana». Ciò<br />
che appare a molti italiani, se accade altrove, un’evidente manifestazione<br />
di patriottismo e spirito unitario, diventa, quando è fatto<br />
da noi, meschino, e riprovevole. Se questo argomento la appassiona<br />
le consiglio la lettura di un saggio che Pialuisa Bianco ha pubblicato<br />
nel 2001 presso l’editore Marsilio. S’ intitola, per l’appunto,<br />
«Elogio del voltagabbana». Tutto dipende, in ultima analisi, dalle<br />
motivazioni. Vi sono molti casi in cui il transfuga ha maturato una<br />
diversa visione della situazione politica o economica. Ve ne sono<br />
altri in cui ritiene che il suo partito abbia tradito i propri ideali e non<br />
meriti più la sua adesione. E vi sono i casi molto interessanti di persone<br />
che credono fortemente in alcune riforme e si accorgono di<br />
poterle realizzare soltanto collaborando con il partito al potere. È<br />
questa la ragione per cui il socialista Alberto Beneduce, di cui ho<br />
parlato in una risposta recente, dette la sua collaborazione al<br />
governo Mussolini quando fu necessario salvare il sistema bancario<br />
e industriale dalle conseguenze europee della crisi americana del<br />
1929. Credo che Pialuisa Bianco abbia ragione quando conclude<br />
che i cambiamenti di opinione sono il sale della democrazia. I<br />
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