Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
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100 CAI'LTOLO OTTAVO<br />
Ne deriva una serie di conseguenze importanti, che possono<br />
essere richiamate solo brevemente. Un punto che non deve sfug-<br />
gire alla nostra attenzione è che, a causa della natura degli oggetti,<br />
nel corso di ogni processo elementare alcuni fondi restano necessa-<br />
riamente inattivi, e questo apre il problema dell'inattività del capi-<br />
tale. Tutti i tipi di processo di produzione sono composti da pro-<br />
cessi elementari.<br />
Esistono tre configurazioni tipiche di processi elementari. I1 pro-<br />
cesso individuale P può essere organizzato (1) in serie (fig. 8.la),<br />
(2) in parallelo (fig. 8. lb), o (3) per linee (fig. 8. lc). La disposizione<br />
in serie rappresenta la situazione dell'artigiano che lavora da solo,<br />
poiché l'intensità della domanda non supera una sola unità nell'in-<br />
tervallo di tempo rappresentato dalla durata T. Essa esprime la con-<br />
vinzione di Adam Smith secondo cui l'estensione del mercato fa<br />
aumentare la divisione del lavoro. La disposizione in parallelo espli-<br />
cita bene la realtà della vita agricola, con il suo inevitabile fardello<br />
di molteplici inattività imposte dai ritmi immodificabili del clima.<br />
La disposizione per linee è l'unica che elimina completamente le<br />
Figura 8.1<br />
Configurazioni tipiche di processi elementari<br />
KICETTF FATTIRTT.1 CONTRO TF.CUOI.OGIF VITALI 201<br />
inattività tecniche.13 Essa rappresenta il sistema di fabbrica che, in-<br />
sieme alla moneta, costituisce una delle due maggiori invenzioni<br />
economiche (e non tecniche!)<br />
Nel caso dei processi organizzati per linee (e in modi adeguati), il<br />
flusso che si muove lungo il processo non dà luogo ad alcuno spreco<br />
di tempo tra un agente e l'altro. Gli agenti non restano dunque mai<br />
inattivi (<strong>Georgescu</strong>-<strong>Roegen</strong> 1971a, cap. 9; 1976a, capp. 4 e 5).14<br />
Questa è la differenza essenziale tra il processo manifatturiero e<br />
quello agricolo. In agricoltura i processi elementari non possono<br />
essere avviati in aualsiasi momento dell'anno come normalmente si<br />
fa con le manifatture. Un'eccezione che conferma la regola è l'al-<br />
levamento industriale dei polli, che ha preso il posto del precedente<br />
sistema di allevamento sull'aia e ha ridotto il costo dei polli proprio<br />
perché ha eliminato l'inattività del capitale. Naturalmente ci sono<br />
prodotti agricoli come il riso, per esempio, che possono essere pro-<br />
dotti in modo industriale, indipendentemente dalle variazioni cli-<br />
matiche (<strong>Georgescu</strong>-<strong>Roegen</strong> 1976a, pp. 68-67).<br />
Tabella 8.1<br />
IL rappresentazioni analitiche di iin processo riprodiicihile.<br />
Fattori (A) (B)<br />
Flussi<br />
Flussi in entrata dalla natiua -I -R=rt<br />
Flussi in entrata da altri processi i I = it<br />
l'lussi in uscita di prodotti +q +Q=qt<br />
Flussi in uscita di rifiuti +W +lTrl"=wt<br />
Fondi<br />
For7a lavoro<br />
Capitale di opni tipo<br />
Terra ricardiana<br />
Se il processo industriale è riproducibile (se cioè è un processo<br />
stazionario o stabile), tutti i fattori attraversano la frontiera a saggi<br />
costanti nel tempo. Questi tassi, esplicitati nella colonna A della<br />
" L'inattività tecnica non drve essere confusa ni con quella istituzionale (ni con quella eco-<br />
nomica). Un esempio di inattività tecnica è quello degli impianti che lavorano su un solo turno<br />
nellc ventiquattro ore, pcr esempio.<br />
Ulteriori importanti sviluppi di questo tema generale sono stati realizzati da Gordon C.<br />
Winston, specie nel suo libro del 1982, e da Roger R. Betancourt e Christapher K. Clague (1981).