Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
148<br />
CAPITOLO SESTO<br />
tipo; per esorcizzarlo, non dobbiamo solo fornirgli energia suffi-<br />
ciente, ma anche farlo materialmente esistere, e dato che la mate-<br />
ria si dissipa continuamente, il problema si riduce a vedere se il<br />
nostro diavolo possa riciclarsi completamente, riciclando allo stesso<br />
tempo completamente la miscela di gas. I1 sistema della tabella 6.1<br />
raffigura proprio qualcosa di simile; non c'è da meravigliarsi che<br />
molte teorie sulla rinnovabilità illimitata delle risorse materiali<br />
implichino, sotto sotto, un diavolo dotato di facoltà miracolose.<br />
Sembra che l'idea di uno sfruttamento minerario di tutta la cro-<br />
sta terrestre tramite l'energia degli elementi radioattivi che se ne<br />
otterrebbero sia di Harrison Brown (1954): questa miracolosa tecno-<br />
logia troverebbe un limite solo quando tutte le rocce fossero state<br />
frantumate, ma la triste verità è che nessuno è in grado di proporre<br />
un piano per farla funzionare. In realtà l'idea viene considerata un<br />
puro volo di fantasia praticamente da tutti i geologi, che in genere<br />
si dicono d'accordo con l'affermazione di Peter Flawn secondo cui<br />
nemmeno «la roccia di qualità media sarà mai sfruttata dal punto di<br />
vista minerario» (Flawn 1966; Cloud 1974; Skinner 1969). Preston<br />
Cloud, che è noto per essersi opposto con tutto il peso della sua re-<br />
putazione ai voli di fantasia mineralogici, lo spiega in termini acces-<br />
sibili a chiunque: «Sono le qualità meno comuni di una roccia che la<br />
rendono idonea allo sfruttamento minerario». E per questo che quasi<br />
certamente il giardino di casa non è una miniera potenziale.<br />
Brooks e Andrews hanno contestato la posizione di Flawn richia-<br />
mandosi al fatto che anche il titanio viene estratto (come sottopro-<br />
dotto) da giacimenti presumibilmente meno ricchi della media;<br />
altri autori hanno sostenuto che il mondo non si troverà mai a corto<br />
di risorse geologiche, assicurando che sono solo le limitazioni ener-<br />
getiche che possono impedire lo sfruttamento minerario di qual-<br />
siasi genere di roccia. Per i più è però difficile non lasciarsi turbare<br />
da fatti come, per esempio, l'esistenza di una barriera geochimica<br />
che rende impossibile l'estrazione del rame se la sua presenza non<br />
è sedici volte superiore alla media (COMRATE 1975, p. 129).<br />
Occorre inoltre osservare che se anche fosse possibile sfruttare<br />
a fini minerari la roccia media, questo non implicherebbe l'accessi-<br />
bilità di tutto il contenuto minerale della crosta terrestre: la distri-<br />
buzione dei tenori minerali ha un caratteristico andamento birno-<br />
dale ed è quindi particolarmente asimmetrica (Skinner 1969), così<br />
l<br />
ANAI ISI ENbRGhrICA E VALUTAZIONE ECONOMICA<br />
che la stragrande maggioranza delle rocce ha un tenore minerale<br />
molto inferiore alla media. La possibilità o meno di estrarre un<br />
minerale da una data roccia dipende dal limite teorico specifico di<br />
quel minerale e di quel tipo di roccia, non dalla sua abbondanza<br />
media nella crosta terrestre. La materia, tanto per ricordarlo, è ete-<br />
rogenea, e quindi per ogni sostanza e per ogni roccia esistono uno<br />
o più procedimenti minerari specifici; è per questo che sembra pra-<br />
ticamente impossibile elaborare una formula generale per stabilire<br />
se una sostanza di un dato composto sia o no disponibile, ed è pro-<br />
prio in questo che risiede la difficoltà teorica (cui abbiamo prima<br />
accennato) di definire quale sia la forma in cui la materia non è di-<br />
sponibile tramite una formula analitica generale.<br />
Le curve che descrivono il variare della quantità di roccia fran-<br />
tumata rispetto ai contenuto metallico sono numerose e tutte asinto-<br />
tiche rispetto all'asse verticale (Page e Creasey 1975); quelle per<br />
l'energia dovrebbero invece essere asintotiche rispetto a una retta<br />
parallela a quell'asse, per tener conto dell'esistenza di un limite<br />
teorico, sia pure piccolo.<br />
Come ultima osservazione possiamo ricordare una dichiarazione<br />
di Planck che, sebbene molto importante, non sembra sia stata no-<br />
tata: a conclusione di un'elaborata discussione su tutti i tipi di<br />
miscele, Planck è arrivato a una formula che gli ha permesso di con-<br />
cludere che né un gas, né un liquido, né un solido possono essere<br />
completamente liberati da tracce di sostanze estranee contaminanti<br />
(Planck 1906; 1910); ci sono eccezioni, ma solo allo zero assoluto<br />
(ivi; Kirkwood e Oppenheim 1961, p. 46).<br />
Secondo la terza legge della termodinamica, enunciata da Walter<br />
Nernst, la temperatura dello zero assoluto non può essere raggiun-<br />
ta, quindi le conclusioni negative di Nernst e Planck si integrano:<br />
la prima dice che la materia aggregata non può essere «purificata»<br />
dall'energia termica, la seconda che non può esserlo da tutte le<br />
sostanze contaminanti.<br />
Quello che va messo fortemente in rilievo è che, a differenza<br />
della legge dell'entropia, la verità di queste due ultime leggi non è<br />
sottoposta a limiti strumentali: esse sono vere in senso assoluto. In<br />
altri termini, in teoria si può riportare un sistema parziale esatta-<br />
mente alla posizione iniziale, avendo a disposizione una certa quan-<br />
tità di energia e qualche apparecchiatura specifica; non c'è però<br />
749