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Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

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122<br />

CAPITOLO QUINTO<br />

tutto a piedi, o al massimo con un piccolo carro trainato dall'asino,<br />

e cucina su fornelli portatili primitivi (hibachi) che impiegano lo<br />

sterco essiccato come combustibile. I1 secondo viaggia in automobile,<br />

quando non vola in aeroplano, e cuoce i suoi cibi con l'elettricità<br />

in cucine automatizzate. La separazione è persino più grande<br />

e marcata di quella tra due specie biologiche derivanti dailo stesso<br />

gene - per esempio, una tigre e un leone. A una persona proveniente<br />

da un altro mondo, che non riesca a distinguere il coltello dalla<br />

mano che lo impugna, homo indicus e homo americanus possono<br />

a~~arire non come due distinte s~ecie esosomatiche ma come due<br />

.L<br />

generi o addirittura due famiglie separate.<br />

Negli ultimi venticinque anni [1952-77, N. d. R.], un massiccio<br />

aiuto finanziario proveniente soprattutto dagli Stati Uniti è stato<br />

destinato al miglioramento economico di numerosi paesi. In alcuni<br />

casi - Europa occidentale e Giappone - l'obiettivo è stato pienamente<br />

raggiunto. In molti altri, specie nei paesi più bisognosi, il<br />

risultato è stato vicino allo zero nonostante l'ampiezza dello sforzo<br />

compiuto. Una differenza tanto marcata può essere facilmente spiegata<br />

alla luce dei seguenti fatti: Giappone ed Europa occidentale<br />

appartengono alla stessa specie esosomatica degli Stati Uniti, il fornitore<br />

ultimo della tecnologia necessaria alla ripresa. I paesi meno<br />

sviluppati, invece, appartenevano - e tuttora appartengono - a una<br />

specie esosomatica diversa. La tecnologia importata dall'estero<br />

- prima dagli Stati Uniti, poi dall'Europa occidentale - non è<br />

adatta alla loro struttura esosomatica, cosi come la piuma di un<br />

uccello non può diventare la pinna di un pesce.<br />

Anche in questo caso la nostra comprensione parrocchiale (e<br />

dunque superficiale) del funzionamento interno del processo economico<br />

ci ha Portato fuori strada. L'homo indicus ci ha chiesto aiuto<br />

perché il suo asino era caduto nel fosso e si era rotto le gambe. Su<br />

consiglio delle autorità economiche, l'homo americanus gli è andato<br />

in aiuto con uno pneumatico radiale di acciaio per riparare i danni<br />

del suo «mezzo di trasporto». Non scherzo affatto dicendo che la<br />

R&S (ricerca e sviluppo) dei paesi occidentali è interessata soltanto<br />

a migliorare gli strumenti esosomatici utili a questi stessi paesi<br />

- un rasoio elettrico per radersi più in fretta, un forno a microonde<br />

più automatizzato, un condizionatore d'aria più silenzioso, e cosi<br />

via. Nessuno di questi miglioramenti può essere di alcun aiuto alle<br />

I<br />

' sviluppati<br />

J~~GUAGLIANZA, LIMITI E CRESCITA DA UN PUNTO DI VISTA BIOECONOMICO 123<br />

del Sud-est asiatico o dell'Africa, per la semplice ragio-<br />

ne che queste popolazioni appartengono a una diversa specie eso-<br />

somatica, e usano pertanto strumenti esosomatici totalmente dif-<br />

ferenti. Mettere un forno elettrico o la televisione a colori in ogni<br />

casa del Bangladesh è un bel sogno. La responsabilità ricade su co-<br />

loro che hanno creduto di poter realmente superare le differenze in<br />

breve tempo grazie ai «piani di sviluppo».<br />

6. Al sottosviluppo si può essere di aiuto solo se la R&S dei paesi<br />

si preoccupa di migliorare il livello esosomatico dei<br />

~aesi sottosviluppati. [...l<br />

Nelle nazioni avanzate, la credcita alimenta la crescita. Ma le nazioni<br />

sottosviluppate possono crescere solo se aiutate, e il problema<br />

di più difficile soluzione è che, per liberare le altre nazioni dalle<br />

carestie e dalla povertà, le nazioni sviluppate dovrebbero ridurre<br />

il loro livello di benessere, data la finitezza degli ecosistemi.<br />

Le ragioni di questa affermazione sono semplici. Primo, la popolazione<br />

mondiale ha raggiunto una dimensione impressionante;<br />

superando la soglia dei 4 miliardi di individui. Al tasso attuale<br />

[1977, N. d. R.], ogni anno una popolazione di 80 milioni si aggiunge<br />

al totale della nostra affollata nave spaziale. Va sottolineato che<br />

solo una parte di questi 80 milioni sono nuovi nati, infatti il grosso<br />

dell'aumento deriva dalla differenza delia popolazione tra i gruppi<br />

di età del passato e quelli del presente. Questo è il modo in cui<br />

normalmente cresce la popolazione. Gli 80 milioni aggiuntivi - che<br />

presto diventeranno 100 e persino di più - devono essere nutriti,<br />

vestiti, educati, alloggiati e curati, imponendo un fardello crescente<br />

sopra una popolazione già sovraccaricata.<br />

Secondo, le popolazioni non sono equamente distribuite sulla<br />

terra, e di conseguenza, il più delle volte, neanche le risorse sono<br />

equamente distribuite. Per avere un quadro che renda l'idea, un<br />

occidentale dovrebbe provare a immaginare (se ne fosse capace) gli<br />

Stati Uniti densamente popolati come il Bangladesh, dunque con<br />

una popolazione non inferiore ai 5 miliardi di individui, il 25 per<br />

cento in più dell'attuale popolazione mondiale. E difficile credere<br />

che persino un'economia tecnologicamente avanzata come quella<br />

degli Stati Uniti sarebbe in grado di nutrire una popolazione così<br />

numerosa. Se lo fosse, la fame nel mondo non esisterebbe.

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