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Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

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'34<br />

CAPITOLO SESTO<br />

Da quando, più di cento anni fa, Lord Kelvin ha osservato che<br />

l'energia non va perduta, ma diventa semplicemente inaccessibile<br />

per noi (Thomson 1881, p. 189; Zemansky 1968, pp. 236-39), un<br />

punto, a prescindere dalla situazione specifica, è diventato indiscutibile:<br />

tutti i processi producono energia dissipata (non accessibile),<br />

DE, che ritorna all'ambiente. Nel modello energetico, invece, la<br />

materia non esce dal processo economico, ma viene riciclata completamente<br />

nel suo ambito, e quindi non è necessario inserirne di<br />

nuova prelevandola dall'ambiente. I soli flussi fra processo economico<br />

e ambiente sono quelii di energia, e cioè il flusso di input e,<br />

quello di output d = Z di.<br />

Secondo, il modello della tabella 6.1 riflette un aspetto elementare<br />

della realtà sul quale è necessario insistere di continuo, dato il<br />

«complesso del flusso» che sembra dominare il pensiero economico<br />

moderno (<strong>Georgescu</strong>-<strong>Roegen</strong> 1966, trad. it., p. 106; 1971, p. 219).<br />

Come tutti i processi effettivi, anche quello economico ha un'impalcatura<br />

materiale costituita da elementi di fondo: dotazione di<br />

capitale, Ki; persone, H, e H; e terra ricardiana, L,. Non è possibile<br />

maneggiare l'energia senza una leva materiale, un contenitore rnateriale<br />

o un trasmettitore materiale, e noi stessi siamo strutture<br />

materiali senza le quali la vita biologica non può esistere. Nell'includere<br />

nel quadro analitico i fondi materiali (in effetti gli agenti),<br />

ho fatto l'ipotesi - del tutto ammissibile, credo - che la posizione<br />

energetica non arrivi a sostenere che i processi effettivi non richiedono<br />

strutture materiali come quelle che troviamo accanto all'energia<br />

a livello macroeconomico.<br />

Terzo, il flusso di output di capitale, x,,, è destinato a mantenere<br />

i fondi di capitale K, in una condizione riproducibile; la loro usura<br />

è quindi compensata dal flusso di manutenzione xZi. Analogamente,<br />

i flussi xi5 conservano «intatta» l'intera popolazione H<br />

(comprendente H,). Si tratta delle condizioni elementari necessarie<br />

perché i P, siano riproducibili, e dato che nel caso in esame tutti i<br />

flussi devono essere espressi in unità fisiche (calorie o moli, per<br />

esempio), devono valere le seguenti uguaglianze, che traducono a<br />

livello aggregato le leggi di conservazione al livello macro:<br />

ANALISI ENERGETICA E VALIJTAZIONE ECONOMICA<br />

Quarto, si suppone che ogni processo (P,) sia realkabile, che cioè<br />

possa produrre quanto deve purché siano presenti i fondi e gli<br />

input specificati. Per chiarire, la fusione del ferro tramite la radia-<br />

zione solare, l'alimentazione di un'automobile con accumulatori<br />

elettrici, il portare un uomo sulla luna sono tutti metodi realizza-<br />

bili; mentre l'utilizzazione della dinamite in un motore a combu-<br />

stione interna o il controllo della potenza termonucleare non sono,<br />

per ora, metodi realizzabili. Un punto che va messo ancor più in<br />

risalto è che l'attuabilità di ogni processo (P,) non implica che la<br />

tecnologia costituita dall'insieme di tutti i processi sia vitale: le con-<br />

dizioni necessarie e sufficienti per la vitalità della tecnologia del<br />

nostro sistema economico in stato riproduttivo sono costituite<br />

dalle diseguaglianze xj, 2 $, dove xi è un minimo determinato dal<br />

criterio di sopravvivenza, e dalle note relazioni<br />

dove l'apice sta a indicare che l'indice variabile non può essere<br />

uguale a quello fisso.8<br />

3. Moto perpetuo di terzo tipo<br />

Secondo la terminologia termodinamica codificata da Ilya Pri-<br />

gogine, un sistema che con il proprio ambiente può scambiare solo<br />

energia è chiuso, e quindi tale è il processo economico descritto<br />

dalla tabella 4.1. Esso è inoltre riproduttivo, costituisce cioè uno<br />

stato stazionario, sempre secondo la terminologia termodinamica;<br />

in base al dogma energetico, può fornire lavoro meccanico interno<br />

a un tasso costante purché riceva dall'ambiente un flusso costante<br />

e, di energia. Data l'importanza teorica che questo sistema ha per<br />

la tesi energetica, oltre che per altre teorie, ho proposto di deno-<br />

minarlo moto perpetuo di terzo tipo,' e poiché sostengo che tale<br />

11 caso in cui tutti i W, sono nulli, nel quale viene eliminata la necessita di riciclaggio (P4),<br />

corrisponde all'assunto di Roulding.<br />

Per quanto mi risulta, solo Zemansky (1768, p. 193) utilizza lo stesso termine per un sistema<br />

Smettamente analogo a qiiesto, e cioè per un sistema in cui il lavoro non viene dissipato per at-<br />

trito, viscosità ecc. E chiaro che se partiamo dall'ipotesi che tutti i fenomeni che provocano un<br />

logorio materiale non esistano, ricadiamo ncll'energetica di iioulding; questa la ragione per<br />

cui la mia definizione, che non esclude gli sprechi materiali, analiticamente più pertinente.<br />

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