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Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

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118 CAPITO1.O QUINTO<br />

a conflitti sociali finché la loro produzione e uso sono stati circoscritti<br />

all'interno della famiglia o di un clan di famiglie. L'èra in cui<br />

ogni famiglia o clan viveva di quel che poteva cacciare o pescare<br />

con il proprio arco, freccia o rete, è stata definita da Marx «comunismo<br />

primitivo». Grazie agli stretti legami esistenti tra i componenti<br />

di queste piccole comunità, la formula «da ciascuno secondo<br />

le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni>> funzionava abbastanza<br />

bene. I conflitti individuali esistevano, basti pensare a Caino<br />

e Abele, ma non vi erano conflitti sociali; e non c'erano le classi, a<br />

parte quelle di età.<br />

Tuttavia la produzione di strumenti esosomatici ben presto richiese<br />

più braccia di quelle disponibili all'interno di un clan. Agli<br />

inizi, la produzione dovette essere organizzata mettendo insieme<br />

più clan, e divenne attività sociale. I clan furono aggregati, a volte fusi<br />

in un tipo di organizzazione di grado superiore, normalmente chiamata<br />

«società». Emerse allora una caratteristica indissolubile dalla<br />

produzione socialmente organizzata, la divisione del lavoro non in<br />

base alle professionalità - questa esisteva già presso le singole famiglie<br />

- ma in base ai ruoli ricoperti nell'organizzazione. La divisione,<br />

come la conosciamo da Adam Smith, è tra lavoro produttivo e lavoro<br />

improduttivo. Usando una terminologia più ampia potremmo<br />

parlare di governanti e di governati.<br />

Un secondo fattore va considerato. Gli strumenti esosomatici non<br />

solo richiedono la cooperazione di un gran numero di persone (come<br />

nel caso di un mulino, di una grande barca o di un aereo) ma possono<br />

anche servire un vasto numero di persone; difficilmente tuttavia<br />

tutti i componenti della società. Neppure le merci più piccole<br />

possono sempre essere prodotte in quantità sufficiente per tutti.<br />

Questo fatto solleva una questione totalmente nuova: quali membri<br />

della società devono beneficiare dell'uso degli strumenti esosomatici?<br />

La risposta non è né semplice né diretta. Per loro natura,<br />

gli strumenti esosomatici non sono la proprietà naturale di nessun<br />

particolare individuo. Primafacie, la domanda su chi deve usare le<br />

merci prodotte sembra dar luogo a un conflitto individuale, ma non<br />

è cosi, perché il conflitto sulla distribuzione degli strumenti esosomatici<br />

e sui loro prodotti è definito in base alle esigenze della produzione<br />

organizzata.<br />

INEGUAGUANZA, LIMITI E CRESCITA DA UN PUNTO DI VISTA BIOECONOMICO 119<br />

In breve, l'evoluzione esosomatica, creando una divisione so-<br />

ciale, dà luogo a un primo tipo di conflitto tra chi deve andare sotto<br />

terra a scavare il carbone e chi invece dirige le operazioni minera-<br />

rie, normalmente seduto al tavolo di un ufficio. I1 secondo conflit-<br />

to, su chi può usare la maggior parte del carbone estratto, è de-<br />

finito anch'esso in base alla divisione sociale tra governanti e<br />

governati.<br />

A questo punto, dobbiamo affrontare la questione cruciale espo-<br />

sta nella sezione iniziale di questo articolo. Le specie diverse dalla<br />

nostra vivono in società basate sulla produzione organizzata, cio-<br />

nonostante non sono afflitte da nessun tipo di conflitto sociale. La<br />

risposta a questo interrogativo è che quelle specie sono arrivate alla<br />

vita sociale attraverso un'evoluzione endpsomatica, il che significa<br />

che a ciascun componente è attribuito ud posto preciso nella pro-<br />

duzione dal suo soma, fin dalla nascita. Per esempio, la formica<br />

portinaia nasce con la testa piatta e i suoi istinti sono tali per cui non<br />

desidera fare niente altro se non bloccare l'ingresso alla colonia di<br />

formiche con la sua stessa testa. In una società come questa, non ci<br />

può essere conflitto di «classe». Quando l'ape operaia uccide i pa-<br />

rassiti all'avvicinarsi dell'inverno, non ci troviamo di fronte a una<br />

guerra civile ma a un normale evento biologico per quella specie.<br />

I conflitti sociali delle società umane esistono solo perché la spe-<br />

cie umana ha cominciato a vivere in società a seguito dell'evoluzio-<br />

ne esosomatica. Niente nel soma del nuovo nato definisce il suo ruolo<br />

futuro. Potrà diventare un portatore di risciò oppure un mandari-<br />

no. E il guaio è che, diversamente dalla formica portinaia, il por-<br />

tatore di risciò vorrebbe essere un mandarino, e la lotta per modi-<br />

ficare il suo ruolo fa parte della sua normale esperienza di vita.<br />

5. Non c'è dubbio che qualcuno proveniente da un altro pianeta<br />

troverebbe difficile capire molti aspetti del nostro processo econo-<br />

mico. Prima di tutto non riuscirebbe a capire perché il lavoro im-<br />

produttivo è sempre stato privilegiato sul piano economico. Chi<br />

svolge lavoro improduttivo di qualsiasi tipo dovrebbe essere svan-<br />

taggiato nella ripartizione del reddito nazionale. In <strong>contra</strong>sto con<br />

i lavoratori manuali, i governanti (senatori, giudici, scrittori o ma-<br />

tematici) non possono dimostrare in nessun modo verificabile né<br />

quanto lavorano né con quale impegno. I1 segreto del loro successo

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