Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
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I o6 CAPITOLO QUARTO<br />
della «macchina del mondo», la dissipazione della materia raggiun-<br />
ge proporzioni sensibili. Intorno a noi, tutto si ossida, si rompe, si<br />
disperde, si cancella ecc. Non ci sono strutture materiali immuta-<br />
bili, perché la materia come l'energia si dissipa continuamente e<br />
irrevocabilmente.<br />
D'altra parte, non dimentichiamo che, a parte la degradazione<br />
entropica naturale, la dissipazione di materia e di energia è aggra-<br />
vata dal consumo che di esse fanno tutte le creature e soprattutto<br />
gli esseri umani . Wvunque l'humus è trasportato negli oceani, so-<br />
prattutto come conseguenza diretta della legge dell'entropia. Anche<br />
l'uomo accresce immensamente la dissipazione tanto della materia<br />
quanto dell'energia, per esempio consumando alimenti o bruciando<br />
legna lontano dai luoghi dove sono stati prodotti.<br />
3.2. Importanza del& materia nelsistema chiuso<br />
Dato che in un sistema chiuso la materia utilizzabile diminuisce<br />
costantemente, perché non impiegare (si potrebbe suggerire) l'ap-<br />
porto del flusso di energia utilizzabile per produrre materia in<br />
applicazione dell'equivalenza di Einstein E = mc 2 ? A questo biso-<br />
gna rispondere che, anche nella fantastica macchina dell'universo,<br />
non c'è creazione di materia a partire dalla sola energia in propor-<br />
zioni minimamente significative, ma che, in compenso, quantità<br />
colossali di materia sono continuamente convertite in energia.7 Per<br />
esempio, c'è ora sulla terra meno uranio di quanto ce ne fosse qual-<br />
che milione di anni fa. Tuttavia, il numero di molecole di rame o<br />
di altri elementi stabili non è variato dalla formazione del nostro<br />
~ianeta.~<br />
In questa prospettiva, l'energia utilizzabile non potrebbe aiu-<br />
tarci a risolvere la penuria di materia in un altro modo? In effetti,<br />
servendoci di un frigorifero, possiamo separare di nuovo le mole-<br />
cole calde dalle molecole fredde che si sono mescolate in occasione<br />
"Oggi sappiamo tutti che, ira tutte le branche delle scienze fisiche e chimiche, la termodi-<br />
namica è la sola dove la vita ha imaortanza. Le aiante verdi rallentano e ali animali accelerano<br />
la degradazione entropica. Ma le piante stesse non possono convertire tutta la radiazione solare<br />
in lavoro effettivo: questo <strong>contra</strong>ddurebbe la legge dell'entropia.<br />
' Nei reattori nucleari, il plutonio 239 è prodotto a partirc da una base materiale imporrnnte<br />
- uranio 238 o uranio 235 - e una certa quantità di energia.<br />
Cfr. tuttavia rupra, nota 3.<br />
10 STATO STAZIONARIO E LA SALVEZZA ECOLOGICA '07<br />
della fusione dei cubetti di ghiaccio in un bicchier d'acqua. Allo<br />
stesso modo dovremmo essere capaci di <strong>contra</strong>stare la dispersione<br />
della materia e di riunire di nuovo le molecole disperse di una moneta<br />
o di un pneumatico.<br />
Questa idea di riciclaggio completo è attualmente molto popolare;<br />
essa costituisce nondimeno un pericoloso miraggio. In generale,<br />
sono gli ecologisti che l'hanno alimentata, descrivendo con<br />
schemi deliziosi come l'ossigeno, l'anidride carbonica, l'azoto e<br />
qualche altra sostanza chimica vitale sono riciclati da processi naturali<br />
mossi dall'energia solare. Se queste spiegazioni sono accettabili,<br />
è perché la quantità delle sostanze chimiche in questione è talmente<br />
immensa che il deficit entropico diventa visibile solo su<br />
lunghi periodi. Sappiamo in effetti che una parte dell'anidride carbonica<br />
finisce sotto forma di carbonato di calcio negli oceani e che<br />
il fosforo d'innumerevoli scheletri di pesci morti tendenzialmente<br />
resta disperso sul fondo degli oceani.<br />
Ma, si potrebbe sostenere, pensando all'interpretazione statistica<br />
della termodinamica, che è sicuramente possibile riunire le<br />
perle di una collana spezzata. I1 riciclaggio non è per l'appunto<br />
un'operazione di questo tipo? Per scoprire l'errore che nasce estrapolando<br />
da una scala all'altra, supponiamo che quelle stesse perle<br />
siano state prima dissolte in qualche acido e che la soluzione sia<br />
stata dispersa negli oceani - esperimento che riproduce quel che<br />
accade effettivamente alle diverse sostanze materiali, le une dopo<br />
le altre. Anche disponendo di tutta l'energia che vogliamo, avremmo<br />
bisogno di un tempo fantasticamente lungo e pressoché infinito<br />
per rimettere insieme le perle.<br />
Questa conclusione ricorda uno degli insegnamenti che figurano<br />
nella parte introduttiva di tutti i manuali di termodinamica: tutti<br />
i processi che si svolgono a una velocità infinitamente piccola sono<br />
reversibili. ~erché in tali condizioni l'attrito è ~ressoché nullo. Tuttavia,<br />
un simile movimento richiede un tempo praticamente infinito.<br />
E questa in effetti, scientificamente parlando, la ragione per<br />
cui nella realtà i processi reversibili non sono possibili. Ed è anche<br />
la vera ragione per cui la materia non può essere completamente<br />
riciclata.