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Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

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110 CAPITOLO QUARTO<br />

I1 diagramma dei flussi rivela diversi punti importanti. In primo<br />

luogo, nessun sistema economico può sopravvivere senza un apporto<br />

continuo di energia e di materia: ovvero non può costituire<br />

un sistema chiuso allo stato stabile. Anche se tutti i rifiuti W potessero<br />

essere rici~lati,~ la dissipazione della materia impedirebbe ai<br />

fondi del capitale di restare costanti. Infatti in realtà il mantenimento<br />

di quei fondi transitori che sono gli uomini e le loro «parti<br />

staccabili» (il capitale d'esercizio) è il solo obiettivo materiale del<br />

sistema, anche se il prodotto reale dell'intera attività dev'essere<br />

ricercato nel misterioso flusso immateriale deila gioia di vivere.<br />

Due conclusioni importanti derivano dall'analisi che precede. In<br />

primo luogo - e ciò riguarda soprattutto l'economista - poiché l'energia<br />

e la materia non possono essere ridotte praticamente a un<br />

comune denominatore, noi non possiamo confrontare con considerazioni<br />

puramente fisiche l'efficacia di due sistemi che eseguano<br />

lo stesso compito, di cui uno utilizza più energia e l'altro più materia.<br />

Questa scelta resta di carattere economico. Dunque non si può<br />

assolutamente sperare di ridurre il valore economico a una coordinata<br />

fisica. I1 valore economico è condizionato dalla bassa entropia<br />

tanto della materia quanto dell'energia, ma non è a essa equiyalente<br />

(<strong>Georgescu</strong>-<strong>Roegen</strong> 1966, pp. 93 sg.; 1971a, pp. 282 sg.).<br />

E nella bassa entropia e nello sforzo del lavoro (altro flusso immateriale)<br />

che consistono le radici del valore economico.<br />

Per via della sua maggiore generalità, la nostra seconda conclusione<br />

può essere enunciata come la quarta legge della termodinamica:<br />

in un sistema chiuso, I'entropia della materia deve tendere verso<br />

un ,massimo.'0<br />

E capitato a Jonathan Swift di sostenere che ((chiunque riesca a<br />

far crescere due pannocchie di granturco o due fili d'erba dove prima<br />

ne cresceva uno solo, dovrebbe essere un benemerito dell'umanità»<br />

(Swift 1914, p. 176). La legge che precede ci insegna che sarebbe<br />

un miracolo far spuntare nello stesso luogo non foss'altro che un solo<br />

filo d'erba anno dopo anno (<strong>Georgescu</strong>-<strong>Roegen</strong> 1971a, p. 302).<br />

Una parte dei rifiuti può csscrc eliminata. La roccia frantumata prodotta contempornnea-<br />

mente all'oiio di scisto potrebbe teoricamente essere reiniettata nel suo giacimento. Tuttavia una<br />

parte dell'olio potrebbe allora non essere più accessibile. Realtà del genere sono completamente<br />

ignorate da coloro che predicano che noi potremmo incidere sull'ambiente a nostro piacimento<br />

(Tohnson 1973).<br />

'" I1 caso di un elemento chimico isolato richiama il famoso paradosso di Cibbs.<br />

LO STATO STAZIONARIO E Ld SALVEZZA ECOLOGICA 111<br />

5. Dalla temodinamica altecologia e all'etica<br />

Ai nostri giorni, quasi tutti possono discorrere a sazietà sui rapporti<br />

esistenti fra termodinamica ed ecologia. Ma, come abbiamo<br />

visto in più di un caso, non basta esibire gli insegnamenti dei manuali<br />

per spiegare quel che accade nella macchina del mondo e<br />

nemmeno per esaminare le diverse prescrizioni ecologiche che vengono<br />

da ogni parte, a cominciare dalla tesi di John Stuart Mill.<br />

Un'economia che comportasse

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