Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
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MAURO BONAILTTI<br />
per prestare la sua immagine negli spot pubblicitari (cifra che avrebbe<br />
consentito un raddoppio dei salari per tutti i lavoratori indonesiani)>l<br />
se non la rincorsa verso l'alto delle spese pubblicitarie sospinta<br />
dalla competizione posizionale?<br />
L'effetto di una selezione intraspecifica esas~erata,~~,nel lungo<br />
termine, è dunque sempre quello di favorire i «peggiori». E evidente<br />
che in questa corsa al ribasso chi riuscirà a sfruttare di più e meglio<br />
i propri lavoratori, chi riuscirà a pagare meno tasse o a eludere i<br />
controlli ambientali sarà favorito nella dinamica competitiva. I casi<br />
che si potrebbero riportare sono infiniti e l'acuirsi delle dinamiche<br />
competitive legate al processo di globalizzazione offrono continui<br />
nuovi esempi.<br />
«Avete un'impresa che versa in cattive acque?...)), scrive l'economista<br />
Paul Krugman commentando il caso Enr~n.~' Bene: basta<br />
che vi impegnate per <strong>contra</strong>tto a vendere i vostri prodotti per i<br />
prossimi trent'anni sottostimando i costi di produzione e la vostra<br />
azienda zoppicante si trasformerà improvvisamente in una società<br />
florida. Potrete cosi vendere le vostre azioni a prezzi gonfiati risollevando<br />
l'azienda e consentendo al top management di intascare<br />
stock options miliardarie. Ma, ci si chiederà, dove erano i controllori?<br />
«I revisori dei conti non avevano interesse a dare filo da torcere<br />
a società che garantivano alti compensi alle loro attività di<br />
consulenza, i funzionari di banca non avevano interesse a essere<br />
rigidi con imprese che Li avevano coinvolti in alcuni lucrosi affari<br />
paralleli» ..., i funzionari governativi sono stati resi complici grazie<br />
ai contributi elettorali e altri incentivi hanno impedito ai garanti<br />
di fare il loro lavoro. La spirale della corruzione si estende a<br />
macchia d'olio sino a spingere le autorità di politica economica ad<br />
annunciare che «un capitalismo senza etica è un malato incurabile)).<br />
Tuttavia nelle istituzioni internazionali deputate (WTO) si<br />
continua ad avversare qualsiasi interferenza alla «libertà di commercio»<br />
e si imbastiscono sermoni sulle presunte capacità ottimizzanti<br />
e autoregolative del mercato.<br />
'' Cfr. il capitolo dedicato da Naomi Klein al caso Nikc (2000, trad. it., pp. 349.67).<br />
'2 Si noti che il prodotto, se si esclude la differenziazione realizzara attraverso la pubblicità,<br />
il marchio ecc. è fortemente omogeneo (ne è prova il fatto che è realizzato nei medesimi stabi-<br />
limenti della concorrenza) e pertanto si presta a innescare dinamiche fortemente competitive.<br />
'' P. Krugman, in «la Repubblica», 8 luglio 2002, p. 7.<br />
Lo stesso,espandersi delle varie forme di economia criminale, dal<br />
banale <strong>contra</strong>bbando di sigarette al commercio degli esseri umani<br />
(0 di loro parti), può essere interpretato alla luce del processo circolare<br />
generato dalla competizione intraspecifica. Anche se non è corretto<br />
affermare che un aumento della pressione competitiva implichi<br />
direttamente un aumento del comportamento illecito, tuttavia<br />
è evidente che la criminalità organizzata trova nelle varie forme di<br />
esclusione (queste si generate dalla dinamica competitiva) un ambiente<br />
favorevole, una riserva di manodopera che, sapendo di non<br />
poter essere competitiva nell'ambito dell'economia ufficiale, trova<br />
nell'illegalità la propria «nicchia», il solo modo per sopravvivere,<br />
arricchirsi ed espandersi. Tutti questi fenomeni dunque, lungi dal<br />
ramresentare secondari effetti collaterali nell'ambito dell'inarre-<br />
A<br />
stabile processo di crescita e sviluppo universale, come pretendereb-<br />
be la teoria ortodossa, sono piuttosto conseguenze intrinseche della<br />
pressione competitiva innescata dall'economia globale (selezione<br />
intraspecifica).<br />
6. Strategie di adattamento e reazione<br />
Se i processi appena descritti hanno natura autogenerativa, è<br />
lecito domandarsi: come mai il sistema capitalistico, che pure si<br />
regge su queste dinamiche, non ha ancora dato luogo aila propria<br />
autodistruzione, ma anzi domina, pur tra mille <strong>contra</strong>ddizioni, il<br />
panorama economico e sociale globale?<br />
E noto che gli ecosistemi, come i sistemi sociali, hanno una loro<br />
resilienza, una capacità di accumulo; in altre parole, le spirali auto-<br />
distruttive descritte richiedono, prima di dar luogo a catastrofi ir-<br />
reversibili, tempi che nessuno è in grado di precisare. Inoltre è<br />
importante rendersi conto che già ora i processi descritti danno<br />
luogo, in diverse parti del sistema economico e sociale, a fenomeni<br />
di reazione, di autorganizzazione spontanea della società civile, in<br />
altre parole a delle catene di feedback negativo che muovono nella<br />
direzione opposta rispetto a quelle potenzialmente esplosive prima<br />
descritte.<br />
Ritengo necessario pertanto, in sede conclusiva, accennare ad<br />
alcuni di questi processi compensativi per l'ovvia ragione che essi<br />
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