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Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

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6 CAPITOLO QUINTO<br />

ne sappiamo oggi si può ipotizzare che tutto questo sia cominciato<br />

circa venti milioni di anni fa, quando uno dei nostri primi antenati<br />

raccogliendo una clava nella foresta si rese conto che le sue brac-<br />

cia erano diventate più lunghe e più potenti: si trasformò così in<br />

animale con clava. Sicuramente questo fenomeno unico non avreb-<br />

be avuto grandi conseguenze se non fosse stato favorito dall'evolu-<br />

zione biologica - dal miglioramento del cervello umano e dal paral-<br />

lelo sviluppo degli istinti vebleniani di abilità tecnica e di curiosità<br />

oziosa. Da quando la specie umana imparò a produrre organi eso-<br />

somatici, il progresso diventò spettacolare, o esponenziale, come<br />

alcuni lo hanno definito.<br />

Sfortunatamente, l'evoluzione esosomatica non è stata una be-<br />

nedizione senza macchie. Ha messo il genere umano di fronte a due<br />

situazioni difficili.<br />

3. La prima è I'assuefazione alle comodità (legittime, ma solo fino<br />

a un certo punto) fornite dagli organi esosomatici, ma anche al «pia-<br />

cere» derivante dai gadget più stravaganti e più ingombranti,<br />

splendidamente illustrati dalla <strong>contra</strong>ddizione di avere automobili<br />

così grandi da occupare un garage a due posti. Questa assuefazione,<br />

del tutto simile a quella dei primi pesci trasformatisi in rettili ca-<br />

paci di respirare e poi divenuti irreversibilmente dipendenti dal-<br />

l'aria, costituisce oggi un problema perché da un certo momento<br />

in avanti la produzione di organi esosomatici divenne dipendente<br />

dall'uso di energia e materia disponibili immagazzinate nelle vi-<br />

scere della terra.<br />

I1 guaio è che lo stock di energia e materia terrestre accessibile<br />

è necessariamente finito. E inoltre la termodinamica, sostenuta da<br />

irrefutabili dimostrazioni storiche, insegna che la materia-energia<br />

disponibile si degrada continuamente e in modo irreversibile in<br />

«rifiuti», una forma di materia-energia inutile dal punto di vista<br />

degli usi umani. La radice della scarsità economica risiede nelle<br />

leggi della termodinamica, che può essere considerata la fisica del<br />

valore economico, come ha dimostrato Sadi Carnot nel suo famoso<br />

saggio del 1824. In un mondo in cui esistessero le leggi della ter-<br />

modinamica, la stessa energia potrebbe essere usata più volte e nes-<br />

sun oggetto materiale si consumerebbe. Ma in un mondo come que-<br />

sto, non potrebbe esistere la vita quale oggi la conosciamo.<br />

I~~~~JAGLIANZA, LIME1 L CRESCITA DA UN PUNTO DI VISTA RIOECONOMICO 117<br />

La conclusione è chiara e ineludibile. L'attività industriale in cui<br />

è oggi impiegata larga parte dell'umanità accelera sempre di più l'e-<br />

saurimento delle risorse terrestri, fino ad arrivare inevitabilmente<br />

alla crisi. Prima o poi, la «crescita», la grande ossessione degli eco-<br />

nomisti standard e marxisti, deve per forza finire. La sola questio-<br />

ne aperta è «quando». Negli ultimi dieci anni [1967-77, N. d. R.]<br />

circa, sono emersi sintomi evidenti dei limiti ambientali alla cresci-<br />

ta. L'inquinamento si è diffuso ovunque. Gli Stati Uniti, un tempo<br />

il maggior produttore mondiale di petrolio, non sono più in grado di<br />

aumentarne la produzione necessaria a coprire i propri fabbisogni.<br />

Quel che è stato sempre chiaro, ma che gli economisti standard<br />

hanno sempre ignorato, è il fatto che le risorse naturali sono un<br />

fattore primario di cambiamento, sono state la causa degli sposta-<br />

menti dei popoli in tutti i continenti, come durante la grande mi-<br />

grazione e negli ultimi duecento anni, sia nel Vecchio che nel Nuovo<br />

Mondo. I1 controllo sulle risorse minerali ha sempre spinto le na-<br />

zioni a farsi la guerra, ma oggi questo aspetto del problema è diven-<br />

tato cruciale. Le ineguaglianze nella diqtribuzione delle risorse<br />

rispetto alla dimensione della popolazione, in alcuni casi compensa<br />

le ineguaglianze preesistenti, ma in altri casi le accentua. Oltre a<br />

preparare il terreno a possibili future complicazioni internazionali,<br />

questa tendenza rende più difficile affrontare il problema della<br />

fame e delle malattie nel mondo, su cui tornerò più avanti.<br />

4. La seconda difficoltà determinata dall'evoluzione esosomatica<br />

è il conflitto sociale. Un uccello, per esempio, vola con le sue ali e<br />

prende gli insetti con il suo becco, quindi con i suoi organi endo-<br />

somatici. Poiché gli organi endosomatici sono proprietà naturali<br />

dell'individuo, non possono essere oggetto di conflitto. Anche in<br />

questo caso, l'unica eccezione di rilievo si trova tra gli uomini. C'è<br />

stata innanzitutto la schiavitù che ha permesso ad alcuni esseri<br />

umani di usare gli organi esosomatici di altri esseri umani. Qualco-<br />

sa di simile è costituito poi dall'uso di servi personali di ogni sorta,<br />

cosi come l'addomesticamento degli animali.<br />

Ci sono persone che pescano con il becco del cormorano e altre<br />

che corrono con le gambe del cavallo. Queste possibilità hanno na-<br />

turalmente dato luogo a conflitti, ma non necessariamente a con-<br />

flitti sociali. Neanche gli strumenti esosomatici hanno dato luogo

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