Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
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In conclusione questo approccio, oltre a mostrare l'importanza<br />
delle diverse tipologie di ricchezza (e dunque non solo dei red-<br />
diti) ai fini del benessere delle società, consente di interpretare una<br />
serie di fenomeni più vasti, che si verificano alla frontiera tra bio-<br />
sfera, economia e società e che sfuggono alle maglie dell'analisi<br />
tradizionale.<br />
Innanzitutto esso consente di spiegare per quali motivi nelle eco-<br />
nomie occidentali, nonostante un significativo aumento nei con-<br />
sumi di beni e servizi tradizionali, sia sempre più diffusa la perce-<br />
zione di una riduzione del benessere.j6 Ciò può essere spiegato<br />
attraverso un deterioramento nella qualità dei fondi. In partico-<br />
lare, fattori quali la perdita di qualità ambientale, lo stress, la cre-<br />
scente insicurezza sociale ecc. fanno si che, nonostante l'aumento<br />
dei flussi di beni e servizi che caratterizza le economie ricche, il<br />
benessere tenda a diminuire.<br />
Per quanto riguarda le economie del Sud del mondo, la cronica<br />
carenza di «ricchezza» in particolare sotto forma di beni durevoli<br />
(casa, accesso all'acqua potabile ecc.) è alla base (prima ancora della<br />
carenza di beni di consumo) dei bassi Iiveili di benessere caratteri-<br />
stici di queste società. Essa spiega inoltre la loro incapacità di acce-<br />
dere a quelle soluzioni ecologiche tecnologicamente avanzate pro-<br />
poste dai tecnocrati dello sviluppo. Le soluzioni tecnologiche più<br />
rispettose dell'ambiente richiedono infatti alte concentrazioni di<br />
capitale di cui queste economie non dispongono. Per quanto esse<br />
tentino di reagire all'impatto della globalizzazione attraverso il<br />
moltiplicarsi delle relazioni neoclaniche che animano l'economia<br />
informale, non vi è dubbio che la distruzione dei legami sociali di<br />
tipo tradizionale e lo sradicamento determinato dall'impatto delle<br />
economie occidentali, abbiano comportato una complessiva ridu-<br />
zione del «capitale relazionale» e dunque del benessere.<br />
glie. La visita alle piramidi o anche il semplice uso di un'autostrada o di una ferrovia non richie-<br />
dano, anche qui, altro sforzo pcr benessere se non quello legato alla loro consenrazione.<br />
In definitiva tali «kni pubbliciu costituiscoiio la riccherra accumulata dalla collettività.<br />
" un indicatore di benessere che, tra i primi, ha mostrato un andamento decrescente (a par-<br />
tire dalia metà degli anni settanta), è l'Indice del benessere economico sostenibile (ISEW), a cui<br />
si possono affiancare vari indici settomali (qali il consumo di psicofarmaci o il tasso di suicidi).<br />
Cfr. Daly e Cobb 1989.<br />
4. Teoria della pvoduzione<br />
Come noto, la teoria tradizionale della produzione è basata su<br />
una funzione di produzione neoclassica del tipo:<br />
che nella versione di lungo periodo («teoria della crescita*) di So-<br />
low/Stiglitz assume la forma:<br />
con:<br />
Ciò significa che la produzione cresce al crescere della quantità di<br />
lavoro (L), del fondo di capitale (K) e del progresso tecnologico.<br />
Soprattutto essa assume che sia possibile produrre una qualsiasi<br />
quantità di prodotto Q, riducendo a piacimento le risorse naturali<br />
R, purché venga aumentato sufficientemente il fondo di capitale<br />
secondo l'espressione:<br />
h- Q0<br />
R ----<br />
K a L c '<br />
In altre parole, la teoria neoclassica assume perfetta sostituibilità<br />
fra risorse naturali e capitale fabbricato dall'uomo. Un'assunzione<br />
che non a caso, è anche alla base della definizione neoclassica di<br />
sviluppo sostenibile (Bonaiuti 2001, p. 122). Ciò significa, come ha<br />
affermato Solow, che «non c'è in linea di principio alcun proble-<br />
ma, il mondo può, in effetti, andare avanti senza risorse naturali»<br />
(So,iow 1974, p. 11).<br />
E possibile dimostrare, tuttavia, che tale assunzione viola le<br />
leggi della termodinamica. Se, come affermano i neoclassici, la fun-<br />
zione di produzione altro non è che una ricetta, Solow e Stiglitz<br />
implicitamente affermano che sarà possibile, riducendo la quantità<br />
di farina, cuocersi una pizza più grande semplicemente utilizzando<br />
un forno più ampio (oppure due cuochi al posto di uno). Com'è evi-<br />
dente, questa formulazione semplicemente non rispetta il bilancio<br />
dei materiali: un modo diverso di leggere la prima legge della ter-<br />
modinamica.