20.05.2013 Views

Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

In conclusione questo approccio, oltre a mostrare l'importanza<br />

delle diverse tipologie di ricchezza (e dunque non solo dei red-<br />

diti) ai fini del benessere delle società, consente di interpretare una<br />

serie di fenomeni più vasti, che si verificano alla frontiera tra bio-<br />

sfera, economia e società e che sfuggono alle maglie dell'analisi<br />

tradizionale.<br />

Innanzitutto esso consente di spiegare per quali motivi nelle eco-<br />

nomie occidentali, nonostante un significativo aumento nei con-<br />

sumi di beni e servizi tradizionali, sia sempre più diffusa la perce-<br />

zione di una riduzione del benessere.j6 Ciò può essere spiegato<br />

attraverso un deterioramento nella qualità dei fondi. In partico-<br />

lare, fattori quali la perdita di qualità ambientale, lo stress, la cre-<br />

scente insicurezza sociale ecc. fanno si che, nonostante l'aumento<br />

dei flussi di beni e servizi che caratterizza le economie ricche, il<br />

benessere tenda a diminuire.<br />

Per quanto riguarda le economie del Sud del mondo, la cronica<br />

carenza di «ricchezza» in particolare sotto forma di beni durevoli<br />

(casa, accesso all'acqua potabile ecc.) è alla base (prima ancora della<br />

carenza di beni di consumo) dei bassi Iiveili di benessere caratteri-<br />

stici di queste società. Essa spiega inoltre la loro incapacità di acce-<br />

dere a quelle soluzioni ecologiche tecnologicamente avanzate pro-<br />

poste dai tecnocrati dello sviluppo. Le soluzioni tecnologiche più<br />

rispettose dell'ambiente richiedono infatti alte concentrazioni di<br />

capitale di cui queste economie non dispongono. Per quanto esse<br />

tentino di reagire all'impatto della globalizzazione attraverso il<br />

moltiplicarsi delle relazioni neoclaniche che animano l'economia<br />

informale, non vi è dubbio che la distruzione dei legami sociali di<br />

tipo tradizionale e lo sradicamento determinato dall'impatto delle<br />

economie occidentali, abbiano comportato una complessiva ridu-<br />

zione del «capitale relazionale» e dunque del benessere.<br />

glie. La visita alle piramidi o anche il semplice uso di un'autostrada o di una ferrovia non richie-<br />

dano, anche qui, altro sforzo pcr benessere se non quello legato alla loro consenrazione.<br />

In definitiva tali «kni pubbliciu costituiscoiio la riccherra accumulata dalla collettività.<br />

" un indicatore di benessere che, tra i primi, ha mostrato un andamento decrescente (a par-<br />

tire dalia metà degli anni settanta), è l'Indice del benessere economico sostenibile (ISEW), a cui<br />

si possono affiancare vari indici settomali (qali il consumo di psicofarmaci o il tasso di suicidi).<br />

Cfr. Daly e Cobb 1989.<br />

4. Teoria della pvoduzione<br />

Come noto, la teoria tradizionale della produzione è basata su<br />

una funzione di produzione neoclassica del tipo:<br />

che nella versione di lungo periodo («teoria della crescita*) di So-<br />

low/Stiglitz assume la forma:<br />

con:<br />

Ciò significa che la produzione cresce al crescere della quantità di<br />

lavoro (L), del fondo di capitale (K) e del progresso tecnologico.<br />

Soprattutto essa assume che sia possibile produrre una qualsiasi<br />

quantità di prodotto Q, riducendo a piacimento le risorse naturali<br />

R, purché venga aumentato sufficientemente il fondo di capitale<br />

secondo l'espressione:<br />

h- Q0<br />

R ----<br />

K a L c '<br />

In altre parole, la teoria neoclassica assume perfetta sostituibilità<br />

fra risorse naturali e capitale fabbricato dall'uomo. Un'assunzione<br />

che non a caso, è anche alla base della definizione neoclassica di<br />

sviluppo sostenibile (Bonaiuti 2001, p. 122). Ciò significa, come ha<br />

affermato Solow, che «non c'è in linea di principio alcun proble-<br />

ma, il mondo può, in effetti, andare avanti senza risorse naturali»<br />

(So,iow 1974, p. 11).<br />

E possibile dimostrare, tuttavia, che tale assunzione viola le<br />

leggi della termodinamica. Se, come affermano i neoclassici, la fun-<br />

zione di produzione altro non è che una ricetta, Solow e Stiglitz<br />

implicitamente affermano che sarà possibile, riducendo la quantità<br />

di farina, cuocersi una pizza più grande semplicemente utilizzando<br />

un forno più ampio (oppure due cuochi al posto di uno). Com'è evi-<br />

dente, questa formulazione semplicemente non rispetta il bilancio<br />

dei materiali: un modo diverso di leggere la prima legge della ter-<br />

modinamica.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!