Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia, 2003 - contra-versus
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146<br />
CAPITOLO SESTO<br />
miscugli, sembra ovvio che sia molto più difficile estrarlo dal se-<br />
condo che non dal primo. Invece secondo la [6] dovrebbe essere<br />
vero il <strong>contra</strong>rio.<br />
Come si spiega questa discrepanza? Sebbene la [61 sia stata appli-<br />
cata indiscriminatamente a miscugli di componenti qualsiasi, la sua<br />
validità è limitata (con approssimazioni) a miscele di gas, dato che<br />
la formula si basa su miscele di gas ideali. Si ricordi che nella teo-<br />
ria termodinamica TAS rappresenta il lavoro necessario per ripor-<br />
tare il sistema corrispondente alla posizione originale, il che, in<br />
questo caso, significa separare di nuovo completamente i due gas.<br />
Una procedura teorica per effettuare questa separazione è stata con-<br />
cepita da Jakobus Henrikus van't Hoff (il primo vincitore del pre-<br />
mio Nobel per la chimica). I1 dispositivo - la scatola di Van't Hoff -<br />
consiste in un cilindro perfettamente isolato con due pistoni che<br />
lavorano in direzione opposta; ciascun pistone è costituito da una<br />
membrana sernipermeabile, una permeabile solo al gas 1 e l'altra solo<br />
al gas 2: la miscela viene posta fra i due pistoni che, all'inizio, sono<br />
molto distanziati tra loro (fig. 6.la). Via via che i pistoni vengo-<br />
no spinti a velocità infinitesimamente lenta l'uno verso l'altro, i gas<br />
vengono separati, dato che ciascun gas passa dietro la propria mem-<br />
brana semipermeabile (fig. 6.16). E facile dimostrare come il lavoro<br />
necessario per questa spinta sia effettivamente uguale al prodotto<br />
Figura 6.1<br />
La scatola di Van't Hoff<br />
ANALISI ENERGETICA E VAI.UTAZIONE ECONOMICA I47<br />
della [61 per T (Planck 1910; Zemansky 1968). È un risultato che<br />
sembra rappresentare un forte sostegno del dogma energetico nella<br />
forma più pura: con energia sufficiente (perlomeno uguale a TAS),<br />
si può estrarre da qualunque miscela tutta la quantità presente di<br />
qalunque gas. L'applicazione pratica di quest'idea si s<strong>contra</strong> però<br />
con diversi ostacoli.<br />
Innanzitutto, proprio come in realtà non esistono materiali com-<br />
pletamente privi di attrito, né materiali perfettamente elastici, né<br />
materiali perfetti di altro tipo, non esistono nemmeno membrane<br />
semipermeabili perfette, e quindi la separazione non può essere com-<br />
pleta.'l Secondo, con l'uso tutte le membrane si occludono (Planck<br />
1906; 1910), si consumano come qualunque parte di un meccani-<br />
smo, e alla fine devono essere sostituite, dando così inizio alla re-<br />
eressione infinita ricordata rima.^^<br />
- La scatola di Van't Hoff costituisce perlomeno un procedimento<br />
ideale per la separazione dei gas, ma per le altre miscele non esiste<br />
neppure un'apparecchiatura del genere: in pratica, la separazione<br />
di ogni miscela viene effettuata tramite qualche processo partico-<br />
lare, come reazioni chimiche, forze centrifughe o magnetiche ecc.<br />
Naturalmente la mancanza di un procedimento generale non dimo-<br />
stra che non esista un procedimento ideale per ciascuna miscela,<br />
però le argomentazioni contro questa possibilità sono molte.<br />
Si ricordi il diavoletto di Maxwell, quello che dovrebbe separare<br />
le molecole veloci di un gas da quelle lente; ormai si ritiene che esso<br />
sia stato «esorcizzato» e che, come qualsiasi altra creatura vivente,<br />
debba consumare più energia disponibile di quanta ne crei sepa-<br />
rando le molecole «calde» da quelle «fredde». Per scindere una<br />
miscela di azoto e ossigeno, per esempio, ci vuole un diavolo molto<br />
più miracoloso di quello di Maxwell: quello di Maxwell non deve<br />
riportare assolutamente tutte le molecole nel contenitore iniziale,<br />
ma può lasciarne alcune nel contenitore sbagliato, dato che conta<br />
solo la velocità media. I1 nostro nuovo diavolo, al <strong>contra</strong>rio, non<br />
deve lasciare nemmeno una molecola mescolata con quelle dell'altro<br />
2' Un'altra imperfezione importante è responsabile del fatto che, in realtà, fra le membrane<br />
rimangono sempre alcuni gas mescolati, per quanto i pistoni vengano spinti l'uno contro l'altro.<br />
22 Particolarmente attinente ali'argomento di questo saggio & la recente scoprrta (dovuta a<br />
R. K. Knoll e S. M. Johnson della NASA, Cleveland) che anche i collctrori solari sono soggetti<br />
a una progressiva occlusione.