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Appunti di ORL COSIMATO COSIMO, RUSSO ... - mediciunisa.it

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<strong>ORL</strong><br />

• Insufficiente riassorbimento <strong>di</strong> endolinfa, questa teoria gode del miglior cre<strong>di</strong>to e<br />

porterebbe perciò ad ipotizzare un defic<strong>it</strong> funzionale del sacco endolinfatico,<br />

appen<strong>di</strong>ce del labirinto membranoso deputata al riassorbimento <strong>di</strong> endolinfa.<br />

L’idrope endolinfatica potrebbe anche spiegare la patogenesi dei sintomi durante e dopo la<br />

crisi acuta. Alla <strong>di</strong>stensione e successiva rottura della membrana <strong>di</strong> Reissner, farebbe<br />

infatti segu<strong>it</strong>o la commistione tra endolinfa e perilinfa, con intossicazione perilinfatica <strong>di</strong><br />

potassio, in grado <strong>di</strong> agire negativamente a livello della sinapsi neurosensoriale ed a livello<br />

delle fibre nervose. Da ciò deriverebbe una depolarizzazione con aumento e poi blocco del<br />

potenziale d’azione. Dal punto <strong>di</strong> vista clinico ciò comporta a livello vestibolare, una<br />

vertigine con nistagmo che batte dapprima verso il lato malato poi verso quello sano, poi<br />

ancora verso il lato malato prima <strong>di</strong> scomparire; a livello cocleare, acufeni ed ipoacusia sui<br />

toni gravi. Tra le caratteristiche cliniche della MM vi è senz’altro la capriccios<strong>it</strong>à del suo<br />

decorso che ne con<strong>di</strong>ziona l’evoluzione, per cui non è preve<strong>di</strong>bile se e quando ad una crisi<br />

acuta ne seguiranno altre e se saranno <strong>di</strong> pari intens<strong>it</strong>à. In considerazione del particolare<br />

andamento clinico, è alquanto <strong>di</strong>fficile presentare ad una sta<strong>di</strong>azione della MM, a tal<br />

propos<strong>it</strong>o è stata proposta una sta<strong>di</strong>azione che prevede dapprima un periodo prodromico<br />

durante il quale il paziente presenta ipoacusia neurosensoriale, a volte fluttuante, a volte<br />

improvvisa, acufene, crisi <strong>di</strong> vertigine rotatoria, ovattamento auricolare. Quando tutti questi<br />

sintomi si presentano contemporaneamente, si arriva a <strong>di</strong>agnosi defin<strong>it</strong>iva con passaggio<br />

da sta<strong>di</strong>o 0 a sta<strong>di</strong>o 1. In quest’ultimo sta<strong>di</strong>o, cosiddetto <strong>di</strong>sabil<strong>it</strong>ante, il paziente è affl<strong>it</strong>to<br />

da crisi vertiginose più o meno violente e, soprattutto, da ipoacusia con carattere <strong>di</strong><br />

fluttuazione, quin<strong>di</strong> passibile miglioramento spontaneo (sta<strong>di</strong>o 1a). Successivamente,<br />

anche prescindendo dalla persistenza delle crisi vertiginose, l’ipoacusia <strong>di</strong>venta fissa,<br />

semmai progressiva (sta<strong>di</strong>o 1b). In genere a tale periodo segue quello della<br />

stabilizzazione (sta<strong>di</strong>o 2), caratterizzato dall’assenza <strong>di</strong> ulteriori crisi vertiginose e dalla<br />

prevalenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi u<strong>di</strong>tivi. Lo sta<strong>di</strong>o 3 è infine caratterizzato dall’interessamento<br />

bilaterale. Clinicamente è presente ipoacusia neurosensoriale in una prima fase fluttuante,<br />

con peggioramenti o miglioramenti spontanei, come evidenziabile da esami au<strong>di</strong>ometrici<br />

ripetuti nel tempo. Più rara, ma pur sempre possibile, è la presenza <strong>di</strong> un danno u<strong>di</strong>tivo<br />

sotto forma <strong>di</strong> ipoacusia improvvisa. L’evoluzione dell’ipoacusia nella MM è quella <strong>di</strong> un<br />

progressivo peggioramento, pur se la per<strong>di</strong>ta totale sia descr<strong>it</strong>ta solo eccezionalmente<br />

(anacusia se da un solo orecchio o cofosi se da entrambi). La per<strong>di</strong>ta u<strong>di</strong>tiva<br />

neurosensoriale può comunque restare localizzata per lungo tempo a carico delle<br />

frequenze me<strong>di</strong>o-gravi. Con il progressivo deterioramento della soglia u<strong>di</strong>tiva, date le sue<br />

caratteristiche sensoriali, si vengono ad associare altri <strong>di</strong>sturbi u<strong>di</strong>tivi legati a <strong>di</strong>storsione<br />

della frequenza (<strong>di</strong>ploacusia) e dell’intens<strong>it</strong>à (recru<strong>it</strong>ment). La <strong>di</strong>agnostica au<strong>di</strong>ologica si<br />

avvale <strong>di</strong> un certo tipo <strong>di</strong> au<strong>di</strong>ometria a risposte elettriche che può evidenziare un rapporto<br />

tra potenziale <strong>di</strong> sommazione e d’azione maggiore <strong>di</strong> 0.5. L’impedenziometria è normale,<br />

con riflesso stape<strong>di</strong>ale presente, pur se con soglia ridotta, segno <strong>di</strong> compressione del<br />

campo <strong>di</strong>namico. La vertigine caratterizza il quadro clinico del malato menierico ed è<br />

considerato il parametro per definire se la malattia è quiescente o non. Trattandosi <strong>di</strong> una<br />

forma periferica, ha caratteristiche <strong>di</strong> vertigine rotatoria, oggettiva (stanza che ruota intorno<br />

al paziente) o soggettiva (paziente che si sente ruotare), della durata <strong>di</strong> alcuni minuti od<br />

ore, accompagnata sempre da nistagmo e fenomeni neurodegenerativi, senza mai per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> coscienza. Il paziente, prostrato dall’episo<strong>di</strong>o acuto, resta con gli occhi chiusi,<br />

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