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Scarica il Libro Completo - Istituto Sperimentale per la Floricoltura

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Insetti: <strong>il</strong> timo è attaccato da un lepidottero (Tortrix pronubana Hb.), le cui<br />

femmine depongono le uova sulle foglie e/o all’apice dei rametti. Le <strong>la</strong>rve, di<br />

colore verde scuro con <strong>il</strong> capo bruno, dopo qualche tempo riuniscono le foglie<br />

e i teneri germogli con f<strong>il</strong>i sericei, formando dei glomeruli sotto i quali si<br />

nascondono, distruggendo <strong>il</strong> parenchima fogliare <strong>per</strong> cibarsi.<br />

L’incrisalidamento ha luogo negli stessi nidi.<br />

Note<br />

Il genere Thymus è ampiamente diffuso nelle regioni dell’Eurasia. In totale<br />

sono conosciute circa 350 specie di cui più di 60 sono originarie dell’Europa.<br />

Il suo uso risale ai tempi dell’antica Grecia, furono i Romani a introdurne<br />

l’uso quotidiano in cucina e da loro venne esportato fino in Ingh<strong>il</strong>terra. Tutti<br />

gli scrittori sia greci che <strong>la</strong>tini esaltarono <strong>il</strong> “miele di timo” come <strong>il</strong> più dolce,<br />

<strong>il</strong> più odoroso e <strong>il</strong> più buono di tutti gli altri. Ancora oggi viene usato come<br />

incenso nei templi; infatti, <strong>il</strong> nome deriva dal greco “thymon” che significa<br />

“fumigare”.<br />

Nelle zone meridionali i contadini anticamente erano soliti ut<strong>il</strong>izzare rametti<br />

di timo capitato <strong>per</strong> pulire i recipienti di creta che dovevano contenere <strong>il</strong> vino;<br />

inoltre, nelle masserie <strong>il</strong> timo veniva raccolto <strong>per</strong> alimentare <strong>il</strong> fuoco quando<br />

si doveva cucinare <strong>la</strong> ricotta.<br />

Bibliografia<br />

− Biondi D., Cianci P., Geraci C., Ruberto G., Piattelli M., 1993.<br />

Antimicrobial activity and chemical composition from Sic<strong>il</strong>ian aromatic<br />

p<strong>la</strong>nts. F<strong>la</strong>vour and Fragrance, 8.<br />

− Borsotto S., Assone S., 2001. Il Thymus, un genere di interessante impiego<br />

in ambito urbano. Colture Protette 9:147-151.<br />

− Lawrence B.M., 1995. Thyme o<strong>il</strong>. Perfumer and F<strong>la</strong>vourist, 20: 67-70.<br />

− Nannizzi A., 1941. I parassiti delle piante officinali. <strong>Istituto</strong> Poligrafico<br />

dello Stato, Roma (MAF), 544 pagg.<br />

− Sa<strong>la</strong>mone A., Scarito G., Somma V., 2001. I prodotti naturali nel<strong>la</strong> lotta<br />

contro alcuni funghi fitopatogeni. Notiziario delle Protezione delle Piante<br />

n. 13 (Nuova Serie): 143-148.<br />

− http://p<strong>la</strong>nts.usda.gov/cgi_bin/p<strong>la</strong>nt_prof<strong>il</strong>e. Natural Resources<br />

Conservation Service – USDA.<br />

− www.traffic.org/p<strong>la</strong>nts/species. Europe’s Medicinal and Aromatic P<strong>la</strong>nts.<br />

− www.agri-italia.it/Flora/Timo.htm<br />

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