Scarica il Libro Completo - Istituto Sperimentale per la Floricoltura
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Rami: numerosi e spinescenti nelle piante giovani, assumono aspetto<br />
gent<strong>il</strong>e nelle piante adulte e possono avere portamento eretto, intermedio o<br />
pendulo.<br />
Corteccia: grigio-cinerina, più o meno liscia, nelle piante giovani, diviene<br />
rugosa in quelle adulte.<br />
Foglie: opposte, coriacee, a margine liscio, con <strong>la</strong>mina ellittico-<strong>la</strong>nceo<strong>la</strong>ta,<br />
pagina su<strong>per</strong>iore verde e g<strong>la</strong>bra, quel<strong>la</strong> inferiore presenta piccole scaglie<br />
argentate a forma di scudo.<br />
Fiori: bianchi, pedunco<strong>la</strong>ti, molto numerosi e riuniti in racemi ascel<strong>la</strong>ri<br />
(mignole). Il calice presenta di norma quattro denti ovoidali, mentre <strong>la</strong><br />
corol<strong>la</strong>, bianca, è formata da quattro petali di 2-4 mm, rotondeggianti<br />
all'apice e sv<strong>il</strong>uppati in lunghezza più che in <strong>la</strong>rghezza. Sono presenti due<br />
stami <strong>per</strong> fiore, lo stimma è bifido e l'ovario presenta quattro loculi.<br />
Frutti: drupe ovali di 10-15 x 5-7 mm, con mesocarpo molle inizialmente<br />
verde e poi bruno nerastro a maturità. L'endocarpo è duro e legnoso con un<br />
unico seme, raramente due.<br />
Semi: di colore marrone, ellittici; 4-20.000 semi <strong>per</strong> kg; lunghezza del seme<br />
di 7-13 mm.<br />
Habitat<br />
Presente nelle aree termoxerof<strong>il</strong>e delle foreste miste di sclerof<strong>il</strong>le<br />
sempreverdi e delle boscaglie costiere dell'area del<strong>la</strong> macchia mediterranea.<br />
Forma boschi puri <strong>per</strong> intervento antropico.<br />
Altitudine: 0-800 m s.l.m., eccezionalmente più.<br />
Tipo di terreno: non ha partico<strong>la</strong>ri esigenze edafiche e <strong>la</strong> si ritrova in tutti i<br />
tipi di suolo.<br />
Distribuzione geografica<br />
Dal centro di diversificazione del<strong>la</strong> specie, che si trova in Medio Oriente e<br />
nel<strong>la</strong> Peniso<strong>la</strong> Anatolica (dove è partico<strong>la</strong>rmente abbondante), si è diffusa<br />
naturalmente in tutto <strong>il</strong> bacino del Mediterraneo sovrapponendosi, in alcuni<br />
casi, alle forme coltivate che possono aver<strong>la</strong> preceduta (Peniso<strong>la</strong> Iberica e<br />
Marocco). In Italia, benché non abbondante nelle aree antropizzate, si trova<br />
allo stato spontaneo lungo tutta <strong>la</strong> fascia costiera del<strong>la</strong> Peniso<strong>la</strong>, nelle Isole<br />
maggiori e in quasi tutte le minori.<br />
Fenologia e biologia riproduttiva<br />
Attività vegetativa: l’inizio del germogliamento è tra metà febbraio e metà<br />
marzo (secondo le zone). Si ha accrescimento intenso tra marzo e giugno,<br />
stasi in estate a causa dell'aridità, ripresa dell'attività in ottobre (soprattutto<br />
in annate piovose).<br />
Fioritura: inizia in maggio, si protrae fino agli inizi di giugno. I fiori si<br />
formano sui rami dell'anno precedente.<br />
Fruttificazione: l’invaiatura è tra fine settembre e inizi di ottobre, <strong>la</strong><br />
maturazione tra fine novembre e inizi di febbraio (con molta variab<strong>il</strong>ità). I<br />
frutti <strong>per</strong>sistono sul<strong>la</strong> pianta fino a tutto maggio a seconda del genotipo.<br />
Impollinazione: anemof<strong>il</strong>a.<br />
Disseminazione: <strong>per</strong> gravità o dovuta agli uccelli (tordi, merli) che si<br />
cibano delle drupe mature.<br />
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