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Scarica il Libro Completo - Istituto Sperimentale per la Floricoltura

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idrica, che invece può provocare successivamente una precoce casco<strong>la</strong> dei<br />

fiori maturi, con conseguente mancata allegagione.<br />

Capacità di ricaccio: <strong>il</strong> corbezzolo possiede un ingrossamento al<strong>la</strong> base del<br />

fusto, denominato ligno-tubero, che è costituito da un insieme di gemme<br />

dormienti; esse hanno <strong>la</strong> capacità di generare abbondanti ricacci in seguito a<br />

danneggiamento del<strong>la</strong> parte aerea dovuto a cause varie (pascolo, incendio,<br />

taglio). I ligno-tuberi , ma anche le radici, possiedono riserve di carboidrati<br />

e di elementi nutritivi atti a sostenere una veloce ricrescita dei ricacci. Sul<br />

corbezzolo, le potature sono consigliate <strong>per</strong> contenere <strong>la</strong> taglia del<strong>la</strong> pianta<br />

Resistenza agli incendi: <strong>il</strong> fuoco distrugge <strong>la</strong> parte aerea del<strong>la</strong> pianta, ma si<br />

ha un rapido ricaccio da parte dei ligno-tuberi. Per questo <strong>la</strong> pianta è,<br />

rispetto ad altre specie, più adatta a sopportare un <strong>per</strong>iodico passaggio del<br />

fuoco nel<strong>la</strong> vegetazione. L’incendio non influisce sul<strong>la</strong> disseminazione in<br />

quanto i frutti maturano e disseminano quando <strong>il</strong> rischio di fuoco è minimo.<br />

Altro: tollerante all’inquinamento.<br />

Parassiti<br />

Funghi: <strong>la</strong> presenza di Alternaria sp. causa sulle foglie delle aree necrotiche<br />

circo<strong>la</strong>ri con alone rossastro. Altro patogeno riscontrato è Septoria<br />

unedonis, anch’esso causa di macu<strong>la</strong>ture internervali e sui lembi fogliari.<br />

L’antracnosi del corbezzolo (Elsinoe matthiolianum, forma agamica<br />

Sphaceloma ampelinum) attacca solitamente le foglie più giovani,<br />

determinando dapprima piccole macchie traslucide, e in seguito pustole di<br />

colore bruno che, al loro dissecamento, portano ad una bucherel<strong>la</strong>tura del<br />

lembo. Altre macu<strong>la</strong>ture fogliari sono dovute a Phyllosticta fimbriata,<br />

Didymosporium arbutico<strong>la</strong>, Seimatosporium arbutii e Mycosphaerel<strong>la</strong><br />

arbutico<strong>la</strong>. Tra le alterazioni dei rami, viene riportato <strong>il</strong> cancro del<br />

corbezzolo (Fusicoccum aesculi). Va inoltre segna<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> marcescenza dei<br />

frutti a maturazione, in condizioni di elevata umidità, provocata da Botrytis<br />

cinerea. Sugli organi ipogei, Arm<strong>il</strong><strong>la</strong>ria mellea e Heterobasidium annosum<br />

sono spesso responsab<strong>il</strong>i di de<strong>per</strong>imenti, che nei casi più gravi portano al<strong>la</strong><br />

morte del<strong>la</strong> pianta.<br />

Insetti: si citano l’Otiorrynchus sulcatus, <strong>la</strong> cui presenza si nota <strong>per</strong> le<br />

erosioni sulle foglie; l’afide verde del corbezzolo (Wahlgreniel<strong>la</strong> nervata<br />

arbuti) vive sul<strong>la</strong> pagina inferiore delle foglie più giovani; varie specie di<br />

tripidi causano malformazioni dei fiori e dei frutti. Talora si notano danni<br />

causati dalle <strong>la</strong>rve di lepidotteri Tortrix pronubana e Euproctis<br />

chrysorrhoea. Non mancano le cocciniglie (Cerop<strong>la</strong>stes rusci e Targionia<br />

vitis).<br />

Acari: segna<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> presenza del ragnetto rosso Tetranychus urticae.<br />

Note<br />

Il nome del<strong>la</strong> specie deriva dal<strong>la</strong> <strong>la</strong>tino unum edo (“ne mangio uno solo”),<br />

alludendo al sapore poco appetitoso del frutto, forse <strong>per</strong>ò non assaggiato dal<br />

c<strong>la</strong>ssificatore al momento di piena maturazione.<br />

La presenza contemporanea dei colori verde (foglie), bianco (fiori) e rosso<br />

(frutti) evocò nell’Ottocento <strong>la</strong> bandiera italiana, cosicché nel <strong>per</strong>iodo<br />

risorgimentale <strong>il</strong> corbezzolo diventò simbolo dell’unità nazionale.<br />

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