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Scarica il Libro Completo - Istituto Sperimentale per la Floricoltura

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2. Il degrado del<strong>la</strong> vegetazione mediterranea<br />

Cause del degrado in Italia<br />

Il degrado del<strong>la</strong> vegetazione mediterranea originaria deriva da cause di<br />

differente tipo, che hanno agito su scale temporali notevolmente diverse e<br />

con impatto di differente entità.<br />

Studi paleoclimatici e palinologici confermano che l'inizio dei processi di<br />

destab<strong>il</strong>izzazione degli ecosistemi naturali in generale, e forestali in<br />

partico<strong>la</strong>re, in tempi preistorici è attribuib<strong>il</strong>e al<strong>la</strong> pressione antropica<br />

sull'ambiente.<br />

I fattori che nel lungo o breve <strong>per</strong>iodo hanno portato al<strong>la</strong> situazione<br />

attuale, tra di loro fortemente collegati, possono essere così riassunti:<br />

sfruttamento eccessivo del territorio, incendi, sovrapasco<strong>la</strong>mento,<br />

cambiamenti climatici.<br />

L'Italia ha avuto sempre a che fare con problemi di degrado territoriale,<br />

ma <strong>il</strong> fenomeno, nei casi più gravi, era riconducib<strong>il</strong>e a zone specifiche. I<br />

processi di degrado sono caratterizzati da alterazioni regressive nel ciclo<br />

dell'acqua, nel<strong>la</strong> fert<strong>il</strong>ità dei suoli e nel<strong>la</strong> biodiversità degli ecosistemi.<br />

A partire dagli anni '50 si sono verificati, in rapida successione,<br />

cambiamenti profondi nelle dinamiche dell'economia che hanno portato<br />

all'abbandono delle aree rurali, a mutamenti nell'uso del suolo, all'aumento<br />

del<strong>la</strong> domanda idrica nonché all'urbanizzazione di aree rurali e costiere<br />

senza alcuna pianificazione territoriale. Tali trasformazioni, sommate alle<br />

difficoltà riscontrate nel<strong>la</strong> pianificazione dell'uso delle risorse naturali,<br />

hanno sensib<strong>il</strong>mente aumentato l'entità dei processi erosivi ed i rischi di<br />

degrado e di desertificazione.<br />

Frag<strong>il</strong>ità degli ecosistemi mediterranei<br />

La vegetazione potenziale del<strong>la</strong> maggior parte dell'area mediterranea è<br />

costituita prevalentemente da specie sclerof<strong>il</strong>le, partico<strong>la</strong>rmente adattate a<br />

lunghi <strong>per</strong>iodi di siccità, e, in proporzione inferiore, da specie caducifoglie<br />

con riposo vegetativo durante <strong>la</strong> stagione fredda. Il livello massimo di<br />

organizzazione delle fitocenosi mediterranee è costituito dal<strong>la</strong> foresta<br />

sempreverde in cui le specie dominanti sono querce sempreverdi. Diversi<br />

processi degenerativi, generalmente di origine antropica, possono instaurare<br />

fenomeni di degradazione che dal climax portano ad associazioni vegetali<br />

più semplici secondo <strong>il</strong> seguente schema:<br />

foresta ==> macchia ==> gariga ==> steppa ==> suolo nudo<br />

Anche se estremamente semplificata, quest'involuzione rappresenta <strong>la</strong><br />

storia del<strong>la</strong> foresta sempreverde mediterranea sottoposta a una gestione non<br />

sostenib<strong>il</strong>e da parte dell'uomo. Allo stato attuale <strong>la</strong> macchia e <strong>la</strong> gariga sono<br />

le strutture vegetazionali più diffuse in ambiente mediterraneo; ambedue<br />

sono composte prevalentemente da specie arbustive, di differente tipo e<br />

dimensione, od anche, nel caso del<strong>la</strong> macchia, da specie arboree (in genere<br />

di limitato sv<strong>il</strong>uppo) che assumono portamento arbustivo nelle condizioni<br />

specifiche. Possiamo <strong>per</strong>tanto dire che gli arbusti rappresentano l’elemento<br />

caratteristico del paesaggio vegetale mediterraneo odierno, avendo essi<br />

sostituito, a causa dell’impatto antropico protrattosi <strong>per</strong> m<strong>il</strong>lenni, <strong>la</strong> primeva<br />

foresta mediterranea in cui erano dominanti gli alberi di querce sempreverdi.<br />

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