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Scarica il Libro Completo - Istituto Sperimentale per la Floricoltura

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Il ruolo delle piante arbustive nel<strong>la</strong> vita delle popo<strong>la</strong>zioni mediterranee è<br />

stato invece fondamentale <strong>per</strong> altri scopi altrettanto importanti , quali <strong>la</strong> cura<br />

delle ma<strong>la</strong>ttie, <strong>la</strong> salute degli animali allevati, <strong>la</strong> produzione di legna da<br />

ardere <strong>per</strong> gli usi domestici; oppure <strong>per</strong> impieghi che miglioravano <strong>la</strong> qualità<br />

del<strong>la</strong> vita e <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità di scambi economici, quali l’insaporimento dei cibi<br />

con differenziati aromi, l’ottenimento di utens<strong>il</strong>i, di prodotti cosmetici, di<br />

bevande, di oli <strong>per</strong> l'<strong>il</strong>luminazione, di stoffe colorate, di detergenti. Anche se<br />

alcuni prodotti sono rimasti nel tempo legati soprattutto a specifiche zone<br />

geografiche fino ai tempi odierni (es. <strong>il</strong> liquore di mirto del<strong>la</strong> Sardegna), le<br />

conoscenze sul<strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità di sfruttamento ed impiego delle piante<br />

arbustive del<strong>la</strong> macchia diventarono già all'epoca dei Romani patrimonio<br />

globale delle popo<strong>la</strong>zioni dell'intero Bacino Mediterraneo, in cui tali piante<br />

crescevano spontanee nelle zone costiere, le più densamente popo<strong>la</strong>te. E' <strong>la</strong><br />

combinazione tra <strong>la</strong> elevata biodiversità vegetale del Mediterraneo e<br />

l'esistenza di una civ<strong>il</strong>izzazione m<strong>il</strong>lenaria che ha portato al livello di<br />

ricchezza di tradizioni ed usi attualmente presente, memoria di un tempo in<br />

cui essi erano di importanza fondamentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> sussistenza e <strong>la</strong> vita<br />

quotidiana di popo<strong>la</strong>zioni che non conoscevano le tecniche dell'agricoltura<br />

moderna e <strong>la</strong> produzione di tipo industriale.<br />

Alcune tra le specie arbustive si sono dimostrate nel tempo ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i in<br />

molteplici modi; a titolo di esempio possiamo citare <strong>il</strong> lentisco (Pistacia<br />

lentiscus), una tra le più comuni e caratteristiche specie del<strong>la</strong> macchia, che è<br />

sfruttab<strong>il</strong>e in campo alimentare, medicinale, veterinario, cosmetico,<br />

profumiero, <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di materiale da costruzione e di combustib<strong>il</strong>e,<br />

<strong>per</strong> l'<strong>il</strong>luminazione, <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di oggetti d'artigianato e di saponi,<br />

<strong>per</strong> l’industria tintoria e conciaria, in campo ornamentale. Il mirto (Myrtus<br />

communis), specie a fogliame aromatico, è ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e in campo medicinale<br />

(es. come balsamico), alimentare (produzione di liquori, aromatizzanti,<br />

foraggio <strong>per</strong> gli animali), industriale (estrazione del tannino <strong>per</strong> l'industria<br />

conciaria e tintoria, del furfurolo <strong>per</strong> l’industria chimica), artigianale (<strong>la</strong>vori<br />

d'intreccio), cosmetici (produzione dell'"acqua degli angeli"), ornamentali<br />

(come fronda recisa, pianta in vaso e da giardino). Molte altre specie hanno<br />

svariati ut<strong>il</strong>izzi, fornendo anche prodotti di pregio e tipici (es. le pipe di<br />

radica, ottenib<strong>il</strong>e dall'Erica arborea, o <strong>il</strong> miele amaro del corbezzolo –<br />

Arbutus unedo). Lo sfruttamento del<strong>la</strong> flora spontanea era già sv<strong>il</strong>uppato<br />

<strong>la</strong>rgamente in epoca preromana: gli antichi nuragici del<strong>la</strong> Sardegna usavano<br />

infatti le piante del<strong>la</strong> macchia <strong>per</strong> scopo alimentare (oleastro, Arbutus<br />

unedo, Pistacia lentiscus), medicinale e veterinario (Rosmarinus officinalis,<br />

Artemisia arborescens), apicolo (Rosmarinus officinalis, Lavandu<strong>la</strong><br />

stoechas), artigianale (Ph<strong>il</strong>lyrea <strong>la</strong>tifolia, oleastro), tintorio (Rhamnus<br />

a<strong>la</strong>ternus, Daphne gnidium), <strong>per</strong> riscaldamento (quasi tutte le specie), <strong>per</strong><br />

costiuire siepi impenetrab<strong>il</strong>i (Calycotome spp.). Usi che si riscontrano<br />

ancora oggi.<br />

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