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Scarica il Libro Completo - Istituto Sperimentale per la Floricoltura

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ealtà, interagisce intensamente con i fattori che a livello interno<br />

condizionano <strong>la</strong> germinazione. L’azione degli incendi si manifesta<br />

attraverso <strong>il</strong> calore, <strong>il</strong> fumo, le soluzioni acquose di cenere (che seguono le<br />

piogge), anche se i meccanismi eco-fisiologici che favoriscono in qualche<br />

caso <strong>la</strong> germinazione non si conoscono ancora bene. In ogni modo<br />

‘sottoprodotti’ del fuoco, soprattutto fumo e soluzioni di cenere, si usano<br />

oggi <strong>per</strong> stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> germinazione di semi di specie legate al ciclo degli<br />

incendi.<br />

I cisti ed <strong>il</strong> rosmarino si possono rinnovare in massa <strong>per</strong> seme dopo gli<br />

incendi. Sono anche fortemente infiammab<strong>il</strong>i e quindi capaci di mantenere<br />

<strong>la</strong> predisposizione all’incendio delle cenosi in cui abbondano.<br />

Altro fattore che può essere considerato esterno è <strong>il</strong> tipo di<br />

disseminazione che caratterizza una determinata specie. I frutti carnosi<br />

intensamente colorati o lucidi sono spesso legati al<strong>la</strong> disseminazione tramite<br />

uccelli o piccoli mammiferi; questo meccanismo ecofisiologico implica<br />

l’esistenza di dormienze complesse necessarie ad assicurare l’integrità del<br />

seme durante <strong>il</strong> passaggio nel tratto digestivo. Cibandosene, gli animali<br />

aumentano <strong>la</strong> germinab<strong>il</strong>ità dei semi contenuti nei frutti e li allontanano<br />

dal<strong>la</strong> pianta madre. E’ <strong>il</strong> caso del corbezzolo, dei ginepri, del corniolo, del<br />

mirto, ecc..<br />

Tutti questi fattori concorrono, nel loro insieme, a determinare le<br />

caratteristiche del<strong>la</strong> germinazione, in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sua velocità.<br />

1.1.2. Fattori interni<br />

Fra i fattori interni, partico<strong>la</strong>rmente importante è <strong>la</strong> dormienza. E’ uno<br />

stato di riposo, dovuto a cause fisiche e/o fisiologiche intrinseche, che<br />

impedisce <strong>la</strong> germinazione, anche in condizioni ambientali favorevoli. E’<br />

una caratteristica control<strong>la</strong>ta geneticamente che interagisce in vario modo<br />

con i fattori ambientali.<br />

In alcuni casi esiste una barriera, identificab<strong>il</strong>e nei tegumenti, che può<br />

determinare una resistenza meccanica notevole, ma variab<strong>il</strong>e da seme a<br />

seme, oppure impedire l’assorbimento dell’acqua o gli scambi gassosi con<br />

l’esterno. Un tale meccanismo, diffuso in molte specie del<strong>la</strong> famiglia delle<br />

Leguminose (molto presenti in ambito mediterraneo), assicura <strong>la</strong><br />

sopravvivenza del<strong>la</strong> specie <strong>per</strong> molti anni anche in condizioni diffic<strong>il</strong>i<br />

poiché solo una picco<strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale dei semi presenti nell’ambiente<br />

germinerà ad ogni nuova stagione. Questo fatto consente al<strong>la</strong> specie di<br />

continuare a vivere nel suo ambiente anche quando si verifichino <strong>per</strong> diversi<br />

anni consecutivi morìe di p<strong>la</strong>ntule e impedimenti riproduttivi.<br />

A seconda delle specie, l’im<strong>per</strong>meab<strong>il</strong>ità del tegumento può essere<br />

raggiunta in precedenza o immediatamente dopo <strong>la</strong> maturità fisiologica del<br />

seme, ma <strong>il</strong> processo può avvenire anche dopo <strong>la</strong> disseminazione. Col<br />

tempo, <strong>la</strong> barriera fisica può essere rimossa da funghi, da batteri o da enzimi<br />

prodotti dal seme stesso.<br />

Come accennato, le caratteristiche appena descritte <strong>per</strong>mettono <strong>la</strong> lunga<br />

conservazione dei semi delle leguminose, anche in condizioni ambientali<br />

non ottimali, ma se si volesse preservare al meglio e <strong>per</strong> molto tempo <strong>la</strong><br />

qualità del seme basterà asciugarli fino al 7% di contenuto idrico <strong>per</strong> poi<br />

sistemarli in contenitori ermetici a basse tem<strong>per</strong>ature (inferiori a 5°C, ma<br />

generalmente intorno a 0°C).<br />

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