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della crisi economica e dell’epidemia del crack che invadeva le comunità<br />
nere urbane. L’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong> denunciava il razzismo, la brutalità<br />
della polizia e il genocidio dei neri d’America con un linguaggio tagliente<br />
[...]. Una musica da party si era lentamente trasformata in<br />
qualcosa di diverso. Queste potenzialità furono chiaramente individuate<br />
da attivisti quali Ben Chavis che attuò una serie di programmi<br />
per i giovani nel suo breve periodo alla presidenza della Naacp. Le<br />
azioni di Chavis e di altri leader illuminati sembrarono annunciare<br />
un riavvicinamento tra le due generazioni. Queste politiche, però,<br />
rappresentarono un’eccezione e gruppi come i Public Enemy e gli X<br />
Clan non ricevettero alcun sostegno dalla generazione dei diritti civili<br />
[...]. Quel passaggio è cruciale nelle relazioni tra le due generazioni<br />
e deve essere valutato in tutte le sue conseguenze quando si<br />
analizza il drastico allontanamento dell’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong> dai temi politici e<br />
sociali avvenuto a partire dalla metà degli anni Novanta. 14<br />
Gli individui appartenenti alla generazione del Movimento per i<br />
diritti civili hanno condannato la cultura <strong>hip</strong> <strong>hop</strong> sin dalle sue origini,<br />
rifiutandone il messaggio violento, materialista e misogino e l’atteggiamento<br />
nichilista dei suoi giovani aderenti così lontani dai valori<br />
e dal desiderio di rispettabilità e integrazione che avevano motivato<br />
invece la partecipazione alle lotte degli anni Sessanta. La leaders<strong>hip</strong><br />
di colore come i dirigenti delle principali etichette discografiche<br />
pensarono che l’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong> rappresentasse una delle tante mode,<br />
per loro natura transitorie. Politici e autorità religiose ritennero che<br />
questi giovani avrebbero smesso d’indossare felpe oversize con il<br />
cappuccio, si sarebbero tirati su i pantaloni con il cavallo alle ginocchia<br />
e avrebbero smesso di ascoltare quelle oscenità a tutto volume.<br />
Le potenzialità offerte dalla cultura <strong>hip</strong> <strong>hop</strong> non vennero così analizzate<br />
e comprese, nonostante le canzoni rap ponessero in primo piano<br />
le problematiche più urgenti e drammatiche dell’America urbana.<br />
La generazione precedente ha quindi ignorato, denunciato e<br />
condannato la nuova cultura giovanile nera giungendo fino a distruggere<br />
e bruciare cd <strong>hip</strong> <strong>hop</strong> per le vie di Harlem.<br />
Si è parlato di una profonda frattura generazionale: eppure le<br />
istanze espresse dai giovani neri contemporanei non sono emerse<br />
dal nulla. La generazione dell’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong>, infatti, sembra avere assimilato<br />
molti elementi che caratterizzano l’identità sia degli appartenenti<br />
al Movimento per i diritti civili sia dell’ala più radicale, il Black<br />
Power. Del movimento riformista, è stata assimilata la visione inte-<br />
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