01.06.2013 Views

bigger than hip hop - Autistici

bigger than hip hop - Autistici

bigger than hip hop - Autistici

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Non parlo di un conflitto tra i sessi, assolutamente no, parlo di<br />

dignità individuale. In quel momento ho avuto la possibilità di operare<br />

per ridare un senso di dignità individuale e di rispetto a moltissime<br />

giovani donne nere attraverso un processo suddiviso in fasi<br />

successive. Si trattava di soggetti con una famiglia disastrata alle<br />

spalle, che vedevano nella prostituzione e nello spaccio le uniche attività<br />

possibili per garantirsi la sopravvivenza. I risultati furono sorprendenti<br />

anche se emersero problemi “collaterali”. Porre la questione<br />

del potere all’interno di una cultura come quella <strong>hip</strong> <strong>hop</strong>, di<br />

per sé molto dura e violenta, è infatti assai problematico. A volte<br />

queste donne, sentendosi per la prima volta forti, tendevano ad assumere<br />

gli stessi atteggiamenti di sopraffazione e scontro che avevano<br />

subito per anni. Bilanciare la femminilità e il potere in un donna<br />

è diventata la mia missione nella comunità <strong>hip</strong> <strong>hop</strong>: volevo dimostrare<br />

in prima persona la possibilità di esprimere la propria femminilità<br />

e di operare a favore della comunità guadagnando così il rispetto<br />

degli uomini.<br />

Che reazione hai avuto dalle ragazze, da queste giovani donne che ti accingevi<br />

ad aiutare? E da parte degli uomini della Zulu Nation e delle<br />

comunità nere di New York? La strada non insegna certo a fidarsi delle<br />

persone che cercano di portarti il proprio aiuto.<br />

Hai ragione e all’inizio la frase che mi sentivo dire più spesso era:<br />

“Chi cazzo sei?”. Suscitavo sospetto e timore nelle donne e, in alcuni<br />

casi, odio negli uomini. Non so quale fosse il dibattito interno sulla<br />

questione prima del mio arrivo, ma nel momento in cui ho avuto la<br />

possibilità di parlare, dopo essere stata presentata come responsabile<br />

del progetto in un meeting internazionale della Zulu Nation di<br />

fronte a centinaia di King Zulu, sono stata estremamente esplicita:<br />

“Signori, oggi è un nuovo giorno. C’è una nuova donna nell’organizzazione<br />

e qualsiasi mancanza di rispetto nei confronti delle donne<br />

deve cessare immediatamente”. Sapendo che beneficiavo dell’appoggio<br />

incondizionato di Bambaataa e Shaka, la maggior parte dei<br />

King accettò di buon grado le mie parole, almeno all’apparenza.<br />

Grazie a Bambaataa e ad altri King iniziai a creare un gruppo capace<br />

di lavorare per affrontare seriamente una riflessione sulla relazione<br />

tra uomo e donna. J Love, un’organizzatrice della West Coast, si trasferì<br />

a New York per aiutarci a sviluppare il programma. Con loro<br />

iniziammo a fare un grosso lavoro e a creare un movimento di giova-<br />

82

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!