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ciosa ha sparato tre o quattro colpi di pistola in aria spaventando la<br />
folla che incominciò a disperdersi. Qualche secondo dopo, però, la<br />
gente tornò indietro disarmando gli agenti, picchiandoli, distruggendo<br />
la loro macchina e resistendo per tutta la notte alle forze di<br />
polizia giunte in appoggio. Alla fine c’erano sette macchine della polizia<br />
bruciate e i poliziotti se l’erano data a gambe malconci. Nulla di<br />
tutto ciò comparve sui giornali ma quella storia l’ho sentita raccontare<br />
in svariate versioni nel corso degli anni. Ma la cosa importante,<br />
quella che non ti ho ancora raccontato, è che la gente che stava scappando<br />
cambiò idea e tornò indietro perché qualcuno all’improvviso<br />
iniziò ad urlare: “Fight the Power! Fight the power! Fight the<br />
Power!”. Era l’estate del 1989 e l’effetto delle parole di Chuck D e<br />
della canzone dei Public Enemy era stato tale che compresi la potenza<br />
della parola e la possibilità di sintetizzare in poche formule idee<br />
che avrebbero potuto raggiungere e educare migliaia di persone. In<br />
quel momento decisi che sarei diventato parte di questa cultura.<br />
Come attivista e artista qual è l’impressione che ricevi dalla tua gente<br />
rispetto al livello di razzismo e repressione attuali?<br />
L’impressione comune nella comunità nera è che la polizia sia<br />
presente nelle strade per difendere determinati interessi economici<br />
ad ogni costo, non certo per proteggere la gente... Questa appunto è<br />
l’impressione comune, non parliamo certamente di un’analisi politica<br />
approfondita. Di recente, qui a Oakland, un poliziotto ha confessato<br />
come corruzione, abusi e omicidi fossero parte delle attività<br />
quotidiane di un gran numero di agenti. Mi viene in mente una poesia<br />
di Amiri Baraka, inclusa in un volume intitolato Translunacy, dove<br />
scherzando afferma “Think as Slavery as Educational”. Il ruolo<br />
della polizia è chiaro nel sentire della popolazione nera d’America.<br />
L’analisi può variare, le parole di condanna possono essere più o meno<br />
dure, ma il suo ruolo è esplicito. È chiaro a tutti che la polizia è il<br />
nostro nemico! Anche chi ha una visione riformista e pensa che esistano<br />
soluzioni possibili, per esempio creando dei gruppi di monitoraggio<br />
della polizia, manifesta una percezione negativa del loro operato.<br />
Finché la polizia rappresenterà gli interessi dello stato la sua<br />
funzione non potrà cambiare. Questa è la realtà a Oakland. Pensa<br />
che è vietato passare per un posto più di una volta di seguito, se sei<br />
nero. Anche in strade panoramiche. Che senso può avere una legge<br />
di questo tipo? Hanno eliminato tutti i luoghi di possibile aggrega-<br />
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