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bigger than hip hop - Autistici

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dare alla writer’s bench, la panchina degli artisti situata sulla stessa linea<br />

nella quale mi trovavo, però alla fermata sulla Centoquarantanovesima.<br />

Mi invitò ad andarci verso le tre di pomeriggio, subito dopo<br />

la scuola, così avrei potuto conoscere qualche writer. Andai e con<br />

mio stupore scoprì che era vero, i ragazzi stazionavano lì a blaterare<br />

sui loro pezzi e a scambiarsi i blackbook. Avevo portato alcune fotografie<br />

che mi garantirono un accesso istantaneo nel loro mondo, diversamente<br />

sarebbe stato impossibile per un bianco quarantenne entrare<br />

in una cultura undergound composta per lo più da adolescenti.<br />

Ne rimasero tutti molto colpiti e li invitai a vederne altre così il giorno<br />

dopo mi vennero a trovare nel mio studio a Soho. Ovviamente<br />

non si fidavano completamente ma dopo alcuni mesi le cose cambiarono<br />

e iniziai a ricevere telefonate che mi avvisavano di nuovi pezzi,<br />

della linea, del lato del treno in cui avrei dovuto posizionarmi così da<br />

potere scattare le foto la mattina con il sole già alto. Ciò facilitò enormemente<br />

il mio lavoro.<br />

Da outsider quale eri puoi raccontarci qual è stata la tua impressione<br />

sul Bronx di quel periodo, un luogo dai media descritto come senza alcuna<br />

speranza?<br />

La mia prima impressione fu quella di vita normale. Parliamo di<br />

quartieri molto poveri dove la gente era occupata nella gestione della<br />

propria quotidianità. I bambini andavano a scuola, le donne badavano<br />

agli impegni domestici e gli uomini cercavano di guadagnarsi<br />

da vivere. Naturalmente in quel quartiere, giorno dopo giorno, blocchi<br />

interi di edifici venivano distrutti a causa dei cambiamenti strutturali<br />

causati dalla Cross Bronx Expressway progettata da Robert<br />

Moses. La costruzione di questa superstrada distrusse interi isolati<br />

disgregando la vita sociale di intere comunità. I lavori durarono oltre<br />

dieci anni infestando il Bronx di sporcizia, polvere, ratti e invadendo<br />

l’area con un rumore assordante e continuo. La maggior parte della<br />

popolazione originaria del Bronx, per lo più bianca, si trasferì nei suburb<br />

così come fecero gli abitanti dei palazzi adiacenti ai lavori, lasciando<br />

appartamenti vuoti che i padroni degli edifici affittarono a<br />

prezzi bassissimi a una popolazione per lo più nera e latina. Quando<br />

ritenevano di avere tratto il maggiore profitto possibile, l’incendiavano<br />

per riscuotere i soldi dell’assicurazione. All’epoca le assicurazioni<br />

per legge dovevano pagare senza potere effettuare controlli.<br />

Queste leggi rimasero in vigore sino al 1982 e quando furono modi-<br />

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