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in grande stile – conteneva in realtà un forte messaggio contro il consumo<br />
di droga.<br />
Nel 1985, Toddy Tee, guardando un servizio sulla polizia di Los<br />
Angeles al telegiornale, trovò l’ispirazione per scrivere un testo sulla<br />
“guerra alla droga” intitolato Batterman, dal nome del veicolo corazzato<br />
utilizzato durante le operazioni di irruzione nelle “crackhouse”<br />
– i rifugi dove si può acquistare e consumare il crack – per evitare<br />
che gli spacciatori abbiano il tempo di liberarsi della droga. La cassetta<br />
mixtape di Toddy Tee conteneva altri pezzi che raccontavano<br />
storie di proliferazione della cocaina in roccia a Compton. Le rime<br />
rappate su basi strumentali altrui erano fatte passare attraverso un<br />
“eco” (imitando gli artisti dub giamaicani). I testi, incredibilmente<br />
crudi, lasciavano trasparire lo humor e le acute osservazioni politicosociali<br />
della nuova generazione di artisti che stavano contribuendo a<br />
creare la cultura <strong>hip</strong> <strong>hop</strong>. Da quel momento in poi, lo scenario mediatico<br />
è stato tempestato di immagini ed esperienze che si riferiscono<br />
alle dinamiche scatenate dalla diffusione del crack.<br />
L’industria del crack fornì nuove possibilità di impiego per i giovani<br />
afro-americani, colmando quel vuoto occupazionale creato dal<br />
trasferimento delle industrie nei suburb cittadini prima, nei paesi a<br />
bassi salari poi. Bambini e adolescenti venivano assunti come manodopera<br />
non qualificata per produrre, confezionare e vendere la sostanza.<br />
Uno studio condotto nel 1992 stimava che nella sola New<br />
York ci fossero più di centocinquantamila individui che operavano a<br />
tempo pieno nell’industria della droga. Cifre simili caratterizzavano<br />
anche le altre città statunitensi. Non a caso Guru del gruppo Gangstar<br />
definì queste attività illegali come “daily operations”: una porzione<br />
significativa della popolazione viveva grazie ai proventi derivanti<br />
dall’economia clandestina anziché da un lavoro lecito.<br />
Durante gli anni dell’amministrazione Reagan l’effetto devastante<br />
del crack si diffuse a macchia d’olio per tutta l’America, sovraffollando<br />
i centri assistenziali in tutto il paese. Nei tribunali minorili,<br />
scene in cui donne anziane lottavano per mantenere unita la famiglia,<br />
ottenendo l’affidamento dei nipoti abbandonati dai genitori<br />
tossici, diventarono ordinaria amministrazione. Il crack rappresentava<br />
una vera e propria tragedia per i gruppi sociali più depressi, fra<br />
cui gli afro-americani, presso i quali i legami familiari e comunitari<br />
furono distrutti, trasformando irrimediabilmente le dinamiche che<br />
avevano regolato la vita delle comunità di colore fino agli anni Set-<br />
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