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bigger than hip hop - Autistici

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Diciamo che il punto di svolta è avvenuto con The Cronic di Dr<br />

Dre. Fino ad allora l’industria discografica aveva per lo più operato<br />

come distributore. In quel momento divenne chiaro che l’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong><br />

rappresentava una fonte incredibile di profitto a fronte di spese minime<br />

di produzione, infatti con un microfono, due piatti, un campionatore<br />

e alcuni sample si possono creare successi commerciali incredibili.<br />

Fino ad allora l’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong> era stato considerato dalle major un fenomeno<br />

non degno di considerazione. Di conseguenza, la definizione<br />

e la creazione della cultura <strong>hip</strong> <strong>hop</strong> era ancora nella mani della<br />

gente di colore, delle comunità nere. Da The Cronic in poi le etichette<br />

discografiche delimitarono la musica rap in una formula ben definita<br />

– sesso, droga e violenza – nel tentativo di piazzare un nuovo<br />

prodotto sul mercato statunitense e internazionale. Fino a quel momento<br />

la musica rap era stata qualcosa di imprevedibile, di assolutamente<br />

diversificato tanto che nessuno sapeva come sarebbe stata la<br />

hit successiva. Il prodotto cambiava da artista ad artista, da un’area<br />

geografica a un’altra e da un giorno all’altro. Nello stesso anno potevano<br />

uscire il disco dei Public Enemy, degli A Tribe Called Quest,<br />

dei Nwa e di Krs One.<br />

The Cronic ha rappresentato il vero punto di svolta in quanto è il<br />

primo disco ad avere venduto milioni di copie a livello internazionale<br />

pur mantenendo una credibilità di strada. Da quel momento le<br />

etichette entreranno prepotentemente nell’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong> intravedendo<br />

profitti milionari, investendo in pesanti operazioni di marketing e<br />

nella produzione di videoclip musicali. Proprio come avevano fatto<br />

con il rock’n’roll in precedenza. Il ruolo di Mtv in questo senso non<br />

deve assolutamente essere sottovalutato poiché è stato il mezzo funzionale<br />

alla diffusione di questi video a livello globale. Molti ragazzi<br />

fanno la prima conoscenza con il rap attraverso tale canale.<br />

Mentre il suono spigoloso e scarno delle produzioni <strong>hip</strong> <strong>hop</strong> affascinava<br />

fette di mercato sempre crescenti, il sistema capitalista<br />

iniziò ad attivarsi per cooptare questa cultura, diluendola per renderla<br />

più appetibile a un pubblico bianco. Le produzioni iniziarono<br />

ad essere dettate dall’alto invece che dal basso, dalla creatività<br />

degli artisti. Paradossalmente, l’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong> è diventato un’incredibile<br />

fonte di profitto esaltando la violenza, gli abusi e la droga che affliggono<br />

le comunità di colore. A livello di estetica esso ha avuto un<br />

impatto simile alla rivoluzione portata dal jazz e dal be bop mentre<br />

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