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Hip Hop is Political<br />
Intervista a Davey D, marzo 2005<br />
u.net: Chi è Davey D e come è entrato nel mondo dell’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong>?<br />
Davey D: Davey D è un nero nato nel Bronx, nella parte sud non<br />
lontano da Bronxdale, area di origine della gang dei Black Spades.<br />
Ho incontrato la cultura <strong>hip</strong> <strong>hop</strong> nel 1977, quando un amico mi mostrò<br />
un nuovo genere di danza in cui si faceva uno strano gioco di<br />
piedi e poi ci si metteva a ruotare con la schiena, la testa o le mani sul<br />
pavimento. Non passò molto tempo che un altro amico mi fece<br />
ascoltare una cassetta molto rovinata nella quale si sentiva un ritmo<br />
di batteria e qualcuno che ci rimava sopra. Quella cassetta era stata<br />
registrata a un party di Kool Herc. Mentre le feste e le sfide si diffondevano<br />
sempre più, iniziai ad essere attratto dall’aspetto orale di<br />
questa nuova cultura. Era assolutamente divertente potersi esprimere<br />
in rima su basi musicali. Iniziai a crearmi un nome, registrando<br />
cassette nelle quali rimavo sopra canzoni quali Dance to the Drummer<br />
Beat, Let’s go Freak, To be Real. Nel 1979 facevo parte di una<br />
crew, gli Avengers, e nell’ultimo anno di liceo, dopo che mi ero trasferito<br />
da miei nonni a Soundview, entrai nel Tdk, Total Death<br />
Krew, che si ritrovava a Co-Opt City. Le mie qualità come Mc erano<br />
buone, specie nel rimare con voci differenti a seconda del personaggio<br />
che interpretavo: Mc Davey D, Steve Steve e Kit Caldon.<br />
So che per motivi familiari ti sei poi trasferito in California e, non essendo<br />
l’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong> altro che un fenomeno per lo più locale, mi chiedevo se<br />
potessi descriverci la situazione che hai incontrato.<br />
Avendo viaggiato molto con la mia famiglia in tutta la East Coast,<br />
avevo notato un po’ ovunque l’ammirazione che suscitavo ogni qualvolta<br />
dicevo di essere di New York. Quando sono arrivato in California<br />
la cosa non impressionava nessuno. La California ha il proprio<br />
stile, la propria cultura, e non gliene frega niente di New York. Questo<br />
vale anche per il rap e l’<strong>hip</strong> <strong>hop</strong>. Ovviamente c’erano persone che<br />
rimavano sulle basi musicali sulla scia della Sugar Hill Gang ma per i<br />
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