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Across the Bridge<br />
Intervista a Jeff Chang, marzo 2005<br />
u.net: Qual era la situazione politico sociale del South Bronx degli anni<br />
Settanta?<br />
Jeff Chang: Quando parliamo delle origini della cultura <strong>hip</strong> <strong>hop</strong><br />
bisogna tenere in debita considerazione la politica di abbandono nel<br />
Bronx di fine anni Sessanta inizio anni Settanta. Varie dinamiche,<br />
contribuendo alla fuga bianca, alla deindustrializzazione e al disinvestimento,<br />
hanno letteralmente creato isolati di edifici abbandonati<br />
e fatiscenti. Le comunità più povere si disgregano. Così mentre in alcune<br />
aree del mondo la rivoluzione è nell’aria – Parigi, Mexico City,<br />
Chicago – nel Bronx si ha un processo involutivo che porterà alla<br />
cultura delle gang. Le condizioni che plasmano il Bronx in questo<br />
periodo condizioneranno le inner city nelle altre città degli Stati uniti<br />
e di tutto il mondo. È paradossale pensare come una forma di divertimento<br />
e di espressione locale possa esser nata in queste condizioni,<br />
diffondendosi in ambienti simili sino a diventare il più importante<br />
movimento culturale della fine del secolo.<br />
Quando e perché le gang hanno iniziato a diffondersi? Qual è il significato<br />
della presenza di queste organizzazioni nelle aree depresse?<br />
La diffusione delle gang avvenne a partire dal 1968, come un virus.<br />
Il governo stava tagliando in maniera drastica la maggior parte<br />
dei servizi nel ghetto, questa politica era chiamata Planned Shrinkage<br />
(Riduzione progressiva). L’idea era di ridurre il livello dei servizi<br />
finché l’area fosse stata completamente abbandonata. Chiuse le<br />
principali sedi dei vigili del fuoco, i palazzi, dati alle fiamme come<br />
strategie arson for profit, venivano lasciati bruciare fino alle fondamenta.<br />
Furono chiuse scuole lasciando migliaia di ragazzini – impossibilitati<br />
a raggiungere altri istituti – per strada senza nulla da fare. In<br />
questo contesto le gang, espressione violenta e negativa del disagio<br />
giovanile, diventavano un rifugio e una sorta di difesa dai pericoli<br />
“esterni”.<br />
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