e - Camera dei Deputati

Aspetti istituzionali del drafting 109
gnificato della norma: estrarre il portato sostanziale dalla norma, e
quindi dare significato concreto alla norma, è l'attività ermeneutica,
cioè l'interpretazione. Di tal che tale attività si interpone tra la volontà
politica e il risultato perseguito, divenendo riferimento essenziale
dell'assetto istituzionale del sistema.
Siffatta situazione dinamica è inevitabile, poiché è concettualmente
e istituzionalmente impossibile creare un sistema di regole in cui
i margini di interpretazione siano ridotti a zero: la stessa elaborazione
della norma in disposizioni composte e correlate esclude ogni
ipotesi del genere. E del resto la storia e l'esperienza, dai codici
religiosi alle codificazioni, parlano in questo senso.
Ecco allora che emerge prepotente il ruolo istituzionale del draf
tin?" quale strumento istituzionale per la distribuzione del potere tra
legislatore e operatori ermeneutici (magistrati, amministratori, cittadini):
laddove la redazione normativa consente spazi di discrezionalità
all'interprete, a questi viene di fatto delegato un "pezzo" di potere
legislativo, corrispondente alla carenza ordinamentale della legge. E
si consideri che margini di discrezionalità nell'interprete si verificano
ogni qual volta il testo di legge è lacunoso, ma anche quando è
contraddittorio o ambiguo od oscuro o formalmente scorretto: in
tutti questi casi è l'interprete a dover estrapolare il significato da
una norma che non ha un significato chiaro, corretto ed univoco,
bensì non ne ha alcuno o ne ha uno di incerta portata; e in tale
attività egli è il legislatore. In buona sostanza la corretta redazione
normativa, sia sotto il profilo formale che sostanziale, è requisito
indispensabile per il funzionamento secondo Costituzione, e nel rispetto
dei principi dello Stato democratico di diritto, del sistema
delle fonti e dei poteri normativi.
Ma la fase di applicazione della legge, di cui l'interpretazione è
parte, va oltre la mera operazione intellettuale di estrapolazione del
significato per calarsi spesso in fatti concreti: l'applicazione cioè può
essere anche attività materiale di modificazione della realtà, specie
per i suoi risvolti di atti e procedure amministrativi e di comportamenti
modificativi dell'esistente.
Il tema porterebbe lontano. Qui si vuole solo richiamare l'attenzione
sul fatto che tra la volontà legislativa e il risultato materiale
perseguito vi è, anche in questo caso, un passaggio forzato, con limiti
propri della specifica situazione materiale. In altre parole, la volontà
del legislatore si deve confrontare, nel suo anelito di realizzazione,