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e - Camera dei Deputati

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4 Linda Lanzillotta<br />

ne nelle diverse fasi del ciclo annuale di bilancio, della trasparenza<br />

e leggibilità <strong>dei</strong> contenuti. Non altrettanto soddisfacenti appaiono<br />

invece a molti i risultati in termini di incisività e coerenza dell'indirizzo<br />

di politica economica e finanziaria sia nella fase della concertazione<br />

intragovernativa che in quella parlamentare. Cosl come, alla<br />

prova <strong>dei</strong> fatti, sono spesso risultate insufficienti a garantire un effettivo<br />

e non formalistico rispetto del vincolo di copertura le norme<br />

con cui si è inteso esplicitare e qualificare i precetti dell'articolo 81,<br />

4o comma, della Costituzione e procedimentalizzare le decisioni<br />

di spesa.<br />

Dunque, i risultati si sono rivelati inferiori alle aspettative nonostante<br />

che le riforme del bilancio e delle procedure di spesa abbiano<br />

goduto, nella fase della elaborazione come in quella della attuazione,<br />

del convinto sostegno sia <strong>dei</strong> gruppi di maggioranza che di quelli<br />

di opposizione, concordi sulla necessità di introdurre regole capaci<br />

di fare del bilancio statale uno strumento reale di governo <strong>dei</strong> flussi<br />

finanziari e, nello stesso tempo, di definire procedure in grado di<br />

evidenziare e rendere leggibile il significato politico delle diverse opzioni<br />

di politica finanziaria e di bilancio. I limiti di questa esperienza<br />

fanno oggi riemergere dubbi e interrogativi sulla effettiva capacità<br />

dell'attuale sistema politico di riformare i meccanismi di finanza<br />

pubblica. Meccanismi che sarebbero coessenziali allo stesso sistema<br />

politico il quale, dunque, non potrebbe che reagire con insofferenza<br />

e, in definitiva, travolgere regole e vincoli che, ponendo limiti all'espansione<br />

della spesa pubblica, obblighino a selezionare interessi e<br />

richieste. In altre parole, ciò che viene nuovamente messo in discussione<br />

è il presupposto stesso su cui avevano scommesso, negli anni<br />

'80, le riforme strumentali nell'area del bilancio pubblico: che cioè<br />

il sistema politico-istituzionale fosse in grado di conciliare, attraverso<br />

un sistema di regole e di procedure razionalizzanti, la funzione distributivo/allocativa<br />

del bilancio ed il coerente perseguimento di<br />

obiettivi di politica economica.<br />

Un presupposto peraltro già in parte contestato nel corso degli<br />

anni '80 allorché si erano confrontati orientamenti diversi che, schematizzando<br />

al massimo, possono essere ricondotti a due indirizzi<br />

fondamentali: il primo - che ha poi sostanzialmente ispirato la legge<br />

n. 468 ed i suoi successivi perfezionamenti legislativi e regolamentari<br />

- volto a procedimentalizzare, limitare e razionalizzare le<br />

forme dell'esercizio della discrezionalità politica attraverso una disci-

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