e - Camera dei Deputati

Ordinamento interno e ordinamento comunitario: profili regolamentari 291
di motivare la reiezione ma non quello della validità della deliberazione.
Vale a dire che in assenza di specifiche disposizioni non sembra
possibile ritenere che si sia inteso innovare in modo cosl rilevante
sulla relativa mancanza di ritualità che caratterizza lo svolgimento
del procedimento in sede referente.
L'ipotesi in questione si è in concreto posta nel corso dell'esame
per la prima volta in Assemblea del disegno di legge comunitaria
atteso che la Commissione speciale aveva deliberato di dare mandato
al relatore di riferire favorevolmente sul testo del disegno di legge
senza tuttavia procedere alla reiezione esplicita degli emendamenti.
In Assemblea, è stato formulato il rilievo, con un richiamo sull'ordine
dei lavori, che tale circostanza, sulla base di quanto stabilito dall'articolo
126-ter, comma 3, determinava l'automatica inclusione nel
testo base di quegli emendamenti (8).
La Presidenza della Camera ha successivamente chiarito che la
Commissione, adottando siffatta decisione, si è chiaramente pronunciata
sul testo base da sottoporre all'Assemblea, anche se motivi di
urgenza possono avere indotto la Commissione ad un esame sommario
e quindi ad una implicita e complessiva reiezione delle proposte
delle commissioni di merito, sia pure con riserva di riesame durante
la discussione in Assemblea. La Presidenza della Camera ha altresl
chiarito che in assenza di una inequivoca previsione regolamentare
e basandosi esclusivamente sulla esistenza di limiti al potere decisionale
della Commissione speciale, sembra azzardato sostenere che gli
emendamenti approvati dalle commissioni di settore siano inclusi
in modo automatico nel testo base per l'Assemblea, essendo comunque
necessaria una pronuncia della Commissione competente a
riferire in modo complessivo ed unitario sul testo del disegno di
legge C).
Se quindi la deliberazione di dare mandato al relatore di riferire
favorevolmente implica reiezione degli emendamenti sembra potersi
ritenere che tanto più una reiezione non motivata produca comunque
l'effetto ad essa proprio salvo l'inottemperanza dell'obbligo di motivazione,
che compete al Presidente della Commissione far rispettare.
Nei trenta giorni successivi al termine assegnato alle commissioni
permanenti, la Commissione speciale conclude il proprio esame con
una relazione generale per l'Assemblea, alla quale sono allegate le
relazioni di maggioranza delle commissioni di cui al comma 2, che
possono essere illustrate in Assemblea dai rispettivi relatori.