e - Camera dei Deputati

Molteplici soggetti della legislazione fiscale 311
butario. Già esercitando l'iniziativa, che sa in partenza destinata a
godere di considerazione particolare nel corso del procedimento, il
Governo intanto si pone in condizione di selezionare e spesso dettare
se non altro l'oggetto della discussione e poi della decisione legislativa;
mentre l'iniziativa parlamentare finisce per esercitarsi essenzialmente
nelle fasi più avanzate del procedimento, vale a dire per
via emendativa, anche se spesso con successo, al punto di modificare
in profondità e talvolta di ribaltare in certi tratti l'impostazione stessa
dell'iniziativa governativa.
Prendendo ad esempio l'attività della VI Commissione permanente
della Camera, ed avvertendo che per fiscali si intendono qui tutti
quei provvedimenti che hanno ad oggetto non solo l'ordinamento
tributario in senso stretto ma anche l'organizzazione amministrativa
del Ministero e delle strutture operative comunque connesse, lo svolgimento
di manifestazioni soggette ad autorizzazione, e questioni di
carattere demaniale, sono indicativi i seguenti dati. Nel corso della
X legislatura, fino al 31 dicembre 1990, la Commissione ha approvato
in sede legislativa 27 provvedimenti fiscali (su un totale di 36
provvedimenti approvati), di cui di iniziativa governativa lO (17),
e divenuti legge 24 (32), con assorbimento di altre 54 (62) proposte
di legge. Nello stesso periodo la Commissione ha licenziato in sede
referente 45 provvedimenti fiscali (su un totale di 49), tutti di iniziativa
governativa, con assorbimento di 12 proposte di legge, di cui
divenuti legge 30 (32): dei 45 disegni di legge, 33 sono di conversione
e 6 recano deleghe legislative.
Oltre ai temi il Governo può infatti scegliere lo strumento e dunque,
entro certi limiti, i tempi stessi del procedimento. La mancanza
di certezza circa i tempi di conclusione dell'esame parlamentare dello
strumento ordinario di iniziativa induce come si sa il Governo ad
utilizzare, talvolta anche impropriamente, lo strumento per il quale
dovrebbe essere comunque previsto un esito in un periodo certo;
e dunque l'uso della decretazione d'urgenza si è fatto col tempo più
spregiudicato anche sotto il profilo della omogeneità e della coerenza
dei contenuti. In nessun altro campo come in quello tributario, d'altronde,
i requisiti costituzionali per il ricorso alla decretazione d'urgenza
sogliono verificarsi: basti pensare alla necessità dei cosiddetti
decreti catenaccio laddove si debba procedere a variazioni di aliquote
specie nell'imposizione indiretta. Ma la costante e anzi crescente necessità
di inseguire con l'incremento dell'entrata la progressione della