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e - Camera dei Deputati

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314 Vincenzo Morreale<br />

quanto riguarda il d.d.l. AC 3125. Non convertito nei termini, il<br />

decreto viene reiterato con il decreto-legge 2 marzo 1989, n. 69<br />

(d.d.l. di conversione AC 3688), con talune modifiche dovute anche<br />

ad una complessa concertazione nel frattempo intercorsa tra Governo<br />

e sindacati. Il nuovo decreto consta di trentanove articoli, i quali<br />

non possono evidentemente dirsi tutti interamente rispettosi di<br />

quanto prescritto dal citato articolo 15 della legge n. 400. Esso viene<br />

convertito infine dalla legge 27 aprile 1989, n. 154, al termine di<br />

un lavoro parlamentare che ha in sostanza riscritto la manovra in<br />

almeno due <strong>dei</strong> quattro titoli del decreto, introducendo otto nuovi<br />

articoli, sostituendone interamente cinque, sopprimendone un altro<br />

e modificando radicalmente tutti i rimanenti, ad eccezione di quelli<br />

del titolo III in materia di elusioni, su cui l'esame è stato del tutto<br />

sommario.<br />

La lettura di questa vicenda parlamentare, così indicativa perchè<br />

temporalmente collocata a ridosso dell'ingresso nell'ordinamento delle<br />

leggi n. 362 e n. 400 del 1988, e dunque paradigmatica, può<br />

forse autorizzare a stabilire una relazione tra il vantaggio della scelta<br />

del tema e dello strumento normativo, anche con un'interpretazione<br />

esuberante delle norme della legge n. 400 relative ai decreti-legge,<br />

da parte del Governo, e la capacità da parte del Parlamento di intervenire<br />

profondamente nel merito fino ad incidere lo stesso indirizzo<br />

governativo, avvalendosi magari, come contrappeso, di una certa elasticità<br />

e tolleranza nell'applicazione <strong>dei</strong> criteri di ammissibilità degli<br />

emendamenti ai decreti-legge.<br />

Questa prima esperienza ha suggerito al Governo, in vista della<br />

manovra finanziaria per il 1990, di aggiustare il tiro per quanto riguarda<br />

i disegni di legge collegati in materia tributaria. Ad una loro<br />

forte riduzione quantitativa rispetto all'esercizio precedente ha fatto<br />

riscontro l'adozione immediata, contestuale alla loro presentazione,<br />

di un decreto-legge (30 settembre 1989, n. 332, d.d.l. di conversione<br />

AS 1893) «recante misure fiscali urgenti», dal contenuto così vario<br />

e poco specifico e omogeneo come in effetti annunciato dal titolo,<br />

peraltro non nuovo. Con il decreto-legge, convertito senza rilevanti<br />

modifiche dalla legge 27 novembre 1989, n. 384, si modifica radicalmente<br />

l'impianto dell'ICIA:p, imposta che innova in misura non lieve<br />

il quadro dell'ordinamento tributario e che nondimeno è stata introdotta<br />

solo pochi mesi prima ancora con decreto-legge (2 marzo 1989,<br />

n. 66, convertito dalla legge 24 aprile 1989, n. 144); oltre alla

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