e - Camera dei Deputati

166 Maurizio Bassetti
(4) Così SANDULLI A., «Spunti problematici in tema di autonomia degli organi
costituzionali e di giustizia domestica nei confronti del loro personale», in Giur.
cast., 1977, I, p. 1834.
e) In tal senso, BARILE P., Istituzioni di diritto pubblico, Padova, 1978, p. 152;
DI CIOLO v., Il diritto parlamentare nella teoria e nella pratica, Milano, 1987,
p. 343.
(6) V. Regolamento di amministrazione e contabilità, approvato dall'Ufficio di
Presidenza il 4 giugno 1964, con le successive modificazioni.
Meriterebbe, forse, un maggior approfondimento il problema della configurazione
giuridica di questi regolamenti «minori» o «speciali» approvati dall'Ufficio
di presidenza della Camera e della loro eventuale subordinazione gerarchica al
Regolamento approvato ex articolo 64 della Costituzione. In senso affermativo,
v. MANZELLA A., «Commento dell'articolo 64», in Commentario Branca, Bologna­
Roma, 1986, p. 13. Pur ammettendo tale subordinazione, PIZZORUSSO A., «Delle
fonti del diritto», in Commentario al codice civile, a cura di Scialoja e Branca,
Bologna-Roma, 1977, p. 406, sostiene che «insieme con i regolamenti parlamentari
veri e propri questi regolamenti parlamentari minori costituiscono due sottosistemi
di norme che nell'ordinamento generale dello Stato si inseriscono come
un unico complesso tutto quanto dotato dell'efficacia delle norme primarie».
C) FINZI c., L'autonomia amministrativa ed economica delle Assemblee legislative,
Roma, 1934, p. 13, ristampato per deliberazione del Collegio dei Questori
della Camera del 2 ottobre 1980.
(8) Per un'efficace ed esauriente ricostruzione storica della materia, cfr. SPEC­
CHIA c., «L'autonomia contabile e finanziaria delle Camere del Parlamento», in
Boll. di in! costo e parI., Camera dei deputati, n. 1, 1983.
(9) Cfr. DI MUCCIO E, «Nemo iudex in causa propria: la politica e il diritto
nella tutela giurisdizionale dei dipendenti delle Camere parlamentari», in Foro
amm., 1977, I, p. 3047 segg., il quale tuttavia è nettamente contrario alla sopravvivenza,
nell'ordinamento repubblicano, sia dell'autonomia contabile sia dell'autodichia,
istituti che contrasterebbero con i principi dello Stato di diritto, secondo
i quali le norme sono fissate obiettivamente (certezza del diritto), sono valide
per tutti (generalità e astrattezza del diritto) e adottate dal potere a ciò delegato
(sovranità della legge).
eD) Cfr. SPECCHIA C, op. cit., p. 152.
(11) È questa l'unica occasione in cui, in Italia, l'istituto dell'autonomia normativa,
pure già sancito dall'art. 64 dello Statuto, ha subito una deroga. Ciò fu
dovuto, probabilmente, alla fretta, all'inesperienza e soprattutto alla scarsa sensibilità
della classe politica dell'epoca.
( 2 ) Cfr. FINZI C, op. cit., p. 59 segg., il quale compie un'approfondita analisi
comparata, per gli aspetti che interessano, dei diversi Stati europei dell'epoca.
(13) Compiutamente descritte da FINZI C, op. cit., p. 59-70.